Le reazioni

Dimissioni del presidente Toti, parlano i consiglieri gli uscenti: «Non è un bel momento per la democrazia»

Critico Ioculano: «Dimissioni giunte quando Toti è stato lasciato solo dai partiti del centrodestra»

Vallebona. «Sicuramente quello del presidente Toti è stato un gesto nobile, un gesto non dovuto, ma figlio di una situazione incredibile che si è venuta a creare nel senso che senza questo gesto il presidente non avrebbe dovuto forse modo di difendersi come è giusto che un cittadino possa fare. Secondo me è un momento brutto per la democrazia, perché era un presidente democraticamente eletto dai suoi concittadini, un presidente per il quale sì ci sono accuse, ma tutte da dimostrare. Il principio del garantismo, il principio costituzionale, dice chiaramente che un cittadino è innocente finché in terzo grado di giudizio non viene dimostrata e certificata la sua colpevolezza con una sentenza: ebbene, qui non è successo ciò, e un presidente si deve dimettere. Non è bello, ma non per Giovanni Toti o per il centrodestra. Non è bello per la democrazia. Comunque nell’amarezza, speriamo che a questo punto venga ridata al più presto la libertà a Giovanni Toti, per poterlo così incontrare».

Marco Scajola, assessore uscente di Regione Liguria, giunto a Vallebona in occasione dell’inaugurazione di uno spazio espositivo realizzato grazie a un finanziamento regionale, commenta così le dimissioni del presidente Giovanni Toti.

Alle voci che lo vedrebbero candidato presidente alla prossima tornata elettorale, in autunno, Scajola replica: «Mi viene da sorridere, a me interessa lavorare, interessa portare avanti il lavoro come stiamo facendo ad esempio qui nell’entroterra. Gli schemi li lascio ad altri. Io sono un lavoratore, mi sento un politico anche un po’ operaio che non ha nè l’ambizione di sgomitare nè altro. Vengo tirato in ballo da una parte all’altra, se da una parte può far piacere, dall’altra io ho un profilo basso e mi interessa continuare a fare il mio lavoro».

Già sicura la candidatura a consigliere regionale, in quota Lega, dell’uscente Sonia Viale. «C’è molta amarezza – dichiara, parlando delle dimissioni di Toti -. Dopo nove anni quasi di mandato, tante cose fatte, tanti progetti che avevo seguito anche io nel primo mandato Toti come assessore alla Sanità. Siamo determinati a ripartire con la campagna elettorale, confrontarci e presentarci agli elettori liguri. Il direttivo provinciale si è riunito e ha dato i primi nomi: io e Alessandro Piana siamo uscenti e siamo pronti a confrontarci con le persone».

«Dal punto di vista umano esprimo la mia vicinanza al presidente Toti – ha dichiarato il consigliere uscente Veronica Russo – Sicuramente ieri non è stata una giornata felice. Abbiamo lavorato in questi nove anni, io sono entrata a far parte della squadra nel 2020, ma già dal 2015 i lavori che sono stati fatti nel nostro territorio sono stati tantissimi. Oggi è il momento, a testa alta, di ricordarli, di ricordare il grande lavoro che il centrodestra ha svolto, di preparare un progetto serio che possa continuare quello che già è stato realizzato e quindi ci troveremo pronti ad affrontare la prossima tornata elettorale». Anche la Russo è pronta a ricandidarsi tra le file di Fratelli d’Italia, ma il partito deve ancora esprimersi: «Sono pronta a ricandidarmi – annuncia – Mi metto a disposizione del mio partito. Sicuramente saranno fatte le valutazioni del caso e quindi attenderemo l’evoluzione dei prossimi giorni, ma sicuramente da parte mia c’è la volontà di mettermi a disposizione».

«Sono una garantista e ho sempre pensato che un presidente di Regione, eletto democraticamente non può cadere per l’emissione di una misura cautelare – commenta il consigliere uscente Mabel Riolfo (Forza Italia) -. Penso che sia giusto che dopo una sentenza di condanna, almeno di primo grado, si possano poi trarre le conclusioni, ma non in questo momento. Quindi esprimo la mia massima solidarietà al presidente e mi auguro che possa difendersi come deve per la nostra meravigliosa Liguria, per la quale ha governato nove anni egregiamente. La Liguria è cambiata, dal punto di vista turistico abbiamo una crescita molto superiore rispetto a quella nazionale, un livello di occupazione più alto, penso anche un massimo livello di democrazia». Sulla possibilità di ricandidarsi, afferma: «Le dimissioni sono avvenute ieri, quindi da oggi incominceremo insieme al partito (Forza Italia) a valutare la lista per il collegio della provincia di Imperia e per tutta la Liguria».

«Penso che queste dimissioni arrivino a seguito di due elementi che sono accaduti negli ultimi giorni – dichiara Enrico Ioculano, consigliere regionale in quota Pd, che dal giorno dopo l’arresto del presidente Toti, insieme al partito, ne ha chiesto le dimissioni -. Il primo era stata la posizione sul rigassificatore, che magari in provincia di Imperia è meno conosciuto ma in Regione Liguria ha un valore importante, soprattutto tra Genova e Savona: la Lega ha contraddetto la posizione che per mesi era stata quella del presidente Toti, quindi alla prima occasione c’è stato questo voltafaccia. Il secondo è che ci sono stati incontri tra i partiti senza coinvolgere gli uomini di Toti, quindi un sostanziale abbandono a se stesso del presidente. Penso che queste siano state poi in realtà le motivazioni che hanno fatto sì che decidesse di rassegnare le dimissioni».

E’ pronto a ricandidarsi? «Sono tra gli uscenti quindi penso di essere almeno nelle liste, poi si vedrà», conclude.

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