Cold case svedese, il processo contro Aldobrandi resta a Imperia
L’audizione dei testi da parte dei giudici avverrà in video collegamento
Imperia. Resta a Imperia il processo per omicidio volontario aggravato dai motivi abietti e futili e soppressione di cadavere, che ha portato alla sbarra Salvatore Aldobrandi: il pizzaiolo di 73 anni, originario di San Sosti (Cosenza), da anni residente a Sanremo, arrestato il 17 giugno del 2023 su ordine del gip di Imperia, perché ritenuto responsabile di aver ucciso Sargonia Dankha, 21 anni, di origini irachene, naturalizzata svedese, sparita nel nulla nel primo pomeriggio del 13 novembre del 1995 a Linköping, in Svezia.
Ad annunciarlo, stamane, è stato il presidente della Corte d’Assise, Carlo Alberto Indellicati, che ha riferito alle parti la decisione delle autorità svedesi, che hanno dato il proprio assenso all’apertura di un canale di cooperazione giudiziaria europea (Oei), dando ai giudici della Corte d’Assise la possibilità di Imperia di effettuare personalmente l’escussione dei testi ma a distanza, attraverso un video-collegamento.
Vista la difficoltà linguistica e l’impossibilità di far venire in Italia numerosi testi sia per motivi di salute, che economici, la Corte aveva chiesto di trasferire l’audizione dei testi direttamente in Svezia, attivando il canale della cooperazione giudiziaria europea. I giudici italiani, però, dovranno accontentarsi di un collegamento video.
Ad occuparsi di intercettare e convocare i numerosi testi sarà l’autorità svedese. In tribunale a Imperia, invece, saranno presenti due interpreti: uno di lingua svedese e uno per l’inglese.
Otto le udienze calendarizzate per chiudere l’istruttoria dibattimentale. Le udienze si svolgeranno il 6, il 10 e il 24 settembre; il 9, il 15, il 22 e il 29 ottobre e il 6 novembre.