Imperia, Raffaella Romagnolo finalista allo Strega, presenta il suo libro “Aggiustare l’Universo”
Presentato ieri ad Imperia. Un incontro organizzato all’interno della rassegna culturale “Un libro Aperto”
Imperia. Planetari da aggiustare, segreti tra i banchi di scuola, un anno scolastico che parte nell’ottobre del 1945, il primo del post guerra, una maestra e una bambina che non parla. Questi gli ingredienti del libro “Aggiustare l’universo” di Raffaella Romagnolo, classificata al quarto posto al premio Strega, presentato ieri ad Imperia. Un incontro organizzato all’interno della rassegna culturale “Un libro Aperto” e moderato da Donatella Alfonso.
«Volevo scrivere un libro di scuola- spiega la scrittrice- questa la prima idea poi ho scelto di ambientare la storia principale di questo libro in un anno scolastico che aveva delle caratteristiche particolari perché il primo anno dopo la fine della guerra vuol dire un anno di ricostruzione, un anno di partenza ed era una condizione che io sentivo affine al momento che stavo vivendo mentre scrivevo. Gran parte di questo libro l’ho scritto anche durante la pandemia con le scuole chiuse e con un senso incombente di crisi, di tragedia da superare e la scuola ha avuto un ruolo essenziale. A nessuno è mai venuto in mente di chiudere le scuole, abbiamo chiuso tante attività ma quella no, abbiamo trovato il modo di farla e questo era un po’ il senso di provare ad andare a vedere, cercando una storia nel passato, quale può essere il ruolo della scuola quando le cose vanno male, quando c’è bisogno di incominciare a progettare il futuro. Poi quelli sono anni particolari perché, succede spesso a scuola, si porta il proprio vissuto, e tanto la maestra protagonista, Gilla, una giovane donna, quanto Francesca, un’allieva particolare che si ritrova in quinta elementare, entrambe hanno un vissuto pesante e io torno indietro per poterlo raccontare non solo all’inizio della guerra ma addirittura al ’38 l’anno delle leggi razziste».
Altro tema affrontato nel libro sono gli hidden children i bambini ebrei che si dovevano nascondere
«Sono storie non così raccontate- prosegue la scrittrice- a volte abbiamo una coscienza di ciò che è stata la Shoa che passa attraverso anche il cinema ma spesso il cinema ha raccontato le storie degli ebrei d’Europa più delle storie degli italiani di appartenenza ebraica che furono costretti ad attraversare innanzitutto lo stillicidio delle leggi razziali, quindi un progressivo restringimento delle possibilità e poi naturalmente con l’occupazione nazista anche il pericolo dell’essere catturati e dello sterminio. Ed è in questo incrocio di cose che si situa proprio la vicenda dei bambini ebrei. I bambini sono sempre le vittime senza voce dei conflitti, e nel caso dei bambini che appartenevano a delle famiglie ebraiche c’è stato un di più dovuto al fatto che per ragioni di sicurezza spesso hanno dovuto lasciare le loro famiglie che hanno dovuto disperdersi per avere più possibilità di non essere catturate ed è quello che capita alla bambina protagonista di questo libro».
Insegnante, la Romagnolo si è classificata quarta al prestigioso Premio Strega 2024. Originaria di Casal Monferrato ha iniziato la sua carriera da scrittrice con il libro “, L’amante di città, un giallo ambientato sulle colline del Monferrato, pubblicato dai Fratelli Frilli nel 2007.
«È stata una grande festa- conclude la Romagnolo – una grande gioia sin dall’inizio nella selezione dei dodici è stata una grande soddisfazione e poi naturalmente quando uno c’è spera. Tra l’altro abbiamo fatto un lungo tour con gli altri membri della sestina veramente molto a contatto, abbiamo fatto quasi 15 mila chilometri insieme, considerando dozzina e sestina ed è stata un’esperienza umana bellissima, arricchente al di là del premio».