L'intervista

L’endorsement di Ioculano per Fellegara sindaco: «Miglior interprete del ricambio generazionale»

Il centrosinistra dopo lo scandalo Toti punta alle regionali: «Orlando è a disposizione. Ipotesi larga coalizione suggerita dall'ex presidente Burlando da valutare dopo le europee»

fellegara ioculano

Sanremo. Inutile nasconderlo. Lo scandalo Toti, al di là di come si evolverà nel prossimo futuro, ha già avuto l’effetto di avviare con anticipo la corsa per le regionali liguri previste al più tardi a fine 2025 o inizio 2026. E’ con un occhio rivolto a Genova che anche Fulvio Fellegara, candidato sindaco di Sanremo per il centrosinistra, sta portando avanti la sua campagna elettorale contraddistinta da vari slogan, tra i quali spicca: “Cambiamo Sanremo per cambiare la Liguria”. A rilanciare il messaggio del candidato “fucsia” è il consigliere regionale del Partito Democratico Enrico Ioculano, nell’endorsement pubblico che ha voluto rilasciare a Riviera24 nell’ambito di un’intervista a tutto tondo sull’evoluzione dello scenario politico ligure, dopo la bocciatura della mozione di sfiducia al presidente Giovanni Toti, avvenuta pochi giorni fa.

Lei è stato tra i primi sostenitori della candidatura di Fulvio Fellegara a Sanremo. Com’è maturata questa scelta? «Ci siamo fatti una chiaccherata in autunno quando il suo nome iniziava a circolare. Ne ho apprezzato da subito, come altri responsabili del Pd, la sua disponibilità perché poteva essere un valore aggiunto per il centrosinistra, soprattutto in una città come Sanremo che aveva un gran bisogno di una persona come lui. La condivisione con tutto il gruppo dirigente è stato il passaggio successivo e naturale», – spiega l’ex sindaco di Ventimiglia e consigliere regionale Dem, Enrico Ioculano -. «Sanremo necessita di un ricambio generazionale e Fellegara può essere il miglior interprete di questa esigenza. E’ un ragazzo preparato, con esperienza, le cui qualità vengono riconosciute da tutti, compresi tanti del centrodestra. E’ la figura più credibile tra coloro che possono prendersi degli impegni di fronte ai cittadini. Dalla prima volta che l’ho sentito parlare è emersa nettamente questa freschezza di pensiero».

Dopo la mozione di sfiducia non andata a buon fine, ritiene ancora che il presidente Toti debba dimettersi? «La mozione di sfiducia era un atto dovuto. Rispetto a questa gestione della crisi non potevamo stare fermi. Ora non possiamo far altro che aspettare le determinazioni del presidente ai domiciliari. E’ evidente che le cose così non possano andare avanti. Veniamo ai temi cari al Ponente: l’Aurelia bis, nelle zone in cui il progetto è in uno stato più avanzato, tipo Imperia, è comunque bloccata al 2012. Il raddoppio ferroviario non esiste. L’ospedale nuovo di Taggia è ancora un progetto evanescente. Lo stato dell’arte ci dice che era tutto fermo ancor prima dell’inchiesta. A maggior ragione adesso, la Regione non può proseguire “decapitata”».

Lo scenario. Con l’arresto del presidente della Regione Giovanni Toti si è aperto uno scenario inatteso per le elezioni regionali del prossimo anno. La procura ha offerto un assist non voluto e non richiesto al centrosinistra a trazione Partito Democratico, sconfitto per due volte consecutive nelle ultime tornate elettorali. Stando alle voci di corridoio, l’area progressista si trova di fronte a un bivio. Perseguire la linea “Orlando”, candidando l’ex ministro del Lavoro, personalità storica della sinistra ligure ex Pc. Oppure seguire il suggerimento che sotto traccia sta cercando di veicolare l’ex presidente di Regione Liguria, Claudio Burlando, favorevole alla creazione di un’ampia coalizione civico-partitica con a capo una figura della società civile, non timbrata Pd. In questo contesto, le uniche certezze sono le ricandidature dei consiglieri regionali uscenti del Partito Democratico. Dal segretario regionale Davide Natale, al capogruppo Luca Garibaldi, passando per il savonese Roberto Arboscello e, quindi, il ventimigliese Enrico Ioculano.

Cosa ne pensa delle due ipotesi in campo. Quella identitaria, con l’ex ministro Andrea Orlando pronto a candidarsi alla presidenza, e quella più trasversale, che in provincia di Imperia, viste le esperienze dei sindaci Biancheri prima e Scajola poi, definiremmo civica? La risposta al consigliere Ioculano: «Prima di scegliere il candidato presidente occorre aspettare il passaggio fondamentale delle elezioni europee. Fino al giorno dell’arresto di Toti, il centrodestra era dilaniato per questioni personali e politiche. Dal canto nostro, sappiamo che c’è la disponibilità da parte dell’ex ministro Andrea Orlando a candidarsi alla presidenza. Lo stesso si è anche detto disposto a lasciare il ruolo ad altre figure che dovessero riscontrare un gradimento maggiore del suo. Diciamo che abbiamo un’ottima base di partenza, potendo contare su diverse opzioni. Ma ogni ipotesi per adesso rimane un esercizio di stile. Io credo sia importante ragionare sui punti programmatici, mettendo al centro le infrastrutture e la sanità pubblica».

«Rispetto al pensiero dell’ex presidente Claudio Burlando – conclude Ioculano -, il quale sta svolgendo una funzione di opinion leader senza velleità personali, credo che il suo sia un contributo che va ascoltato con grande attenzione. Sicuramente dobbiamo riuscire ad attrarre e coinvolgere un pezzo dell’elettorato moderato che è determinante per la vittoria e deve essere intercettato. Tuttavia, ribadisco che è presto per parlare di candidati. Non sappiamo se e quando Toti si dimetterà. Io penso che potrebbe accadere nel giro di qualche settimana e a quel punto cambieranno tanti assetti. Non dimentichiamoci che nella storia di questa regione, quelli che partecipavano a cene elettorali per un candidato presidente, nel giro di una settimana sono stati capaci di cambiare opinione». Il riferimento è all’ultima grande occasione persa, quando il centrosinistra post Burlando guidato da Raffaella Paita, minato dalla fronda di Sergio Cofferati (ex segretario nazionale della Cgil), perse la sfida con il nuovo arrivato Giovanni Toti contro ogni pronostico.

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