Attentato incendiario a Taggia, il proprietario della casa distrutta: «Mai ricevuto minacce»

Taggia. Hanno tagliato anche la manichetta dell’acqua, per evitare che qualcuno, vedendo le fiamme, riuscisse a spegnere l’incendio sul nascere. E’ sicuramente doloso, anche se non si conoscono gli autori, l’incendio che ha devastato la villetta in costruzione in via Arginatura a Taggia. Oltre alla tubatura recisa di netto, nel cantiere di quella casa ormai quasi pronta per essere abitata è stato trovato anche dell’olio.

Il proprietario, giovane ingegnere, non si dà pace: «È stato un fulmine a ciel sereno – dice -. Stamattina mi ha chiamato un collega che ha letto l’articolo dell’incendio sul giornale. Mi ha avvisato sapendo che c’era casa mia e sono venuto subito, ma non pensavo che fosse davvero casa mia quella andata in fiamme (ci sono altri cantieri, ndr), e invece…».

«Non ho mai ricevuto minacce – aggiunge il professionista -. Non ho mai avuto problemi con nessuno e ho sempre pagato gli operai». Eppure qualcuno che ce l’aveva con lui c’è. Qualcuno che ha architettato nel dettaglio come appiccare il rogo, utilizzando gli infissi ancora imballati e altro materiale edile come catasta per far partire l’incendio. Il materiale, infatti, è stato spostato dal bancone in cui si trovava allo scopo di danneggiare maggiormente la casa in costruzione.

Per l’innesco, sarebbe stato utilizzato dell’olio come accelerante. In fiamme anche l’impianto fotovoltaico delle serre adiacenti l’abitazione.

Il rogo è divampato intorno alle 2 della scorsa notte. I vigili del fuoco sono accorsi subito e hanno dovuto lavorare per circa un’ora e mezza per spegnere definitivamente le fiamme. Sul caso indagano i carabinieri, che stanno compiendo accertamenti.

Stando a quanto si apprende, l’immobile non sarebbe assicurato.