«Sanremo diventi centrale in Provincia e Regione, il progetto Anima si aprirà ai Comuni»
Intervista al presidente Sergio Tommasini: «Riceviamo adesioni da tutto il Ponente. Dialogo possibile con i gruppi civici»
Sanremo. La data di costituzione è fissata al 29 maggio 2023. C’è voluto poco più di un anno per trasformare un’associazione culturale nella lista civica più votata delle recenti elezioni amministrative del Comune di Sanremo. Lista che ha espresso il candidato e neo sindaco della città, l’avvocato Alessandro Mager, e che oggi conta una squadra di tre assessori, con deleghe una più pesanti dell’altra, e sette consiglieri di maggioranza su 15.
L’artefice dell’operazione politica più riuscita degli ultimi anni è il manager Sergio Tommasini. Ex sfidante nel 2019 alla guida del centrodestra dei partiti contro Alberto Biancheri, dopo aver lasciato il consiglio comunale da candidato sconfitto oggi è il presidente di Anima, che da sola a Sanremo vale quanto 2-3 partiti storici messi insieme.
A bocce ferme e giunta annunciata, quando però deve ancora riunirsi il primo consiglio comunale della nuova era civica, a Tommasini chiediamo cosa ne sarà del progetto politico a cui ha contribuito a dar vita. Nei prossimi due anni ci saranno da affrontare il rinnovo del consiglio provinciale e il piatto forte dell’elezione del nuovo consiglio regionale. Il passato è alle spalle, il futuro è tutto da costruire.
Anima è stata la novità delle elezioni sanremesi e il suo candidato sindaco, alla prima esperienza in politica, ha vinto grazie al sostegno del centrosinistra. Vi aspettavate questo scenario quando siete partiti con il progetto civico? «Anima ha ricevuto un’ampia fiducia, abbiamo una bella squadra con tre assessori e sette consiglieri e saremo centrali nelle decisioni strategiche della città, al fianco del nostro sindaco e degli altri componenti della coalizione civica. Il peso di questa responsabilità sarà fondamentale per costruire un’azione amministrativa efficace e innovativa».
Prosegue Tommasini: «Se sommiamo i voti ottenuti dalle liste civiche – includendo quelle di Gianni Rolando (centrodestra, ndr) –, arriviamo al 60% del totale. Significa che sul piano amministrativo locale, il valore espresso dalle persone si è dimostrato più importante degli ideali e dalle bandiere. È un dato di fatto. Tante persone hanno votato in un modo per le europee e in un altro alle comunali. Onestamente, non mi piace parlare di centrodestra o centrosinistra ma di sanremesi che si sono uniti per sostenere un progetto comune nel quale convivono diverse sensibilità, che sicuramente arricchiranno la nostra proposta politica. Anima era nata sulla base di questi presupposti e credo sia un valore aggiunto».
L’affermazione alle urne vi ha portato ad avere una forte rappresentanza in giunta, più il sindaco di area. Cosa ne pensa delle dichiarazioni del senatore Gianni Berrino di Fratelli d’Italia, vostro avversario fino a poche settimane fa, che vi ha accusato di aver chiuso un accordo con il centrosinistra definito prima un “inciucio” e poi un “biscotto”? «Il fatto di avere una forte rappresentanza in giunta e in consiglio implica una grande responsabilità. Saremo giudicati sui risultati. Le aspettative sono elevate. La campagna elettorale è terminata e non entro più nelle polemiche ironiche dei partiti. Sono sicuro che sui temi centrali per la città troveremo forme di dialogo. Il senatore Berrino non ha fatto mancare il suo appoggio a Sanremo nel corso degli anni e sono convinto che dialogherà in modo costruttivo anche con il sindaco Mager, essendo espressione di un territorio e non solo di un partito».
Lei crede che Anima possa rappresentare un vero centro civico in grado di dialogare nel prossimo futuro sia con il centrodestra che con il centrosinistra? «Questo è il nostro auspicio. Anima rappresenta fin dalle sue origini diverse sensibilità e penso che ciò favorisca una proposta di valore che presenta fattori di unicità. Spetta alla squadra metterla in atto con azioni concrete, tangibili, difendibili e innovative».
A tal proposito, come pensa che si dovrebbe sviluppare la vostra associazione? Potrebbe raccogliere adesioni di amministratori di altri Comuni, facendo nascere un nuovo polo civico sul modello di Polis di Claudio Scajola? «Anima, insieme alle altre componenti della coalizione civica, intende giocare un ruolo centrale nelle prossime scadenze politiche provinciali e regionali. Stiamo lavorando per la prima assemblea generale e abbiamo ricevuto manifestazioni di interesse da parte di gruppi civici di altri comuni. Da una parte dobbiamo consolidare la presenza nella nostra città di origine e poi guardare oltre ai confini di Sanremo per strutturare un’azione politica radicata sul territorio».
Pensa che in prospettiva regionali, oggi, sarebbe più semplice dialogare con i partiti del centrodestra o con quelli di centrosinistra? Nell’alveo del centrodestra ci sono possibilità di ricucire la spaccatura sorta a Sanremo? «La politica insegna che non ci sono mai spaccature insanabili. Il dialogo tra le persone è lo strumento principe per superare ogni ostacolo. Questo vale per tutti. Io ritengo che Sanremo debba giocare un ruolo importante nelle prossime regionali, senza avallare scelte di terzi. Quindi lavoreremo per unire e non dividere, non siamo contro nessuno. Sanremo deve giocare un ruolo centrale».
Ora che la campagna elettorale ha stabilito vincitori e vinti, crede che Gianni Rolando e la sua lista civica Sanremo Domani potrebbero rientrare nel ragionamento di inclusione che ha appena fatto, al motto “uniti e contro nessuno”, che ricorda tanto lo slogan “aperti a tutti, contro nessuno”, usato da Claudio Scajola per il suo ritorno a sindaco di Imperia? «Gianni Rolando è uno stimato professionista e tra di noi c’è reciproco rispetto e amicizia. L’aspetto politico e della campagna elettorale prescinde dal rapporto personale. Ritorno al ragionamento precedente, in politica non esistono fratture insanabili, soprattutto se le persone hanno la volontà di superare alcuni steccati ideologici e basare il dialogo sul bene di Sanremo e sui progetti della città».