A tu per tu

«Voglio vedere Ospedaletti cambiata, pronto a fare il sindaco a oltranza»

Intervista a Daniele Cimiotti, rieletto a giugno alla guida del Comune: «Scriveremo il nuovo puc»

Daniele Cimiotti Ospedaletti

Ospedeletti. «Sono pronto a fare il sindaco fino a quando non avrò realizzato il cambiamento che auspico per Ospedaletti. Se il paese Italia risponde, potrebbe bastare questo secondo mandato. Altrimenti, la mia squadra mi sosterrà per tutto il tempo necessario». Giunta nuova problemi vecchi per il sindaco Daniele Cimiotti, rieletto a giugno alla guida del municipio delle rose. Il progetto di cambiamento a cui si riferisce il primo cittadino riguarda tre-quattro maxi operazioni immobiliari che dovrebbero cambiare il volto della cittadina abitata da poco più di 3 mila anime.

Le elezioni. «Cinque anni fa avevo ottenuto un migliaio di voti, pari al 54,6% del totale. Alle ultime amministrative ho vinto con un differenziale negativo di 5 punti percentuali. Credo di aver perso molto poco rispetto a quello che si sente dire dalle minoranze, contando che le due liste in passato divise si sono unite (il sindaco di riferisce a Ospedaletti per Tutti e ViviamoOspedaletti, Blancardi e Lugarà). Insieme hanno registrato un calo superiore al 5%. Come ho perso consensi io, li hanno persi anche loro. Perché? La spiegazione è da ricercare nella terza lista che nel 2019 non c’era, quella di Boeri, che ha totalizzato il 10%. Nonostante tutto, considero il risultato finale una piena promozione».

Con l’apertura al terzo mandato dei sindaci per i Comuni sotto i 5 mila abitanti lei potrà ricandidarsi ancora. Basterà il secondo tempo per portare a termine i suoi progetti o ci vorranno i supplementari? «Il problema principale è come risponde il sistema Italia. Agire e amministrare qui non è semplice, spesso ci sono ostacoli burocratici. Se riuscirò a superarli, questo mandato potrebbe essere sufficiente», – prosegue Cimiotti nell’interista -.

«Mi piacerebbe portare a termine quanto avviato. Tutta la mia squadra è con me. Abbiamo messo in moto opere che determineranno il futuro dei prossimi 50 anni di Ospedaletti, specialmente porteranno lavoro. Pensate al Byblos che diventerà un hotel e dalla parte opposta il nuovo porto turistico. Il Petit Royal che si trasformerà in un albergo a 4 stelle».

Villa Sultana. Cambia qualcosa ora che lo strumento urbanistico attuativo (Sua) approvato per la valorizzazione dell’ex Casinò è scaduto a maggio scorso? «Il Sua è scaduto il 23 maggio e non è stato rinnovato. Tuttavia, esiste ancora il Pruust (Piano Regolatore Urbanistico Strategico Territoriale) che prevede la possibilità di costruire 10 mila metri cubi a destinazione residenziale. Villa Sultana ha ancora un valore significativo, anche per via dei lavori di conservazione svolti su impulso dell’Amministrazione. A nostro avviso l’immobile vale tra i 6 e i 7 milioni di euro. Dalla permuta con il palazzo del Piccadilly contiamo di incassare almeno 1 milione di euro. Inizialmente ne avevamo chiesti 2».

Per farci cosa? «Ho l’ambizione di avviare il percorso che porterà il Comune a dotarsi di un nuovo piano urbanistico comunale (puc). Villa Sultana manterrà la destinazione attuale. Non autorizzeremo mai il residenziale».

Compendio Byblos. «Non sono ancora scattati i 90 giorni entro i quali i progetti di riqualificazione ricevuti devono passare all’attenzione della giunta per la scelta della proposta migliore. L’unico project completo di tutta la documentazione è quello dei monegaschi. Degli altri due siamo in attesa di integrazioni. Abbiamo inviato il progetto completo ai nostri consulenti esterni per l’analisi degli aspetti finanziari e legali. Con il via libera scatteranno i 90 giorni per la dichiarazione di pubblico interesse».

Davvero crede che con due porti a Sanremo e uno nuovo di pacca a Ventimiglia, ci sia qualcuno disposto a portare fino in fondo la riqualificazione di Baia Verde? «Il project di Marina di Stabia, Marina di Talao e della Cem di Napoli è solido e hanno dimostrato la volontà di andare fino in fondo. Sono aziende interessate a fare i lavori. Ci troviamo in una situazione diversa dal passato. Oggi i numeri che ho visto nel piano economico finanziario sono favorevoli. Il porto si farà».

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