Concorso poesia dialettale Le Veglie D’Armo, i vincitori dell’edizione 2024

30 luglio 2024 | 12:26
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Concorso poesia dialettale Le Veglie D’Armo, i vincitori dell’edizione 2024
Concorso poesia dialettale Le Veglie D’Armo, i vincitori dell’edizione 2024
Concorso poesia dialettale Le Veglie D’Armo, i vincitori dell’edizione 2024
Concorso poesia dialettale Le Veglie D’Armo, i vincitori dell’edizione 2024
Concorso poesia dialettale Le Veglie D’Armo, i vincitori dell’edizione 2024
Concorso poesia dialettale Le Veglie D’Armo, i vincitori dell’edizione 2024

Organizzato dalla Pro Loco e dal Comune

Armo. Domenica 28 luglio 2024 si è tenuta la cerimonia di premiazione della XVIII edizione de “Le Veglie d’Armo”, concorso di poesia dialettale organizzato dalla Pro Loco e dal Comune di Armo.

La cerimonia è stata preceduta da una tavola rotonda con alcune ospiti che hanno dibattuto sul tema selezionato per quest’anno, ossia: “Il lavoro della donna ieri e oggi: l’evoluzione dei mestieri nel tempo”. Sono intervenute: Veronica Repetti (in collegamento online), dottoranda di Psicologia e Scienze Cognitive ed esperta di linguistica, la quale partendo dalla domanda: “Il dialetto non è donna”? ha fatto una riflessione sulle (presunte) differenze linguistiche di genere; Bruna Cartacci (dal vivo), infermiera professionale e volontaria in innumerevoli campi operativi della Croce Rossa nel mondo, ha intessuto una ricca panoramica storica sull’emancipazione femminile attraverso il lavoro; Alida Ameglio (dal vivo), maestra della scuola elementare di Pornassio, ha esposto il resoconto del laboratorio creativo svolto con i suoi alunni e alunne che verteva su quesiti semplici ma indicativi: “Che cosa sognava di fare tua nonna da piccola? E, poi, quale lavoro ha effettivamente svolto? Tu, invece, che cosa desideri fare da grande?”. Assente per motivi di causa maggiore l’altra attesa ospite Biancamaria Furci, attivista e scrittrice, che da anni si occupa – fra le varie cose – del diritto al lavoro sicuro, delle lotte e delle conquiste sindacali e che avrebbe dovuto tenere un approfondimento sui diritti acquisiti dalle donne in ambito lavorativo.

Si è dunque proceduto con la premiazione dei poeti vincitori del concorso che meglio hanno saputo rispondere al tema proposto e che sono: – 1° premiato Mauro Maccario per il componimento In bèlu mištè (dialetto di Soldano) con la seguente motivazione: «La Giuria rileva una significativa coerenza interna e aderenza al tema proposto nonché una serrata dialettica tra i fattori spazio-temporali. Apprezza in particolare la struttura metrica ben sorvegliata che si configura con l’impianto di un sonetto con rima alternata. L’andamento lirico procede per rapidi e armoniosi versi, capaci di suggerire immagini nitide attraverso l’articolazione della memoria evocando, al contempo, un preciso trapasso generazionale nel contesto sociale e culturale». – 2° premiato Mario Traversi per il componimento Donne quante parolle (dialetto di Varazze) con la seguente motivazione: «La Giuria ha riscontrato una corretta adesione al tema proposto e ha molto apprezzato l’andamento ritmico della poesia scandita da un oculato uso di rime, assonanze e anafore che accompagnano – senza particolari artifici – i salti temporali. Inoltre, il componimento si caratterizza per un profondo respiro apologetico che rasenta l’elogio della figura della donna e dell’evoluzione del suo ruolo all’interno della società umana». – 3° premiato Battista Allegro per il componimento Donna ina culonna (dialetto di Costa Bacelega) con la seguente motivazione: «La Giuria ha particolarmente apprezzato l’originale espediente narrativo che parte dai ricordi di Filomena per poi svilupparsi attraverso una serie di vicende e mestieri familiari venati di nostalgia, aderendo perciò al tema con sentita partecipazione. La poesia, seppur di ampio respiro, riesce a mantenere una forte coesione interna grazia all’accorto impiego della rima alternata che consente al rapporto spazio-tempo di emergere tramite il resoconto di un’intera vita. Infine, lodevole è l’impiego di espressioni peculiari e del lessico tipico del dialetto della Valle Arroscia». – Premio speciale della Giuria ad Angelo Taibi per il componimento Lu travagliu, un dirittu disiatu (dialetto di Castrofilippo) con la seguente motivazione: «La Giuria ha rilevato che il componimento, quasi una prosa in versi, pur presentando una forte impostazione ideologica Le Veglie d’Armo – XVIII edizione 28 luglio 2024 2 risulta totalmente aderente al tema proposto. Il procedimento narrativo segue un excursus storico di discreto livello lasciando trapelare la notevole attenzione civile e sociale dell’autore». I primi tre classificati hanno ricevuto un buono da spendere presso la Libreria Ragazzi di Imperia, mentre il Premio speciale della Giuria è consistito in un quadro originale appositamente realizzato per l’occasione dall’artista Sophie Dickens, residente nella piccola frazione di Trastanello ad Armo.

Nel corso della giornata si è anche festeggiato il mezzo secolo di attività della Pro loco del paese scoprendo una targa dedicata al dottor Mario Silvestro uno dei fondatori della Pro Loco assieme ad altri soci oggi ancora attivi come Mauro Richermo, Gianfranco Colombo, Marino Cacciò e Sergio Maffone. La targa oltre al dottor Silvestro è stata dedicata anche a Leonardo Merlo che è stato presidente della Pro Loco fino al 1997  ideatore della sagra del Pan Fritu che si svolge ancora oggi al Colle di San Bernardo.