Bordighera, Libera ricorda la strage di via D’Amelio nelle ville confiscate alla ‘ndrangheta

20 luglio 2024 | 08:04
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Nella proprietà un tempo della famiglia Pellegrino, riflessioni, letture e tanta musica

Bordighera. La gioia della musica che pervade ogni centimetro della proprietà; il dolore nel ricordo di una strage, quella di via D’Amelio, a Palermo, in cui 32 anni fa vennero uccisi il giudice antimafia Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta. E’ un mix di emozioni l’evento, dedicato alla memoria delle vittime innocenti delle mafie, realizzato da Libera Imperia in strada Cornice dei due golfi n.138, presso le ville che un tempo appartenevano alla famiglia Pellegrino, appartenente alla ‘ndrangheta, e dopo la confisca sono state assegnate a Spes e Caritas.

A emozionare, come ha sottolineato la presidente di Libera Imperia, Maura Orengo, sono stati la presenza e gli interventi dell’ex magistrato e presidente onorario di Libera Gian Carlo Caselli e di Rosaria Costa, vedova di Vito Schifani: l’agente della scorta di Giovanni Falcone che perse la vita insieme al giudice e ai colleghi nella strage di Capaci.

Presenti all’iniziativa anche il presidente della commissione antimafia in Liguria, Roberto Centi, il questore di Imperia, Andrea Nicola Lo Iacono, il comandante dei carabinieri della compagnia di Bordighera, maggiore Saverio Cappelluti, il capitano Salvatore Proietto Russo, comandante della guardia di finanza di Ventimiglia. E ancora: il sindaco di Bordighera, Vittorio Ingenito, i consiglieri regionali Chiara Cerri ed Enrico Ioculano, il vice sindaco di Vallecrosia Marilena Piardi e l’assessore Patrizia Biancheri.

Insieme ai giovani che hanno partecipato al primo campo E!STATE LIBERI!, organizzato proprio all’interno della proprietà un tempo in mano alla famiglia mafiosa, le autorità hanno ascoltato letture, riflessioni, e tanta musica suonata dalle bande musicali “Borghetto San Nicolò Città di Bordighera” e “Città di Ventimiglia”, per non dimenticare chi diede la vita per sconfiggere la criminalità organizzata.

«E’ stata una serata di condivisione a 360 gradi – ha detto Maura Orengo – Con tutti questi ragazzi: c’erano gli scout, c’erano i giovani del gruppo Estate liberi!, e altri ancora. Sono molto emozionata, perché è tutto il giorno che incontro persone che hanno voglia di fare e di cambiare questo posto. Quello che tutti noi dobbiamo fare è trasformare questo posto in un luogo di serenità e legalità: far cambiare la terra e l’aria che ha intorno e riempire questa zona di bellezza perché ce n’è bisogno».

Che i sentimenti, ieri, siano stati contrastanti, lo ha detto anche il presidente della commissione antimafia in Liguria, Roberto Centi: «Si prova una grandissima tristezza per la giornata, ma anche una grande soddisfazione per questo luogo simbolo, che noi, come commissione, abbiamo avuto il piacere e l’onore di riportare, grazie ai fondi che abbiamo stanziato da quest’anno all’onore del mondo e di darlo alla comunità». Tutto ciò è stato possibile, sottolinea Centi, grazie «alla legge che siamo riusciti a promulgare è un vanto della Liguria, lo dico senza falsa modestia, perché stanziamo ogni anno 600mila euro su tutta la Liguria, per ristrutturare beni non importanti come questo (le ville un tempo dei Pellegrino, ndr), ma comunque simbolici. Venire a Bordighera è una grande soddisfazione perché vedo realizzarsi un po’ di buona politica».

Sono oltre 460 i beni confiscati alla criminalità organizzata in Liguria: simbolo che lo Stato, se vuole, può sconfiggere le mafie.