«Per salvare Rt Sanremo ha già dato. Un consulente esterno seguirà il restyling del porto»
Primi trenta giorni di Alessandro Mager sindaco: «La città deve essere rappresentata nel prossimo consiglio regionale. Per una convergenza compatta, determinante la scelta del candidato presidente»
Sanremo. I primi trenta giorni di Alessandro Mager alla guida del Comune di Sanremo sono trascorsi in gran parte alla scrivania, di fronte a un computer che prima di lui nell’ufficio del sindaco mancava da 10 anni. Pratiche, progetti e ricorsi. Giornate intere passate a studiare i nodi che vincolano lo sviluppo della Città dei fiori, in parte venuti al pettine e da sciogliere il prima possibile. A partire dalle grandi opere, il palazzetto dello sport incompiuto, il parcheggio di piazza Eroi che prosegue creando non pochi disagi ai commercianti della zona. Il Porto vecchio destinato a diventare un porto nuovo, radicalmente riqualificato. Tante ore investite negli incontri con le associazioni che tengono vivo il tessuto sociale. Poco spazio o quasi nulla per parlare di politica, quella in senso stretto, dei partiti o delle correnti, che tanto anima lo scacchiere regionale e nazionale.
Guardando al suo primo mese in fascia tricolore, è l’identikit di un sindaco-lavoratore, testa bassa e pedalare, quello che più si attaglia alla figura di Alessandro Mager. Esattamente 30 giorni fa, “l’avvocato” si è insediato in municipio al posto del suo predecessore, Alberto Biancheri. Da lì in poi è arrivata rapidamente la nomina della giunta, con la sorpresa del doppio incarico assegnato alla coalizione dell’ex sfidante Fulvio Fellegara. Il primo Consiglio lo scorso 16 luglio, superato con parole di concretezza e di apertura nei confronti di una minoranza consiliare che si trova ridimensionata in partenza di due membri (confluiti in maggioranza), senza leader (Gianni Rolando ha dato le dimissioni) e rappresentante di un’area politica, il centrodestra ligure, che pare essere sull’orlo di una crisi di nervi. Tanto che c’è chi scommette che oggi arriveranno le dimissioni del presidente ai domiciliari, Giovanni Toti.
Com’è stato l’approccio alla macchina comunale per lei che non aveva mai avuto esperienze dirette nell’amministrazione pubblica? «Fino all’insediamento, il mio lavoro è sempre stato quello di leggere e interpretare gli atti, trattando da legale cause di tutti i tipi, dai reati contro la pubblica amministrazione, la colpa medica, violazioni edilizie, eccetera. Diciamo che ero abituato ad affrontare problemi e a cercare soluzioni, seppure in una veste completamente diversa. Al momento sono concentrato sui dossier ereditati. Ci sono situazioni che si protraggono da anni, procedimenti amministrativi molto lunghi sui quali occorre vigilare».
A proposito di grandi opere, una delle deleghe che ha mantenuto per sé non a caso. A Sanremo sono in corso di realizzazione un paio di cantieri importanti e c’è da affrontare il tema della riqualificazione del Porto vecchio. A che punto siamo? «Mi si dice che il parcheggio di piazza Eroi sta rispettando la tabella di marcia. Speriamo si continui così. Come Amministrazione siamo consapevoli che l’opera sta arrecando disagi agli 11 esercizi limitrofi allo scavo. E’ mia intenzione aiutare queste attività. Vedremo se sarà possibile».
«Il palazzetto dello Sport è una pratica molto delicata. C’è una causa in corso, intentata dalla società che il Comune ha estromesso, attribuendole la colpa dei ritardi accumulati nell’esecuzione dell’opera. La risoluzione del contratto è dovuta al fatto che la precedente Amministrazione ha constatato la mancata realizzazione nei tempi previsti. Dopo un anno dalla prima picconata, l’appaltatore avrebbe dovuto realizzare il 70% dell’intervento, invece siamo ben lontani. Situazione che integra un grave inadempimento. Adesso è subentrata una nuova capofila del raggruppamento di imprese, alla quale l’ente potrebbe riconoscere un aumento dei costi di costruzione. E’ un’ipotesi che voglio vagliare attentamente perché il palasport non deve avere un impatto spropositato sulle attività del municipio».
