I resilient di Bussana Vecchia vincono al Consiglio di Stato
Per il supremo organo della giustizia amministrativa agli occupanti non deve essere richiesto l’indennizzo per accedere al bando di assegnazione degli immobili
Sanremo. “Annullare il programma di valorizzazione soltanto nella parte in cui subordina la partecipazione ai futuri bandi al pagamento delle indennità di occupazione”. Cantano vittoria i resilient di Bussana Vecchia che oggi hanno accolto con gioia la sentenza definitiva pronunciata dalla settima sezione del Consiglio di Stato. Una decisione giunta all’esito di una battaglia legale lunghissima, passata per tante sentenze sfavorevoli agli artisti-occupanti della frazione terremotata.
Per il Consiglio di Stato – chiamato a giudicare la liceità del piano di valorizzazione promosso dal Comune di Sanremo e dall’agenzia del Demanio -, i resilient di Bussana Vecchia non possono essere esclusi dai futuri bandi di assegnazione degli alloggi se non pagano preventivamente gli indennizzi richiesti loro dal Demanio a titolo di occupazione abusiva. In certi casi gli importi pretesi dallo Stato superano i 100 mila euro.
«Sono fondate le doglianze con cui si contestano le previsioni del piano di valorizzazione che hanno condizionato la partecipazione ai futuri bandi per la concessione degli immobili al pagamento da parte degli attuali occupanti delle indennità richieste dall’Agenzia del Demanio per l’occupazione nell’ultimo decennio. A prescindere dalla necessità di regolarizzare la propria posizione ai fini della concessione dei beni, la circostanza che tale previsione sia stata già, a monte, inserita nel programma di valorizzazione non può ritenersi irrilevante, come sostiene il Comune appellato», – spiegano i giudici della corte -.
«Per converso, la specifica clausola dell’atto di programma che esclude dai bandi chi non ha pagato le indennità – prosegue il Consiglio di Stato -, da un lato, è immediatamente lesiva della posizione giuridica sostanziale degli appellanti, in quanto li pone nell’alternativa se pagare le somme richieste o rinunciare a partecipare al programma, traducendosi in una immediata ed effettiva incisione della sfera soggettiva dei destinatari (gli occupanti gli immobili da assegnare mediante il bando pubblico); dall’altro risulta anche sproporzionata e caratterizzata da sviamento rispetto alle finalità proprie dell’atto impugnato».
La sentenza. «In conclusione, l’appello deve essere accolto e, pertanto, in riforma della sentenza impugnata il ricorso di primo grado va dichiarato ammissibile e accolto in parte, nei sopra indicati sensi, limitatamente alla clausola del programma di valorizzazione che, subordinando la partecipazione ai futuri bandi al pagamento delle indennità di occupazione, è per le ragioni esposte illegittima e deve essere annullata».
«Siamo felici. Dopo 40 anni è la prima causa che riusciamo a vincere. Tutti gli abitanti di Bussava Vecchia tirano un sospiro di sollievo», – dichiara Daniela Mercante, una delle storiche attiviste e artiste della frazione sanremese.