Un po’ don Chisciotte un po’ Cetto La Qualunque, le esternazioni del consigliere Parodi sui social
Oggi il primo segnale dell’esclusione dalla maggioranza: Parodi è l’unico a non essere stato invitato all’inaugurazione del Twiga
Ventimiglia. Lo ha detto e ribadito, il consigliere Roberto Parodi, eletto come rappresentante della lista Frontalieri dopo l’apparentamento con Flavio Di Muro al ballottaggio: «Io resto in maggioranza». Lo ha ripetuto nonostante l’invito, per nulla implicito, formulato dallo stesso sindaco, di lasciare la maggioranza «dove evidentemente c’è un malessere».
«Ho passato una settimana a inseguire social, articoli di giornali, in un dibattito che non può e non deve avvenire tra un consigliere di maggioranza e un sindaco – ha dichiarato Di Muro -. Siamo passati dalle comunali di Camporosso, quindi da una questione non inerente il nostro Comune, a chiedere un rimpasto di giunta, a presentare una mozione. Un giorno dietro l’altro. Non facciamo finta che queste cose non siano collegate: è un insulto alla nostra intelligenza. C’è un malessere nello stare in una maggioranza, è evidente. Collegato a vari motivi, non siamo qui a dare colpe o giudici». «Ho detto sui giornali e ho detto inizio della riunione di maggioranza – ha sottolineato sempre il sindaco – Che presentare mozioni a mia insaputa, annunciare, come è stato fatto, interrogazioni a ogni consiglio, è palesemente incompatibile con la permanenza in questa maggioranza. Questa è la scelta che ha fatto il consigliere Parodi, ne prendo atto, come anche gli altri consiglieri, ognuno è libero di sedersi dove vuole, di votare a favore, di astenersi o di votare contrario alle pratiche, ma io nella mia serenità che devo avere da sindaco nel gestire una città complessa di questo tipo, rifuggo da inseguire dibattiti sui social, articoli, proposte raffazzonate scoperte il giorno dopo che vengono presentate. Non è questo il modo in cui intendo portare avanti un’amministrazione. Manca la risoluzione complessiva dei problemi della città con atteggiamenti di questo tipo».
In poche parole un chiaro invito ad abbandonare il ruolo in maggioranza, al quale Parodi ha risposto picche. In primis rivendicando un assessorato mai ottenuto a seguito dell’apparentamento: «Se c’è qualcuno che deve rivendicare qualcosa in quanto posti in giunta sono io – ha dichiarato infatti il consigliere – Perché lei (rivolto al sindaco Di Muro, ndr) personalmente ha fatto una promessa in accordo per l’apparentamento davanti al suo segretario provinciale, davanti al consigliere Morabito di Camporosso dove definiva un assessorato e questa è un promessa che non è stata mantenuta. Capisco che c’è qualcuno sopra che forse comanda lei, che non è più il sindaco, ma io difendo il mio diritto di consigliere comunale. Io sono stato eletto in maggioranza e resto in maggioranza».
E poi, non contento di essere stato accusato di un utilizzo smodato dei social, è tornato su Facebook a lanciare messaggi poco subliminali ai suoi colleghi. E lo ha fatto prima ispirandosi alla più influente opera del Siglo de Oro, il don Chisciotte della Mancia che combatteva contro i mulini a vento, per poi identificarsi nel noto personaggio ideato da Antonio Albanese, Cetto La Qualunque. In soldoni, citando proprio Cetto, a Parodi delle strigliate non importa «na beata mi…».
Non è mancato un richiamo a Gesù, tradito da Giuda, il cui ruolo sembra essere affidato al consigliere Matteo Ambesi: «Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e anche l’esponente di Cambiamo (Ambesi, ndr) votano “no” alla chiusura del mercato anticipato», scrive Parodi, «Ed io che pensavo che Giuda fosse morto».
Sempre sulla propria pagina Facebook, il consigliere ringrazia gli esponenti della minoranza, in particolare Tiziana Panetta e Gaetano Scullino: gli unici, oltre a lui, ad aver votato in modo favorevole la sua mozione sulla riduzione dell’orario del mercato del venerdì. Ringraziamenti anche al resto dell’opposizione, che si è astenuta. E poi un nuovo attacco alla maggioranza: «C’è poi chi ha votato, non nel merito, ma su ordine del partito e chi invece si è dimostrato un vero traditore (e qui il riferimento sembra sempre essere indirizzato ad Ambesi, ndr). E’ andata così, spero, almeno, che la mia iniziativa contribuisca ad avviare un vero cambiamento sul mercato del venerdì. Ne esco sconfitto? No. Escono sconfitti coloro che venerdì si troveranno di nuovo in coda». Da vero sanguigno quale è, Parodi rivendica ogni sua scelta e aggiunge: «Io ne esco orgoglioso di non aver accettato ricatti e di essere stato coerente e dalla parte dei cittadini».
In ultimo, un messaggio al sindaco che ieri ha chiesto rispetto per gli ambulanti che si alzano alle 4: «I frontalieri non si alzano alle 4? Forse per lui andiamo tutti in vacanza a Montecarlo e in Francia – ha scritto Parodi -. Caduta di stile, caro amico Flavio Di Muro».
Anche se ufficialmente Parodi è ancora in maggioranza, il suo remare controcorrente lo ha portato alla prima esclusione: è infatti l’unico dei consiglieri di maggioranza a non essere stato invitato all’inaugurazione del Twiga di Briatore a Baia Benjamin. Un’esclusione che pare non toccare l’indefesso Parodi, che davanti ai cronisti, fuori dal palazzo comunale, afferma: «Meglio, vorrà dire che andrò a pescare». D’altronde, come direbbe Cetto La Qualunque, cosa cambia? «Na beata mi…».