Asl1, nasce il punto di ascolto Alzheimer, «Casi destinati ad aumentare ma il 40% si può prevenire»
L’Associazione Famiglie Malati di Alzheimer del Ponente Savonese ODV, affiliata alla Federazione Italiana Alzheimer, è stata creata nel 2011, ed è diventata un punto di riferimento per i familiari di persone affette da disturbi della memoria/demenze
Imperia. Trasformare il dolore privato in un dono pubblico, così nasce il punto di ascolto Alzheimer grazie alla sinergia tra l’Asl1, Asl2 e l’Associazione Famiglia Malati di Alzheimer del Ponente Savonese ODV. Uno spazio situato al secondo piano della palazzina B dell’Ospedale di Imperia dedicato ai caregiver che troveranno ascolto, comprensione ed aiuto. Dove potranno piangere, sfogarsi dare un nome alle proprie paure. In una Liguria dove gli indici di vecchiaia più alti d’Italia e l’Italia ha gli indici di vecchiaia più alti del mondo il punto di ascolto è un punto di riferimento per chi ha un proprio caro malato di Alzheimer.
«Mancava un punto di ascolto nella nostra Asl- spiega il dottor Alessandro Leonardi-, che è caratterizzata da una popolazione anziana e fragile come per tutta la Liguria, Noi riteniamo come Centro Disturbi Cognitivi e Demenza, dell’Asl, questo passaggio sia estremamente importante perché tra i bisogni primari della popolazione e della nostra Asl c’è sicuramente intercettare l’anzianità, la fragilità e le turbe cognitive, piccole o grandi».
«Noi tecnici, noi neurologi- prosegue il dottor Leonardi- abbiamo bisogno di tutto ciò che è al di fuori dell’ospedale, della società civile, del terzo settore e quindi dell’AFMA, dell’Associazione Familiari Malati di Alzheimer, affiliata alla Federazione Italiana Alzheimer, è un’associazione molto nota, molto ramificata e molto stimata nel nostro paese, che mancava nella nostra provincia un punto di ascolto. Quindi è nostro grandissimo piacere avere dato una piccola mano alla nascita di questa associazione, naturalmente il merito va per gran parte ai nostri amici volontari qua di Imperia che si sono impegnati per dare finalmente luce a questa associazione».
Ma ci sono delle sentinelle di allarme che possono aiutare le persone a riconoscere i primi sintomi dell’Alzheimer.
«Perdere la memoria non è mai una cosa normale- afferma il dottor Leonardi- questo si chiama stigma, cioè pregiudizio, quando soprattutto nell’anziano naturalmente la perdita di memoria viene considerata come la normalità. Non c’è nulla da fare, non c’è nulla da dire. Quindi di fronte a disturbi non solo della memoria inteso come capacità di ricordare, ma anche disturbi del carattere, dell’umore, difficoltà a prendersi cura di sé, difficoltà a utilizzare gli strumenti della tecnologia di base».
«Noi neurologi riteniamo che sia indispensabile parlare con il proprio medico e se necessario il medico invierà i pazienti allo specialista. È evidente che prima vengono intercettati i disturbi cognitivi e maggiori sono le nostre armi terapeutiche a disposizione. Di conseguenza sarebbe veramente importante anticipare il riconoscimento e l’individuazione del disturbo cognitivo e naturalmente il lavoro dell’associazione, il lavoro dei volontari, il lavoro della società civile, di chi è informato e sensibilizzato al di là di noi tecnici è un lavoro fondamentale anche in questo senso».
«L’Asl1 ha un indice di vecchiaia tra i maggiori della Liguria e quindi tra i maggiori del mondo. Perché la Liguria ha gli indici di vecchiaia più alti d’Italia e l’Italia ha gli indici di vecchiaia più alti del mondo. Quindi la risposta è che i casi sono destinati ad aumentare, in un certo senso questa è una buona notizia perché vuol dire che la popolazione invecchia bene, invecchia senza una serie di malattie o per meglio dire con una serie di malattie che storicamente determinano il decesso a quell’età le malattie tumorali, le malattie cardiovascolari che sono oggi molto meglio controllate. L’effetto collaterale, se così si può dire, di invecchiare molto e invecchiare anche bene, è l’aumento delle malattie degenerative».
«Quindi questo è inevitabile- conclude- ma il messaggio che è forte e chiaro, ancora una volta noi neurologi diamo, è che il 40% delle demenze si può prevenire. Se io vi avessi detto questa cosa vent’anni fa sarebbe sembrato un’assurdità, invece adesso è verità scientifica, è dimostrato che 40 demenze su 100 si potrebbero evitare».
«Oggi abbiamo inaugurato questo punto di ascolto per i caregiver- spiega la dottoressa Patrizia Paccagnella– ovvero per le persone che si prendono cura del malato di Alzheimer e sarà aperto per ora il lunedì dalle 12.15 alle 13.15 alla palazzina B dell’ospedale di Imperia e raggiungibile telefonicamente al numero 3758014414. Ci sarà sempre una volontaria dell’associazione famiglie malati di Alzheimer Savonese. Sono quattro volontari che si alterneranno e sono tutti ex caregiver, cioè persone che hanno avuto un malato di Alzheimer a casa e risponderanno, cercheranno di rispondere a tutte le domande o le perplessità o piangere insieme col caregiver. Noi piangiamo anche quando serve piangere perché purtroppo le persone, soprattutto i caregiver, sono molto toccati da questa malattia. Prima di tutto perché si vedono, per il loro caro, veramente trasformarsi e poi perché si trasforma l’intera famiglia. Noi daremo delle risposte riguardo a che cosa possono fare, saremo in contatto con i servizi sociali, saremo in contatto con il CDCD e di conseguenza vediamo tutte le problematiche di poterle risolvere e soprattutto incoraggiare le persone che abbiamo di fronte»
«Questo servizio, – conclude la dott.ssa Patrizia Paccagnella -, non sostituisce i percorsi clinici e terapeutici già esistenti presso il CDCD di Neurologia dello stesso Ospedale ma vuole aiutare, accogliere, sostenere ed ascoltare i caregiver (persone che curano) che si trovano ad affrontare la gestione quotidiana del proprio caro. Il Punto di Ascolto è gratuito e gestito dai volontari di AFMAponentesavoneseODV che sono stati anch’essi caregiver, vivendo in prima persona, le difficoltà dell’accudimento. Si ringrazia l’ASL1 Imperiese per l’ospitalità e la continua collaborazione, a dimostrare che lavorando insieme si possono realizzare cose concrete per la Comunità».
L’Associazione Famiglie Malati di Alzheimer del Ponente Savonese ODV, affiliata alla Federazione Italiana Alzheimer, è stata creata nel 2011, ed è diventata un punto di riferimento per i familiari di persone affette da disturbi della memoria/demenze creando una rete di sostegno e supporto emotivo, in sinergia con le Istituzioni Sociali e Mediche presenti sul territorio del Ponente Savonese.
«Ancora una volta – afferma il DSS di Asl1 Dott. Fabrizio Polverini – si conferma la grande sinergia tra enti ed associazioni del territorio. Questa stanza all’interno dell’ospedale di Imperia sarà un vero e proprio punto di riferimento attivo per le famiglie di pazienti affetti da Alzheimer, un sostegno in più».