Arrivando al porto… «E’ un sogno che tutti vogliono vedere realizzato. Adesso si tratta di avviare un contatto con l’aggiudicatario (la Reuben Brothers, già proprietaria di Portosole. Ieri la prima stretta di mano in Comune tra il sindaco e i fratelli inglesi). Ho letto di potenziali commissioni speciali sul porto ma è una notizia priva di fondamento. Non è tecnicamente possibile istituirne. Sicuramente ritengo doveroso affiancare all’Amministrazione un esperto in diritto amministrativo. Formalizzerò a breve un incarico esterno di consulenza in questo senso».
L’altro ieri il presidente della Provincia, Claudio Scajola, è tornato a punzecchiare Sanremo richiedendo un maggior impegno finanziario per Riviera Trasporti. Cosa risponde? «Facendo per prima cosa chiarezza. Il capitale azionario di Rt è nella quasi sua interezza di pertinenza della Provincia. Sanremo, come Imperia e Ventimiglia, hanno una partecipazione infinitesimale, dovuta al fatto che non hanno aderito al recente aumento di capitale sociale. Premessa dovuta, ribadisco che il Comune di Sanremo ha già fatto ampiamente la propria parte, autorizzando il cambiamento di destinazione d’uso per il deposito di San Martino. Una scelta che in sede di approvazione del concordato preventivo è stata tenuta in debita considerazione dal tribunale».
«Ora – prosegue Mager, a proposito della crisi aziendale di Rt -, se il problema è aumentare i contributi per lo svolgimento del servizio, allo scopo di renderlo più efficiente, noi siamo pronti a farlo. Mi aspetto però che l’impegno venga condiviso equamente dai Comuni di Imperia e Ventimiglia e da tutti quelli che beneficiano del trasporto pubblico locale».
Veniamo alla politica. Il sindaco di Sanremo difficilmente può limitarsi alla sola amministrazione della cosa pubblica, rappresentando, dopo Genova, la città più importante della Liguria per fama nel mondo e prestigio. L’alleanza programmatica siglata con il centrosinistra al ballottaggio può diventare un’alleanza politica tra civici e progressisti, in vista delle prossime scadenze elettorali? Dietro l’angolo ci sono le regionali. «Intanto occorrerebbe sapere se le elezioni regionali si terranno in autunno o più avanti. Se il presidente Toti non se la sente più di restare agli arresti domiciliari e ha lo spauracchio del decreto di giudizio immediato, può darsi che questa situazione, unita all’obiettiva difficoltà di mandare avanti un’Amministrazione senza il suo presidente, potrebbero portarci al voto molto presto».
«Per l’appoggio della mia Amministrazione a una coalizione sarà determinante vedere chi si candiderà alla presidenza. Io non metto le mani avanti. Noi siamo un gruppo molto eterogeneo e ne discuteremo a tempo debito. Vedremo se ci saranno le condizioni per una sintesi, per convergere compatti su un’unica figura. Non escludo che possano emergere diversità di pensiero e che alla fine prevalga il desiderio di libertà di scelta. Io credo che la città abbia bisogno di un sanremese che la rappresenti in consiglio regionale. Questo lo auspico fortemente».
Nei prossimi giorni si terrà il primo colloquio con la Rai. Si può fare di più dopo i 5 anni di boom targati Amadeus? «Martedì vedrò il direttore dell’intrattenimento, Marcello Ciannamea, che mi ha richiesto un incontro per fare conoscenza e iniziare a parlare del Festival 2025 e degli eventi collaterali. Sia a me che all’assessore al Turismo, Alessandro Sindoni, sta molto a cuore il progetto “Tra palco e città”. Abbiamo iniziato ad abbozzare le prime idee. L’obiettivo è migliorare ancora».