Gianni Rolando rinuncia al seggio in consiglio, il centrodestra rimane senza guida
L’ex candidato sindaco ha protocollato le dimissioni annunciate subito dopo la sconfitta al ballottaggio: «Rimango a disposizione per un supporto tecnico. Non lascio la politica»
Sanremo. «Il mio non è un addio alla politica ma una presa d’atto di un progetto di vita che non si può realizzare e che mi porta a rimettere me stesso e la mia famiglia davanti a ogni cosa». A dichiaralo è l’ex candidato sindaco di Sanremo, sconfitto al ballottaggio, l’ingegner Gianni Rolando. Il leader del centrodestra cittadino ha protocollato sabato sera le proprie dimissioni dal consiglio comunale via posta elettronica certificata. Un decisione maturata trascorse circa due settimane dall’esito del secondo turno delle elezioni amministrative, che ora è ufficiale.
Con la rinuncia di Rolando al seggio che gli sarebbe spettato a Palazzo Bellevue, il centrodestra matuziano rimane senza una guida. L’opposizione alla giunta del primo cittadino, Alessandro Mager, è ora affidata ai singoli gruppi della costellazione moderata. A partire da quello di SanremoDomani, la lista civica dell’ex candidato sindaco rappresentata dai consiglieri Marco Damiano e Monica Rodà, di Fratelli d’Italia con Luca Lombardi e Antonino Consiglio, di Andiamo! con Massimo Rossano, della Lega dell’avvocato Daniele Ventimiglia e di Forza Italia con il ripescaggio di Patrizia Badino che entrerà in consiglio come prima dei non eletti.
«Avevo pianificato i miei prossimi anni in funzione dell’impegno a svolgere a tempo pieno il compito di sindaco, mettendo in conto l’uscita graduale dallo studio che porta il mio nome e il pensionamento dall’Ordine degli Ingegneri – aggiunge Gianni Rolando -. Non mi aspettavo il risultato delle urne che ha premiato l’alleanza tra Mager e Fellegara, inattesa, insperata e assolutamente incoerente per quelle che erano state le premesse della campagna elettorale. La candidatura mi ha portato a trascurare per mesi la mia famiglia e a rinunciare a molti incarichi per grandi opere. Oggi, sento il bisogno di stare vicino ai miei cari e di riprendere l’attività professionale. Senza contare che mi trovo ad affrontare un momento delicato per la mia salute personale».
«La scelta delle dimissioni è una somma di tutti questi fattori e non è da leggere come un abbandono della scena politica, – conclude l’ingegnere del centrodestra -. Sono a disposizione del mio gruppo civico e dei partiti qualora avessero bisogno di un supporto tecnico sui progetti importanti, a partire dalla riqualificazione del Porto vecchio. Se in futuro dovesse arrivarmi, da parte della coalizione che mi ha sostenuto, una proposta per un nuovo impegno diretto in un contesto più ampio di quello cittadino, la valuterò con la dovuta attenzione».