32 anni dopo

Riva Ligure ricorda Emanuela Loi. Vicario Pizzimenti: «E’ ancora parte della nostra quitidianità» fotogallery

Sindaco Giuffra: «Il concetto di legalità è anche ricordare chi è caduto inseguendo un ideale»

Riva Ligure. Sono trascorsi 32 anni dalla Strage di via D’Amelio in cui, il 19 luglio 1992 a Palermo, perse la vita il giudice Paolo Borsellino. Insieme a lui morirono cinque agenti della sua scorta: Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina e Vincenzo Fabio Li Muli.

Emanuela Loi, allora 24enne, fu la prima donna della Polizia di Stato a restare uccisa in servizio e a lei, nel 2022 è stato dedicato uno spazio giovani accanto al plesso scolastico di Riva Ligure, una iniziativa fortemente volta dal sindaco Giorgio Giuffra e dalla sua amministrazione.

Oggi, come da due anni a questa parte, a Riva Ligure è stata deposta una corona d’alloro per rinnovarne il ricordo. «Una giornata triste, che ancora ricordo. Tanti anni fa, ero in accademia, ricordo che mi misi a piangere. Ha costituito la motivazione per la mia carriera e continuerà ad esser la spinta che ogni giorno mi incoraggia ad andare avanti nel mio lavoro, a servizio tra la gente. La mafia è violenza, prepotenza, illegalità. Tutte cose che combattiamo, con i colleghi di tutte le istituzioni e con tutto lo Stato» ha dichiarato il Vice Questore Vicario di Imperia, Paolo Pizzimenti.

«Abbiamo messo al centro della nostra amministrazione il concetto di legalità, che non vuol dire solamente trasparenza negli atti amministrativi ma ricordare anche eroi com Emanuela Loi e tante altre persone che sono cadute inseguendo un ideale» ha commentato il sindaco Giorgio Giuffra.

Presente anche la dirigente scolastica Paola Baroni: «Questo spazio permette ai ragazzi di ricordare quanto è successo e fa si che diventi parte della nostra quotidianità. Tuti i ragazzi sanno chi era Emanuela, hanno letto un libro dedicato a lei e il fatto di poterla ricordare tutti i giorni andando a giocare nel campetto a lei dedicato fa sì che la scuola non conservi solo una memoria astratta ma anche qualcosa di concreto che fa parte della nostra vita».