Lotta alla contraffazione, task force italo-francese al mercato di Ventimiglia

12 luglio 2024 | 11:56
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Il mercato del venerdì è la piazza più importante d’Italia, per la sua vicinanza al confine: attira ogni settimana migliaia di turisti, non solo francesi, molti dei quali attratti dalle “patacche” vendute per strada

Ventimiglia. C’è chi si prova un orologio, chi sceglie una borsa. All’apparenza sembra un’operazione normale che vede coinvolti venditori e acquirenti. Invece è ricettazione: un reato penale. Per questo oggi una task force italo-francese, che ha visto la presenza di Confesercenti, Confcommercio, Unifab e Indicam, ha effettuato una campagna di sensibilizzazione nei confronti degli avventori del mercato del venerdì, affinché comprendano il motivo per cui “La contraffazione non conviene”.

Una location non scelta a casa, quella del mercato di Ventimiglia: la piazza più importante d’Italia, per la sua vicinanza al confine, che attira ogni settimana migliaia di turisti, non solo francesi, molti dei quali attratti dalle “patacche” vendute per strada. L’attività si è concretizzata in una distribuzione di volantini.

«Collaboriamo tutti gli anni in attività di sensibilizzazione alla cittadinanza per il contrasto alle copie dei prodotti italiani – ha spiegato stamani Juna Shehu, direttore generale di Indicam, l’associazione italiana per la tutela della proprietà intellettuale e il contrasto alla contraffazione, nata nel 1987 a Milano – che come sappiamo hanno una importanza per l’economia del nostro Paese. Siamo impegnati al mercato di Ventimiglia, una delle zone più interessate dalla contraffazione per sensibilizzare la popolazione, presidiare il territorio e informare la cittadinanza sul fatto che acquistare prodotti contraffatti non è conveniente». Ventimiglia è, dunque, una delle piazze più importanti: 1Perché si trova al confine tra l’Italia e la Francia – prosegue – E c’è molto interesse da parte di turisti francesi e altri stranieri verso questo mercato, che è molto esteso. Bene o male in tutte le città italiane affollate dai turisti abbiamo fenomeni simili. Ad esempio nel mercato di Forte dei Marmi, in Versilia, ma anche a Roma, Firenze e in altre città pure del sud Italia».

In rappresentanza dell’Union des Fabricants (Unifab) francese era presente la direttrice generale Delphine Sarfati-Sobreira. «Il nostro obiettivo è di parlare con i turisti, soprattutto francesi – ha spiegato – Che vengono qui per acquistare prodotti contraffatti. In Francia non c’è molta contraffazione approfittano della vicinanza per acquistare articoli di lusso, come orologi e altro ancora». Sarfati-Sobreira ha sottolineato che ogni anno, in estate, si ripetono i controlli delle forze dell’ordine francesi, specie in autostrada, per verificare l’eventuale acquisto di “patacche” fa parte di propri connazionali.

Dieci miliardi di euro: è questo il giro d’affari che ogni anno genera la vendita di prodotti contraffatti in Italia. Un reato economico che porta, oltre a un danno ingente alle casse dello stato, anche alla perdita di posti di lavoro generati dall’economia sana di chi vende prodotti originali e riceve una concorrenza sleale. Le “patacche”, inoltre, sono pericolose sia per l’ambiente che per la salute di chi le acquista e indossa.

«E’ un percorso che stiamo portando avanti sia con l’amministrazione di Ventimiglia, che con prefetto e forze dell’ordine – ha detto il presidente di Confcommercio Ventimiglia Dario Trucchi -. E’ ulteriore tassello che va aggiunto alla lotta alla contraffazione, che è doveroso fare qui perché bisogna che sia chiaro il messaggio che Ventimiglia non è un posto dove si possa venire a comprare il falso».

«Per combattere il fenomeno della contraffazione, serve che ci sia la consapevolezza dei cittadini e degli operatori sul fatto che si tratta di un fenomeno negativo, che alimenta attività illegali e organizzazioni criminali – ha sottolineato Sergio Scibilia, presidente Confesercenti – Inoltre, si riesce a combattere se c’è la possibilità di tutti i soggetti che partecipano alla vita sociale si uniscano per abbattere la contraffazione. Indispensabile il coordinamento con le forze dell’ordine che sta portando a sequestri giornalieri e, dati alla mano, sta riducendo le presenze di venditori e di tipologia del materiale. Quindi i segnali dati con il prefetto hanno portato i suoi frutti. Stiamo combattendo organizzazioni criminali che sono dietro alla vendita di questi oggetti».