Maxi bollette rivieracqua

Pieve di Teco, Comune chiuso, l’assemblea pubblica sull’acqua si svolge in mezzo alla strada

L'ex consigliere Walter Ferrari: «Purtroppo dobbiamo prendere atto che questa Amministrazione non ha trovato un posto dove far riunire i propri cittadini. Andiamo avanti con un Comitato cittadino»

Pieve di Teco. Le maxi bollette di Rivieracqua continuano ad infiammare i cittadini imperiesi. E dopo le proteste durante un consiglio comunale ad Imperia la patata bollente è arrivata nell’entroterra. Pieve di Teco, Valle Arroscia, atto secondo: lo avevano promesso e così è stato. Dopo la protesta dell’assemblea privata sulle maxi bollette che si è svolto lo scorso 22 giugno, almeno settanta i cittadini che si sono riuniti  ieri sera di fronte al portone- chiuso- del Comune per poter svolgere l’assemblea pubblica per parlare della tariffazione di Rivieracqua. Sala consigliare off limits.

«Comune chiuso? – spiega Walter Ferrari– noi pensavamo che la volta scorsa fosse un malinteso, lo speravamo più che altro e abbiamo fatto una richiesta per fare un’altra assemblea, insieme all’Amministrazione, ma al momento non abbiamo risposta  e abbiamo deciso di farne una per organizzarci in comitato e abbiamo chiesto un posto dove riunirci. Purtroppo dobbiamo prendere atto che questa Amministrazione non ha trovato un posto dove far riunire i propri cittadini. Noi comunque andremo avanti lo stesso. Ci riuniamo anche all’aperto,  però andiamo avanti. Noi abbiamo formato un comitato e raccoglieremo le firme per far svolgere un consiglio comunale ad hoc sulla vicenda di Rivieracqua, perché riteniamo che le tariffe non siano corrette e che debbano essere modulate in modo diverso.  Andiamo a pagare il doppio di quello che si pagava prima e pur comprendendo la situazione debitoria di Rivieracqua siamo però certi anche di non essere stati noi la causa di questi debiti e siamo disposti a pagarli in parte, ma non a dover raddoppiare le tariffe comunali».

«Noi dal sindaco ci aspettiamo che sia dalla parte dei cittadini- aggiunge Renzo Brunengo, ex consigliere di minoranza ed ex sindaco- e che si prenda a cuore questo problema, che non è una cosa da poco. È molto importante, perché l’entroterra è veramente massacrato con queste tariffe.  Con queste cifre esagerate non si dà una mano all’entroterra. Noi diciamo al sindaco che faccia una riunione pubblica. Non abbiamo nulla contro il sindaco, ma deve semplicemente essere dalla nostra parte e darci una mano in questa situazione. Rivieracqua, poi, dovrebbe, ma è sempre, il sindaco che deve muoversi, istituire un un ufficio anche solamente un giorno alla settimana a Pieve di Teco, per tutta la valle Arroscia e non far andare la gente a Imperia, a perdere il tempo e fare delle code. Sono cose tutte di buon senso. Nulla contro il sindaco, però è l’Amministrazione che deve muoversi in questa situazione».

Pieve di Teco, assemblea acqua
Pieve di Teco, assemblea acqua
Pieve di Teco, assemblea acqua
Pieve di Teco, assemblea acqua
Pieve di Teco, assemblea acqua
Pieve di Teco, assemblea acqua
Pieve di Teco, assemblea acqua

 

 

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