Bordate sul fronte comune anti destre, Fellegara replica a Rolando: «I poltronari sono dietro di te»

20 giugno 2024 | 17:15
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Bordate sul fronte comune anti destre, Fellegara replica a Rolando: «I poltronari sono dietro di te»

Il candidato sindaco sugli attacchi ricevuti: «Sono portavoce di chi non vuole restare a guardare di fronte al ritorno di esperienze negative portatrici di ideologie nefaste»

Sanremo. «Mi faccio portavoce di chi non vuole restare a guardare di fronte al possibile ritorno di esperienze negative portatrici di ideologie nefaste». Non si è fatta attendere la replica di Fulvio Fellegara ai numerosi attacchi ricevuti nella giornata di oggi dal centrodestra di Gianni Rolando e dal comitato promotore del candidato sindaco che ha mal digerito l’endorsement per Alessandro Mager rilasciato stamattina dal leader del centrosinistra sanremese, in corsa al ballottaggio.

«Caro Gianni, dopo aver letto le tue dichiarazioni di oggi voglio ringraziarti due volte, – esordisce Fellegara nella sua nota stampa -. La prima per aver speso fino a oggi parole di elogio nei miei confronti e del progetto alternativo che siamo riusciti a costruire in pochi mesi. Grazie per aver abbracciato diverse delle proposte innovative che abbiamo lanciato in campagna elettorale, a partire dall’università della floricoltura e dello spettacolo. Chiunque vinca, mi auguro di cuore che questo sogno diventi realtà».

Prosegue il candidato sindaco: «Il secondo ringraziamento te lo rivolgo perché con le tue ultime dichiarazioni mi hai dato la conferma che la decisione presa dalla mia coalizione, in maniera collegiale e trasparente, è quella giusta. Sono certo che le parole al veleno che ho letto stamattina non sono il frutto del tuo pensiero ma di quello di chi ti circonda e abilmente ha sfruttato la tua stimata persona per tentare una scalata alle casse del Comune. Sono parole di chi oggi sente di rappresentare solo una parte della città, non la maggioranza. Sono parole di chi vive come una questione di vita o di morte la vittoria delle elezioni».

«Mi riferisco non a te ma ai partiti che ti appoggiano e alle figure che li dominano dopo aver soffocato qualsiasi opposizione interna, – continua l’ex segretario della Cgil -. Partiti che coincidono in maniera viscerale con persone ben specifiche. Se hai creduto che io potessi abbracciare un progetto politico che mira ad assegnare ruoli chiave ai segretari di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, ti sei sbagliato e mi dispiace. Che tu ne sia consapevole o meno, sappi che in caso di elezione a sindaco sarai costantemente tenuto sotto lo scacco dei diktat provenienti da tutte le parti tranne che da Sanremo».

«Parli di poltrone facendo finta di ignorare che c’è chi nella tua coalizione smania di potersi incollare a una sedia da almeno un decennio. Io per fortuna non ne ho bisogno. Ho vissuto finora del mio lavoro e continuerò a farlo anche in futuro. La mia presa di posizione per Alessandro Mager nulla ha a che vedere con futuri incarichi. L’intesa è nata e si è sviluppata su punti programmatici e solo su quelli. Ho ribadito che tra il gruppo che mi sostiene e gli altri schieramenti ci sono importanti differenze. A fronte dell’apertura sincera che ho potuto riscontrare nel candidato Mager sull’acqua pubblica, sul sociale, sull’ambiente, sulla formazione dei giovani, sulla difesa della sanità locale e sull’indipendenza della sua persona da qualsiasi influenza esterna, siamo arrivati come coalizione a prendere una posizione netta».

La conclusione: «La cittadinanza di Sanremo ha scelto al primo turno di mandare al ballottaggio i candidati Rolando e Mager. Allo stesso modo in questi giorni concitati ho ricevuto moltissimi appelli a fare tutto il possibile per evitare il ritorno a Palazzo Bellevue di esperienze negative portatrici di ideologie nefaste. Un appello che ho fatto mio dopo una lunga fase di discussione interna alla coalizione che ha visto emergere posizioni molto diverse tra loro ma che ad ampia maggioranza hanno espresso il bisogno di fare qualcosa, di non restare a guardare. La mia fiducia è riposta nelle persone che andranno a votare. Una delle cose più belle e irrinunciabili della democrazia è che la decisione finale spetta al popolo. Lasciamolo esprimere. Saranno i cittadini a indicare la giusta direzione».