Ventimiglia

Raccolta fondi del collettivo No Border “Progetto 20k” per dare una tenda ai migranti

Prima che la tragedia colpisse nuovamente la comunità di Roverino con l’ennesima vittima tra i giovani

Ventimiglia. Nei giorni scorsi, prima che la tragedia colpisse nuovamente la comunità di Roverino con l’ennesima vittima tra i giovani migranti, il collettivo no border “Progetto 20k” ha lanciato una raccolta fondi per acquistare tende da donare ai profughi. L’iniziativa è nata in risposta all’annunciato sgombero del campo sotto il ponte, unico rifugio per molti migranti senza documenti.

In un comunicato, il collettivo ha espresso la sua preoccupazione per le condizioni precarie e disumane in cui vivono queste persone. “Ieri il sindaco di Ventimiglia ha annunciato lo sgombero del campo sotto il ponte a Ventimiglia, e un aumento della militarizzazione della città,” si legge nel messaggio diffuso dal collettivo. “Delle nuove barriere sono state messe vicino al ponte per nascondere le persone che vivono sotto il ponte ai vicini che si lamentano della visibilità delle persone razzializzate.”

Il messaggio prosegue evidenziando le difficoltà affrontate dai migranti, privi di acqua potabile e esposti a inondazioni frequenti del fiume. Questa situazione, secondo il collettivo, è il risultato della “violenza del confine” e delle azioni illegali della polizia francese che impediscono il passaggio sicuro dei migranti. Anche coloro che fanno richiesta d’asilo in Italia sono costretti a rimanere a Ventimiglia per mesi, in attesa di un appuntamento alla questura per ottenere i documenti.

La raccolta fondi è stata avviata per assicurare che, nonostante lo sgombero, i migranti abbiano ancora un luogo dove dormire. “L’anno scorso la polizia ha distrutto tutte le tende e gettato gli effetti personali di ogni persona che viveva sotto il ponte,” ricorda il collettivo, che chiede quindi il contributo della comunità per raccogliere tende e attrezzature da campeggio.

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