Bordighera, su corso Italia si spacca la maggioranza. Consigliere Di Vito vuole auto-sospendersi dal partito
La mozione presentata dal consigliere di minoranza Alessandro Albanese ha ottenuto l’appoggio anche di tre consiglieri di maggioranza
Bordighera. Si spacca la maggioranza di Bordighera sulla chiusura al traffico veicolare di corso Italia, salotto della città delle palme. La mozione presentata dal consigliere di minoranza Alessandro Albanese (Bassi Sindaco), di rendere la via centrale pedonale dal 15 giugno al 15 settembre, non è passata per un solo voto (nove a otto).
Ai cinque voti favorevoli dei consiglieri di opposizione, infatti, si sono aggiunti quelli di tre consiglieri di maggioranza: Marzia Baldassarre, Mauro Bozzarelli e Massimiliano Di Vito (Fratelli d’Italia). Quest’ultimo, tra l’altro, ha votato in modo differente dalla collega di partito, assessore Martina Sferrazza che, nonostante le direttive interne dei fratellini avessero indicato di votare in modo favorevole, all’ultimo ha deciso di allinearsi al resto della giunta Ingenito, votando contro.
Una spaccatura nella spaccatura, che ha portato il consigliere Di Vito a valutare di auto-sospendersi dal partito al quale è tesserato: «Visto che si vota per coscienza e non più per direttive del partito, allora a cosa serve il partito? – dichiara il consigliere – Bisogna che sia fatta chiarezza sia all’interno del partito che nei rapporti con gli altri partiti della coalizione».
Sempre Di Vito, nel suo intervento in consiglio comunale, ha sottolineato il comportamento schizofrenico della maggioranza, che in campagna elettorale aveva promesso a più riprese di voler chiudere corso Italia, salvo poi, evidentemente, rimangiarsi la parola. «Chiedo al dottor Trucchi (medico neuropsichiatra, ndr) di farmi una piccola diagnosi – ha affermato – Per quando una persona dice una cosa e poi ne fa un’altra: vorrei sapere se sono schizofrenico o bipolare. Le dico questo perchè non vorrei trovarmi in questa situazione, visto che in campagna elettorale, con altri colleghi di partito, così come con i colleghi della Lega, avevamo promesso di rendere corso Italia pedonale. Quindi io, ad votare oggi contro, mi sentirei un po’ così: come se dovessi venire da lei a farmi controllare». Ma se Di Vito è rimasto coerente, mantenendo la parola data, è chiaro che il riferimento alla schizofrenia non era rivolto a se stesso, ma ad altri.
E non è tutto. Sempre il consigliere in quota fratellini ha parlato della «dura realtà che si vive a Bordighera, dove nonostante in passeggiata siano stati tolti 180 parcheggi, in questi giorni si trovano posti vuoti. Questo mi fa pensare che non ci sia gente, nonostante il 30 percento in più di presenze che ogni tanto si millantano. Significa che bisogna fare qualcosa in più, a partire dalle zone pedonali».
L’attacco sui dati del turismo non è piaciuto al sindaco Vittorio Ingenito: «Bisogna avere una responsabilità all’interno di un consiglio comunale e prendere i dati e valutarli con attenzione, perché quei dati lì non li ho presi mentre passava il treno e ho trovato ispirazione – ha replicato, piccato, il primo cittadino -. Sono dati che vengono forniti dall’osservatorio regionale e quindi dal nostro ufficio tributi direttamente dall’imposta di soggiorno. Sicuramente si vedono meno persone, anche perché i fine settimana sono stati nefasti in questo mese di giugno. Lo stesso Albanese, nella sua mozione, scrive che negli ultimi anni i visitatori sono aumentati. Fatta questa premessa doverosa nei confronti di chi lavora e produce quei dati, dobbiamo fare una valutazione sulle esperienze pregresse che noi abbiamo avuto in corso Italia: ci sono state delle chiusure durante tutto il giorno e si vedeva la strada completamente deserta. Questo non vuol dire che non vogliamo andare in una direzione di rendere più fruibile la strada per i pedoni, anzi la progettazione che abbiamo portato avanti nel progetto preliminare, che mi auguro a brevissimo possa essere condivisa in una commissione con le minoranze, ha proprio questa finalità. Ci troviamo anche di fronte a una scelta abbastanza discussa tra gli stessi commercianti, perché non c’è una unitarietà di vedute. Allora l’invito che faccio è di non escludere a priore una pedonalizzazione, ma di cercare di creare i presupposti finché questa possa essere condivisa dal maggior numero di persone possibili».
Anche il vicesindaco Marco Laganà ha sottolineato il suo voto contrario: «Non è nostra intenzione chiudere corso Italia come da lei chiesto – ha risposto ad Albanese – Salvo restando il periodo di agosto, e salvo eventi organizzati dai commercianti. Riteniamo corso Italia un’arteria importante per raggiungere la stazione, per attraversare Bordighera. Voteremo contrario alla sua richiesta di chiudere corso Italia senza avere ancora un parere viabile, senza avere una progettazione di eventi da parte degli stessi operatori che lavorano in corso Italia».
«Sono assolutamente favorevole a chiusura e pedonalizzazione di corso Italia, ma sicuramente non alle condizioni attuali – ha dichiarato l’assessore al Commercio Martina Sferrazza – Nel senso che per me una via pedonale va vissuta con calendarizzazione di eventi, magari con apertura serale dei negozi, pertanto invito le associazioni di categoria a un incontro: sono disponibile, già da settembre, a lavorare insieme e arrivare poi eventualmente alla chiusura della strada, però con un incontro e un confronto con i commercianti e le associazioni di categoria».