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Imperia, 78esima Festa della Repubblica, il Prefetto Romeo:«Tramandare i principi di libertà e democrazia alle future generazioni»

2 giugno 2024 | 13:22
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«Ammirazione per i nostri padri costituenti che sono capaci di trasmetterci una Costituzione di altissimo valore che per noi deve sempre rappresentare il principale ed indispensabile punto di riferimento su ogni tematica che possa coinvolgere i diritti e le libertà di ogni cittadino»

Imperia. «Il 2 giugno rappresenta la ricorrenza più importante per il nostro Paese perché grazie all’esito del Referendum del 2 giugno 1946 gli italiani scegliendo la forma di Stato Repubblicana espressero la volontà di riformare le Istituzioni e di diventare parte attiva delle scelte e delle sorti della nostra Nazione. La volontà del popolo del 2 giugno 1946 che liberamente scelse la Repubblica sancisce anche nel nostro Paese il principio della sovranità popolare che attraverso l’esercizio del libero diritto di voto e quindi della scelta del propri rappresentanti costituisce la prima essenza di un sistema democratico» queste le parole del Prefetto della Provincia di Imperia Valerio Massimo Romeo durante la cerimonia ufficiale della Festa della Repubblica che si è svolta questa mattina in Calata Anselmi alla presenza delle autorità civili e militari della provincia.

Parole che riportano indietro nel tempo, 78 anni fa, quando per la prima volta votarono anche le donne e i cittadini italiani si recarono alle urne per votare per la Repubblica o monarchia. Un voto storico l’esercizio della «democrazia- prosegue il Prefetto- che si caratterizza infatti nel potere che spetta al popolo sovrano di scegliere coloro che dovranno governare la società ad ogni livello istituzionale. Ed è proprio attraverso il Referendum del 2 giungo 1946 che gli italiani con la scelta repubblicana esercitavano per la prima volta il potere sovrano che appartiene al popolo come sancito dall’articolo 1 della Costituzione Italiana, è bene ricordare che questa data assume importanza e significato anche per l’esercizio del diritto di voto che per la prima volta venne esteso alle donne con il sistema del suffragi universale, quindi a buon titolo noi possiamo considerare il 2 giugno del ’46 il vero inizio dell’era democratica del nostro Paese caratterizzata dalla partecipazione popolare alle scelta della nostra Nazione. In tale contesto gli italiani furono chiamati ad eleggere anche i componenti dell’Assemblea Costituente che ebbero il nobile di redigere la nostra Costituzione, i cui principi in essa contenuti costituiscono il pilastro del nostro sistema giuridico e della nostra società, una società libera, democratica, fondata sull’uguaglianza e giustizia sociale che significa anche tutelare i lavoratori, l’occupazione, il diritto dei lavoratori: questo principio è sancito nell’articolo 1 della nostra Costituzione che recita “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”».

«I nostri padri costituenti hanno avuto la capacità di tramandarci principi giuridici indelebili e di consegnarci la Costituzione, frutto di diverse personalità e sensibilità politiche è in grado di resistere ad ogni eventuale diversa interferenza ideologica contraria ai valori in essa contenuti. Cito solo alcuni di questi principi non già perché siano gli unici meritevoli di lettura, al contrario, la scelta non è stata semplice ma per ricordare soprattutto ai giovani che tali principi devono essere sempre difesi e sostenuti perché costituiscono l’essenza non solo di uno Stato  libero e democratico ma per la stessa dignità di ogni essere umano. Questi articolo sono quello del principio di uguaglianza , articolo 3 della Costituzione, chi disattende tale principio si pone in contrasto con la Costituzione della Repubblica Italiana e rifiuta un modello di società civile in cui tutti gli esseri umani hanno la loro dignità e il loro valore riconosciuto e garantito dalla legge indipendentemente da qualsiasi condizione di vita personale e sociale. L’articolo 2 della Costituzione esprime un concetto che non può passare inosservato in quanto al di là di ogni posizione di tipo ideologico sancisce l’inviolabilità dei diritti dell’uomo».

«La nostra Repubblica e la nostra Costituzione- prosegue- non riconosce solo i diritti inviolabili dell’uomo ma nei confronti di questi diritti richiede l’adempimento di doveri inderogabili. Consentitemi di esprime come cittadino italiano e come orgoglioso rappresentante dello Stato in questa provincia tutta la mia profonda ammirazione per i nostri padri costituenti che sono capaci di trasmetterci una Costituzione di altissimo valore che per noi deve sempre rappresentare il principale ed indispensabile punto di riferimento su ogni tematica che possa coinvolgere i diritti e le libertà di ogni cittadino. La sintesi di queste mie riflessioni altro non vuole essere un monito per tutti ad essere fedeli ai principi della nostra Costituzione ad essere sempre uniti al nostro Presidente della Repubblica che rappresenta il più alto custode e garante dei valori contenuti nella nostra Costituzione».

«Per tutti questi motivi – conclude il Prefetto- bisogna amare la Costituzione ad approfondire i suoi valori e farli vivere nelle Istituzioni, società e anche nei comportamenti quotidiani perché sono il frutto del sacrificio di quanti hanno dato la loro vita per restituirci uno Stato libero e democratico e noi abbiamo il dovere  morale di custodire e tramandare alle future generazioni questi valori: di libertà e democrazia di rispetto della dignità umana che rappresentano il fondamentale indispensabile e necessario futuro per la nostra convivenza civile e per il progresso della nostra Nazione».