Arresto del sindaco di Mentone, l’avvocato Bruno Giri auspica la stessa “fine” per Di Muro a Ventimiglia

4 luglio 2024 | 12:20
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Arresto del sindaco di Mentone, l’avvocato Bruno Giri auspica la stessa “fine” per Di Muro a Ventimiglia

La replica di Di Muro: «Parole gravi, pesanti, infelici e inappropriate: spero che Scullino prenda le distanze dai suoi collaboratori»

Ventimiglia. «A quando simul stabunt et simul cadent? A Ventimiglia lo sperano in molti, immagino anche a Mentone dove quello a sinistra nella fotografia è agli arresti per una sfilza di accuse».

L’avvocato sanremese Bruno Giri, noto a Ventimiglia per essere stato nel 2019 il deus ex machina della campagna e del programma elettorale dell’ex sindaco e attuale di consigliere di minoranza Gaetano Scullino, non usa mezzi termini nel commentare l’arresto del sindaco di Mentone Yves Juhel, posto nei giorni scorsi in custodia cautelare nell’ambito di un’indagine riguardante presunte malversazioni di denari pubblici per circa 700 mila euro. Juhel è tornato oggi in libertà dopo essere stato interrogato.

Utilizzando una foto scattata in passato, che mostra un sorridente Juhel ritratto al fianco del sindaco di Ventimiglia, Flavio Di Muro, nell’aula consiliare della città di confine italiana, Giri auspica che anche il primo cittadino ventimigliese faccia la stessa fine del collega di Mentone. Scrive, infatti, «A quando simul stabunt et simul cadent?», citando il principio giuridico per cui il venir meno di una situazione ha, quale conseguenza, la fine contemporanea di un’altra circostanza (“staranno insieme e cadranno insieme”, la traduzione letterale). Clausola spesso inserita nei contratti di società per la quale può essere convenuto che il venir meno di un amministratore comporti l’automatica cessazione dall’incarico dell’intero organo amministrativo. Insomma, l’augurio è chiaro: anche Di Muro, secondo Giri, merita l’arresto. Il motivo per cui dovrebbero scattare le manette, però, non è chiaro.

«Ho letto questo post – dichiara il sindaco Flavio Di Muro – Sono parole gravi, pesanti e infelici, sicuramente inappropriate: evidentemente è estate e il sole dà alla testa. Detto questo, non posso che rilevare che, chi dichiara queste gravi affermazioni, non sostenute ovviamente da alcuna tesi giuridica, è un noto sostenitore del mio avversario, nonché consigliere di minoranza, Gaetano Scullino, per il quale ha compartecipato a organizzare la campagna elettorale. Spero che questo modo di interagire e parlare del soggetto in questione non sia condiviso, anzi sarebbe auspicabile una presa di distanza dello stesso Scullino dai suoi collaboratori».