Migranti frustate a Ventimiglia, la testimonianza: «Da giorni tentavano di superare il confine»

16 luglio 2024 | 12:49
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Aumentano gli stranieri in città. Per la prima volta eritrei e somali superano i sudanesi

Ventimiglia. Hanno tra i 19 e i 25 anni le ragazze eritree e somale protagoniste, loro malgrado, di un video che ha fatto il giro del mondo: quello in cui si vede un camionista bulgaro prenderle a frustate con una cinghia per farle scendere dal mezzo pesante sul quale erano salite ieri, all’autoporto di Ventimiglia, nella speranza di oltrepassare clandestinamente il confine italo francese. Insieme a loro viaggia una bambina di quattro anni.

«Stamani sono tornate qui da noi – spiega Serena Regazzoni, responsabile dell’area immigrazione della Caritas di via San Secondo -. Alcune di loro zoppicavano. Anche stanotte hanno tentato di andare in Francia ma non ci sono riuscite. Sono arrivate tre giorni fa e ogni giorno provano ad attraversare il confine, ma non ci riescono». In tutto si tratta di un gruppetto di diciassette giovani donne. Ma sono tanti anche i minori non accompagnati, sempre di nazionalità eritrea e somala. «Per la prima volta si registra un cambio di tendenza tra le nazionalità presenti – aggiunge Serena – I sudanesi, da sempre i più presenti a Ventimiglia, sono stati superati da chi raggiunge l’Europa da Eritrea e Somalia». Di parlare di quanto accaduto, le ragazze del video non hanno voglia: «Anche perché per loro è normale – spiega Serena -. Di maltrattamenti del genere, e anche peggio, ne subiscono ovunque nel loro viaggio».

E se prima il Pad aperto dalla prefettura alla Caritas per ospitare donne e bambini era quasi sempre mezzo vuoto, in questi ultimi giorni i numeri dei migranti sono tornati ad aumentare e i venti posti a disposizione sono sempre tutti occupati. Cinquanta, di media, i pasti serviti quotidianamente dalla Caritas e dalle associazioni di volontariato presenti.

«Condanno fermamente l’episodio di ieri, nessuno può permettersi di usare la violenza contro un’altra persona – ha dichiarato il sindaco di Ventimiglia, Flavio Di Muro -. Detto questo, non ci si può limitare a commentare questo gesto ma vanno fatte anche altre considerazioni. Penso sia doveroso riflettere in merito alla sicurezza per gli autotrasportatori che, per svolgere correttamente il loro lavoro, non devono correre il rischio, a loro insaputa, di incorrere nel reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Ne parlerò con Autostrade». Poi l’attacco a chi, come il consigliere regionale del Pd, Enrico Ioculano, ha condannato pubblicamente (e politicamente) quando accaduto all’autoporto: «Spiace dover constatare che alcuni esponenti politici strumentalizzino questa vicenda per avanzare la proposta di aprire un nuovo centro di accoglienza. Non sanno, o forse preferiscono strumentalizzare anziché informarsi, che le persone coinvolte sono state assistite all’interno del PAD già in funzione e che, successivamente a questo episodio, sono state ricondotte, con ogni forma di assistenza, all’interno della struttura grazie all’intervento della Caritas sotto il coordinamento della Prefettura. Chi mi conosce sa che sono per la linea dura nei confronti di migranti che compiono gesti di violenza nella nostra città, ma è altrettanto vero che uno dei primi atti che ho firmato da Sindaco in materia di immigrazione è stato quello utile ad aprire il PAD per soggetti vulnerabili, famiglie e bambini e che, in questo caso, si è dimostrato uno strumento efficace ed efficiente».

Nel frattempo, sotto il cavalcavia di via Tenda, a Roverino, i migranti continuano a vivere accampati nelle tende. Sono tutti giovani. «Ora sembrano tranquilli, perchè fa caldo e dormono – dice una residente di Roverino -. Ma la sera si prendono a sassate e spaccano i finestrini delle auto. Così non si può più andare avanti. Ogni volta sono botte da 500, 800 euro a seconda del danno. Qui siamo tutta gente che lavora, siamo tutti operai, spese del genere diventano insostenibili per una famiglia».

In mezzo a piccioni, topi e rifiuti, il capannello di tende e bivacchi è in continua crescita. Qualche settimana fa era stato annunciato l’ennesimo sgombero: l’area è esondabile e le condizioni di vita sul greto del Roja sono precarie. Per ora, però, nulla è cambiato.

«Di migranti che provano a salire sui camion ne ho visti parecchi in questi anni – racconta un venditore ambulante che lavora all’autoporto -. Però mai avevo visto un camionista prendere a frustate dei ragazzi. Ieri non c’ero, ho visto il video in televisione ma davvero una cosa così non era mai capitata». I migranti, spiega l’uomo, provano spesso a nascondersi nei camion, soprattutto il sabato e la domenica, quando ci sono più mezzi pesanti in sosta presso la piazzola a loro dedicata.

Le forze dell’ordine, che hanno acquisito il filmato diffuso sui social, stanno cercando di risalire all’identità del camionista. L’uomo, con ogni probabilità, sarà denunciato per le percosse inferte ai migranti.