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Parole su inciucio Pd-Fratellini per elezione Gibelli, FdI Ventimiglia chiede la testa di Parodi

Ino Isnardi non ha affatto gradito l'uscita di Parodi che, a mezzo stampa, ha parlato del tradimento di FdI

isnardi parodi

Ventimiglia. O Parodi o Fratelli d’Italia. E’ l’aut aut che il segretario di Ventimiglia dei fratellini, Bartolomeo Ino Isnardi, avrebbe imposto al sindaco della città di confine Flavio Di Muro a seguito delle dichiarazioni del consigliere di maggioranza Roberto Parodi (Lista frontalieri) che ha esternato il suo rancore per «l’atto, che credo sia unico in tutta Italia» avvenuto a Camporosso, città in cui «esponenti di Fratelli d’Italia con incarichi direttivi, a partire dal segretario cittadino di Ventimiglia, si sono apertamente schierati su un candidato sindaco espressione di centrosinistra», facilitando così, a suo dire, la vittoria di Davide Gibelli, rieletto sindaco contro Maurizio Morabito, pupillo di Parodi.

Dichiarazioni forti, che hanno portato lo stesso Di Muro a doverci mettere una pezza. Parodi, infatti, nella sua nota stampa, aveva parlato di possibili ripercussioni politiche anche nella maggioranza ventimigliese. «Non condivido questa analisi, né mi sembra opportuno allarmare inutilmente i cittadini di Ventimiglia per i quali risulterebbe inspiegabile una crisi politica a Ventimiglia, non riconducibile a questioni locali ma legate ad altri comuni – ha detto Di Muro. – Capisco la delusione umana e politica della sconfitta nel comune limitrofo, io stesso sono amico di Maurizio Morabito, ma non ne vedo un caso politico, penso invece che corra l’obbligo per tutti i componenti della maggioranza di concentrare le proprie energie, com’è stato fatto in questo primo anno di mandato e, come sono sicuro verrà fatto anche per i prossimi anni, sull’attività di carattere amministrativo nel nostro comune».

Ma la pace, nonostante le buone parole del sindaco, pare sia durata pochissimo. Anzi, quasi nulla. Visto che Isnardi si sarebbe recato a palazzo per chiedere al primo cittadino la testa di Parodi. Pena? L’uscita dalla maggioranza del gruppo Fratelli d’Italia, che a Ventimiglia conta due assessori, Serena Calcopietro e Adriano Catalano, e due consiglieri: Giovanni Ascheri ed Enzo Di Marco.

Che l’aria in Comune a Ventimiglia sia tesa, lo dimostra anche un post pubblicato su Facebook dallo stesso Parodi, che sui social ha scritto “Comincio a preoccuparmi. Poi dove siedo in consiglio, prima fila, mi pongo il problema” e ha corredato il messaggio con un’immagine del tradimento di Giulio Cesare, pugnalato da Bruto.

La vicinanza di Ino Isnardi a Gibelli è assodata e confermata anche da alcune foto che lo ritraggono al centro Falcone di Bigauda in occasione del lancio della campagna elettorale del rieletto sindaco. Con lui c’erano anche altri esponenti di FdI: la consigliera regionale Veronica Russo e il responsabile degli enti locali provinciale e consigliere comunale a Vallecrosia Fabio Perri.

Ora la patata bollente spetta a Di Muro, anche se il sindaco nega che sia mai avvenuto un incontro in cui Isnardi gli abbia chiesto di defenestrare Parodi, pena la perdita dell’appoggio di due assessori e due consiglieri, oltre a quello dell’intero partito a livello cittadino.

«A me non risulta – dichiara il consigliere Parodi – Comunque nessuno può mandarmi via, neanche il sindaco. Io sono stato eletto dal popolo e in apparentamento, con l’elettore che ha votato Parodi in questa maggioranza e in ogni caso nessuno può mandare via Parodi, né dalla maggioranza, né dal Consiglio comunale. L’unico metodo è sfiduciare il sindaco e a quel punto vanno a casa tutti e quanti».

E aggiunge: «Non vivo di politica e in ogni caso non mi candiderò mai più, perché non ho intenzione di essere complice di questa schifezza di politica. Mi occuperò ancora di sindacato per i frontalieri, ma mai più mi schiererò da una parte o dall’altra. Ribadisco la mia fiducia al sindaco e a questo punto avanzo io delle richieste: che ci sia parità di rispetto di tutte le forze politiche e di incarichi e di ruolo, cosa che non è avvenuta dal primo giorno ad oggi. Non è escluso che richieda io un rimpasto di Giunta. Personalmente voterò tutte le pratiche in Consiglio comunale, non contro, ma tengano presente che non ci dovrà mai essere uno ammalato o assente, altrimenti rischiano di andare sotto e non parteciperò al voto. Tra l’altro, non è escluso che sarò solo. Ci deve essere parità di diritti verso tutte le liste in maggioranza».

Ma se davvero, come si vocifera, FdI volesse la sua sfiducia, Parodi è pronto a firmare «non la sfiducia al sindaco, ma dei partiti maggioranza. In questo momento mi si sta facendo l’analisi ai raggi x per trovare qualcosa che non vada nel mio comportamento, anche con fatti che sono gravi. Se questa è una forma di ricatto, trovano un rivoluzionario sindacalista da sempre, pronto a battersi con tutti le sue forze». «Camporosso è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, tutto deriva dalla prima riunione e dallo sconto con Isnardi quando si dovevano decidere incarichi e deleghe – aggiunge -. Si è arrivati quasi alle mani, alcune volte, in Consiglio di maggioranza, su alcuni provvedimenti. Io sono stato buono e zitto, per un anno intero, per non rovinare la campagna elettorale di Morabito. E’ poi arrivata quella questione lì, ma c’è una fotografia che parla da sola (riferito alla foto della presentazione del logo di Gibelli, ndr). Più chiaro di così. Ora esiste un vero problema politico: chiedo che vengano ridiscussi tutti gli equilibri di maggioranza e pari dignità per tutti i componenti, comprese liste civiche, senza il dominio dei partiti politici. Per me, non chiedo alcun assessorato».

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