Trasporto pubblico locale

Crisi Rt, lettera aperta di Usb Sanremo a Scajola: «Rinvio sull’in-house accresce incertezza»

L'appello del referente aziendale Alessandro Capitini

Protesta di Usb trasporti sotto il palazzo della Provincia

Sanremo. Alessandro Capitini, referente aziendale in Riviera Trasporti del sindacato di base USB, ha rivolto una lettera aperta al presidente della Provincia di Imperia, Claudio Scajola, esprimendo preoccupazione e chiedendo chiarimenti sul futuro dell’azienda e dei suoi lavoratori.

Nella lettera, Capitini ha evidenziato il disagio dei lavoratori di Riviera Trasporti, sottolineando come la proroga del contratto di servizio e il rinvio della decisione sull’in-house abbiano aumentato l’incertezza. Ha esposto le difficoltà affrontate dal personale, tra cui la mancanza di circa 50 autisti e le condizioni economiche precarie che portano molti a lasciare l’azienda per lavori meglio retribuiti.

Capitini ha chiesto a Scajola come intenda raggiungere l’obiettivo di mantenere l’azienda pubblica, quali risorse finanziarie saranno reperite e quale ulteriore sforzo può fare la Provincia. Ha inoltre sollecitato un intervento della Regione, lamentando la scarsa azione negli ultimi anni.

La lettera.

Presidente Scajola,

ho preso atto come tutti i miei colleghi della decisione della proroga del contratto di servizio e del rinvio della decisione sull’in house, che tanto attendevamo.

Come lavoratore e come sindacalista di USB sono veramente preoccupato di queste scelte dell’amministrazione che Lei presiede. Le scrivo quindi per rivolgerLe alcune domande, non avendo potuto purtroppo incontrarLa di persona.

Riviera Trasporti e i suoi lavoratori sono in balia ormai da anni e non ce lo meritiamo. Dopo aver pagato in prima persona, e non solo metaforicamente, per scelte errate non certo imputabili ai dipendenti, si aspetta chiarezza e tranquillità e invece si riceve da tutta la politica imperiese solo incertezza e tante belle parole e buoni propositi che spesso poi il vento si porta via.

Il personale è allo stremo, cercando di coprire i turni mancanti e subendo le giuste lamentele dell’utenza e i problemi dei mezzi che ogni giorno ci affliggono. Le voglio ricordare che in questa azienda mancano all’appello circa 50 autisti. Problema nazionale?? Anche ma non solo, viste le condizioni economiche che Rt offre dopo anni di tagli!!. Da qui i lavoratori scappano perché sono sottopagati, basta guardare le dimissioni dell’ultimo anno.

In tanti hanno preferito lavori più gravosi ma meglio retribuiti e soprattutto con meno responsabilità.

All’orizzonte continua a non vedersi un futuro. Apprezziamo ovviamente le Sue dichiarazioni in merito alla volontà di mantenere l’azienda integralmente pubblica. Da sempre ci battiamo per questo e non vogliamo nemmeno immaginare scenari diversi. Un anno tuttavia passa molto presto. E quindi Le chiedo: come si raggiunge l’obbiettivo? Come intende reperire le risorse finanziarie che, come giustamente da Lei rimarcato, sono assolutamente necessarie al rilancio dell’azienda? Quale sforzo ulteriore può fare la Provincia da Lei guidata?

Tagli al servizio ulteriori non sono certo possibili, a pena di dare il colpo di grazia al Tpl in Provincia. Leggiamo i suoi reiterati appelli ai Comuni. Purtroppo non ci paiono conseguire grande successo e d’altronde l’esperienza maturata nel genovesato con Atp non ci fa essere troppo ottimisti sulle amministrazioni locali.

Da tempo riteniamo invece sia indispensabile ed inderogabile un intervento della Regione, che in questa vicenda ben poco ci sembra abbia fatto negli ultimi anni e le chiediamo quindi di attivarsi in tal senso o di rendere noto se passi in tal senso sono stati fatti e con quale esito.

Come detto un anno può essere un periodo molto breve o molto lungo: farà la differenza la volontà di tutti i soggetti coinvolti ma soprattutto la trasparenza e la chiarezza sulla disponibilità ad investire risorse.

Fiducioso in una Suo riscontro, Le invio distinti saluti.

Alessandro Capitini

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