L’onda fucsia di Fellegara travolge tutti: «Rolando-Mager uguali. Votate un sindaco libero»

2 giugno 2024 | 07:30
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Bordata anche contro il Movimento 5 Stelle: «Ha diviso il campo largo per favorire l’élite della città». E poi l’appello alla mobilitazione: «Recuperiamo due voti a testa e andiamo al ballottaggio»

Sanremo. L’onda fucsia è un fiume in piena. Fulvio Fellegara ha chiuso ieri sera la sua campagna elettorale con il comizio finale in piazza San Siro, tra musica e arringhe dal palco, riservando bordate a tutti i suoi sfidanti. A partire dai candidati più quotati, Gianni Rolando (centrodestra partiti) e Alessandro Mager (civico), così come al meno accreditato per la vittoria, Roberto Rizzo del Movimento 5 Stelle.

Di fronte a una platea di circa 500 persone, il candidato della coalizione civica di centrosinistra ha bollato Rolando e Mager come «facce di una stessa medaglia, rappresentanti dello status quo, della continuità con il passato e dei gruppi di potere della città, entrambi distinti e distanti da una visione alternativa di amministrazione pubblica» che Fellegara ambisce a portare avanti.

Un duro attacco è stato rivolto anche al Movimento 5 Stelle, accusato di essersi tirato fuori dall’ipotesi di campo largo su Sanremo per favorire la vittoria del centrodestra: «Si sono dimostrati il miglior alleato della continuità Biancheri-Mager-Rolando», – ha spiegato Fellegara, invocando il voto utile alla sua coalizione da parte degli elettori pentastellati -. «Siete voi ad avere in mano la possibilità di mandare al ballottaggio il nostro progetto, l’unico che può concorrere contro le destre in campo», – ha aggiunto l’ex segretario della Cgil alla guida della coalizione formata dal movimento Generazione Sanremo, dalla lista civica Progetto Comune e dal Partito Democratico -.

Il discorso. «Ce la faremo perché siamo una comunità di persone che ha messo i valori fondamentali davanti a ogni obiettivo. C’è bisogno di rimarcare le differenze che esistono e che ci dicono che siamo l’unica alternativa che punta a dare voce alle persone comuni di Sanremo. Una città che fino a oggi è stata governata da una stretta cerchia d’élite, un comitato d’affari che ha costituito una comunità grigia. Ricordiamo la famosa foto di gennaio 2023 all’hotel Belsoggiorno (quella che ha sancito l’accordo Biancheri-Tommasini, ndr), in cui l’attuale sindaco ha messo insieme il gotha cittadino. C’erano tutti, i notai, gli avvocati, i commercialisti e quelli che sarebbero diventati i candidati sindaci, insieme a coloro che hanno dato gli endorsement all’uno e all’altro. La domanda che ci siamo posti non è chi era presente, ma chi mancava in quella foto? Mancava la città. In quel grigio, non c’era il fucsia, il rosso e i colori più belli. Non è un caso se noi siamo la parte politica che sta generando più entusiasmo con una campagna elettorale colorata e viva».

«Noi siamo quelli dello sviluppo e del lavoro, – ha proseguito Fellegara -. Li vogliamo non solo nel centro ma in tutti i quartieri e le frazioni. Ci sono aree rimaste dimenticate ed è ora che qualcuno se ne occupi. Il nostro primo risultato raggiunto è stato aver messo al centro del dibattito le frazioni e i quartieri, l’arredo urbano e gli asfalti. Ora raccontano che bisogna tappare le buche in 100 giorni… Una “belinata”. Noi non usiamo slogan facili dell’era berlusconiana, noi vogliamo amministrare per 1500 giorni, dal primo all’ultimo. Le buche negli asfalti sono un sintomo, non la malattia. Le buche ci sono perché qualcuno non le ha viste, non ha guardato dove i problemi c’erano ed erano evidenti».

«C’è un’altra grande differenza di cui non si parla quasi per niente, nonostante quello che è successo in Regione. Se abbiamo un presidente agli arresti un motivo c’è. E non è perché qualcuno gli ha dato dei soldi. Ma è perché, a Genova come a Sanremo, in politica c’è chi paga il consenso, versando in maniera lecita o meno centinaia di migliaia di euro. C’è qualcuno che ha ancora voglia di indignarsi di fronte ai candidati che offrono cene a 1000 persone? Qualcuno si domanda chi ce li mette i soldi? E perché? Camion vela, camper giganti, decine di point elettorali… Chi paga e per quale motivo? Se diventerà sindaco uno dei nostri avversari, chiediamoci se potrà essere un sindaco libero o dovrà rendere conto a qualcuno che gli ha finanziato la campagna elettorale. Il punto è tutto qui. Nessuno regala niente per niente. Se noi amministreremo la città lo faremo da persone libere, perché non abbiamo preso niente da nessuno».

L’attacco al Movimento 5 Stelle. «E’ il più grande alleato di Biancheri-Mager e Rolando. In questa campagna elettorale non hanno speso una parola per criticare le destre e il loro sistema di finanziamento. Gli unici attacchi li hanno rivolti contro di noi per futili motivi. Se l’alternativa che rappresentiamo non andrà al ballottaggio sarà per colpa loro».

L’appello finale. «La nostra campagna non finisce qui. Abbiamo una settimana per convincere due persone nuove a testa e vinceremo le elezioni. Ce la facciamo con l’aiuto di tutti. I nostri avversari sono entrambi sicuri di avere già vinto. Questo vuol dire che uno dei due ha torto. Può succedere che abbiano torto entrambi. Sta a noi dimostrare che sia così. La nostra onda fucsia non si fermerà il 10 giugno. Siamo pronti a rimetterci a correre per le regionali dell’anno prossimo. Per Sanremo c’è un solo voto utile. Il voto per l’alternativa», – ha concluso il candidato sindaco -.

Prima dell’intervento di Fellegara, dal palco hanno preso la parola i referenti di ogni lista. L’avvocato Ersilia Ferrante per Progetto Comune, Massimo Ghione di Generazione Sanremo e Anna Russo per il Partito Democratico, oltre al segretario provinciale Dem Cristian Quesada, il quale ha riservato parole di fuoco per il presidente della Provincia e sindaco di Imperia Claudio Scajola: «Non contento dei danni che sta combinando da commissario di Rivieracqua, da presidente della Provincia e da sindaco di Imperia, Scajola ha voluto mettere lo zampino nelle elezioni di Sanremo per sostenere platealmente il candidato Mager. Una presenza non richiesta che speriamo i cittadini respingano con forza».