L’assemblea sull’acqua non è pubblica ma privata, protesta a Pieve
Il sindaco Pira: «Nessun misunderstanding, l’amministrazione ha ricevuto delle richieste di chiarimenti via mail da privati cittadini e l’amministrazione ha risposto singolarmente ai privati cittadini fissando questa riunione»
Pieve di Teco. Le maxi bollette di Rivieracqua infiammano anche l’entroterra con almeno un centinaio di residenti che si sono radunati di fronte al Comune di Pieve di Teco convinti di partecipare ad un’assemblea pubblica sull’acqua. Assemblea che invece si è rivelata privata solo per quei cittadini che avevano chiesto chiarimenti al Comune e a cui era seguito un invito questa sera alle 18.30. Malcontento e proteste per chi non è potuto entrare con i carabinieri sulla porta del Municipio e richieste cadute nel vuoto.
«Non c’è nessun misunderstanding- ha ribadito il sindaco di Pieve Enrico Pira– a meno da parte dell’amministrazione. L’amministrazione ha ricevuto delle richieste di chiarimenti via mail da privati cittadini e l’amministrazione ha risposto singolarmente ai privati cittadini fissando questa riunione e premurandosi di avere in riunione la presenza in via telematica diretta di rappresentanti sia dell’Ato sia di Rivieracqua. In questi giorni son corsi sui profili social delle false informazioni dicendo che era stata indetto un’assemblea pubblica sull’acqua dal Comune su un sito non bene definito che si chiama Valle Arroscia, qualcuno ha scritto che c’era un’assemblea pubblica sull’acqua altra falsità. Questa sera per dare un senso a questa riunione e fare in modo civilmente di discutere di questi aspetti chi non è compreso in questa lista di 63 persone che hanno inviato la richiesta e avranno tutti i chiarimenti che chiederanno non voglio che ci siano persone che non rendano eseguibile la serata. Questa storia dell’acqua in questo Comune ci sono stati molti equivoci già da un anno su presunte inefficienze del Comune il quale tutte le azioni che poteva fare le ha fatte. Questa è un’occasione ottima per spiegare a delle persone con un confronto con i tecnici di Rivieraqua e il commissario qual è la situazione. Questa sera registrerò gli interventi in maniera che tutte le persone che hanno delle richieste particolari le girerò agli Enti preposti per dare una risposta in merito».
«È successo che- spiega Walter Ferrari, ex consigliere comunale- che decine di cittadini di Pieve di Teco hanno chiesto un’assemblea pubblica al Sindaco per avere chiarimenti sulle modalità di approccio alle tariffe, chiarimenti in generale su Rivieracqua. Questa sera ci siamo trovati di fronte ad un incontro dove era proibito alla maggioranza dei cittadini di entrare in Comune con la forza pubblica una cosa veramente vergognosa. Io ho mandato un messaggio al sindaco ma come me lo hanno fatto in tanti ma questo non significa che solo noi abbiamo diritto a parlare, semplicemente ci siamo fatti promotori di questa iniziativa ma tutti i cittadini di Pieve sono interessati»
«Non era mai successo- spiega l’ex consigliere di minoranza ed ex sindaco Renzo Brunengo– di tutto questo neanche durante la mia amministrazione ma ormai parliamo di tantissimi anni fa. Questo è assurdo perché io e il collega ex consigliere Walter Ferrari entrambi abbiamo chiesto di convocare un’assemblea pubblica e ci è stato risposto che questa assemblea si doveva tenere questa sera ma questa sera sulla porta del Comune è apparso questo manifesto che l’assemblea non sarebbe pubblico ma privato. Di privato non abbiamo nulla da dire perché in effetti noi dovevamo ragionare sul discorso delle bollette di Rivieracqua fuori misura sia per errori sia per le tariffe raddoppiate e poi il cittadino per ogni minima cosa si deve recare ad Imperia perché a Pieve non c’è nessun ufficio a cui rivolgersi e il Comune dice di rivolgersi a Rivieracqua ma sostanzialmente è il Comune che deve tutelare i suoi cittadini, quindi al sindaco chiediamo “Signor sindaco fai un’assemblea pubblica dove tutti possano esprimere le loro opinioni e avanzare le loro richieste e dire la loro”. Credo che il sindaco debba essere dalla parte dei cittadini e non di Rivieracqua».
Tra i cittadini rimasti fuori dal Comune è partita una raccolta firme per chiedere al Sindaco un’assemblea pubblica.