Pesca, la squadra di recupero della Fipsas per la salvaguardia dell’ittiofauna

30 luglio 2024 | 09:46
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Pesca, la squadra di recupero della Fipsas per la salvaguardia dell’ittiofauna
Pesca, la squadra di recupero della Fipsas per la salvaguardia dell’ittiofauna
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Pesca, la squadra di recupero della Fipsas per la salvaguardia dell’ittiofauna
Pesca, la squadra di recupero della Fipsas per la salvaguardia dell’ittiofauna
Pesca, la squadra di recupero della Fipsas per la salvaguardia dell’ittiofauna

Appello ai pescatori e ai cittadini nel segnalare stati di sofferenza dei corsi d’acqua interni imperiesi

Imperia. I pescatori salavano anche i pesci. Questa è una delle attività, che pochi conoscono, della Fipsas, Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee, Comitato provinciale di Imperia. In molti conoscono le attività di atletica organizzate in mare e gli incontri di didattica con i ragazzi, ma il rispetto degli habitat naturali fluviali e marini passa anche attraverso la tutela e la salvaguardia dell’ittiofauna, messa in pericolo da lavori idraulici in alveo o per le asciutte stagionali.

Esiste una vera e propria squadra di recupero della Fipsas e nell’ultimo periodo è stata impegnata in occasione dei lavori di creazione di briglie sul Roja, finalizzate ad agevolare la ricarica della falda dove viene attinta l’acqua per gli acquedotti pubblici, sia italiani sia francesi, nonché sul torrente Armea per lavori di protezione spondale.

In cosa consistono le operazioni di recupero? Principalmente nell’utilizzo di apparecchiature per la pesca elettrica, ovvero un tipo di pesca che utilizza un generatore di corrente elettrica in acqua per attirare i pesci verso gli elettrodi e stordirli in maniera da agevolarne la cattura provvisoria. I pesci così prelevati, vengono poi messi in una vasca coibentata, idonea e munita di impianto di ossigenazione ed infine trasportati ed reimmessi nello stesso corpo idrico in località favorevoli alla loro sopravvivenza.

Nelle acque interne imperiesi vengono normalmente recuperati esemplari di trota, barbo, cavedano, anguilla, vairone e cefalo. Il recupero non è sempre agevole per gli operatori, per difficoltà dovute alle asperità del fondale, della corrente fluviale, della vegetazione ripariale e dall’istinto dei pesci nel cercare riparo in anfratti e buche profonde. Il consigliere provinciale della federazione, Emilio Maffi, nel ringraziare l’operato della squadra recuperi, chiede collaborazione ai pescatori e ai cittadini nel segnalare stati di sofferenza dei corsi d’acqua interni imperiesi, soprattutto nel segnalare pozze con presenza di pesci nel periodo estivo, destinati a morte sicura se non traslati altrove.