Parlamentino

Ventimiglia, bufera sulla mozione della scuola francese. Leuzzi: «C’è un’opa sulla sedia del sindaco»

Al momento del voto tutti i consiglieri di minoranza hanno lasciato l'aula

Ventimiglia. Dopo quasi due ore di accesa discussione, la mozione presentata dalla maggioranza che impegna al sindaco e la giunta a mantenere aperta la scuola francese di piazza XX Settembre, a Ventimiglia, è stata votata favorevolmente dai soli componenti della maggioranza, in quanto tutti i consiglieri di minoranza avevano lasciato l’aula per non partecipare al voto.

«E’ una situazione paradossale – ha dichiarato il sindaco Flavio Di Muro – Sui giornali sono tutti leoni, sui social idem. Poi la maggioranza propone una mozione, che è uno strumento previsto dal regolamento: un testo pacifico, normale, di buon senso, e in tutto questo, dopo tutti questi dibattiti sterili e inconcludenti sui giornali, arriviamo a votare un impegno non solo per il sindaco, ma per tutta la giunta e per tutti i componenti politici di questa maggioranza, e davanti ai genitori che vivono con apprensione questo momento, la vostra risposta è questa. Vi dovreste vergognare. Non è così che si svolge il ruolo di consigliere».

L’accusa dell’opposizione, che si è detta d’accordo nel mantenere aperta la scuola francese, è politica: la maggioranza, secondo i consiglieri di minoranza, è sintomo di una spaccatura interna dell’amministrazione Di Muro. E a poco sono servite, per far cambiare idea ai consiglieri, le rassicurazioni della maggioranza, del vice sindaco e del sindaco stesso sulle intenzioni della mozione: portare all’attenzione di tutti la questione della scuola.

«Vengo sempre volentieri a questi consigli comunali perché ci riservano sempre delle sorprese – ha detto il consigliere Gabriele Sismondini – La maggioranza fa una mozione alla maggioranza per chiedere se tengono aperta la scuola francese. Ovviamente ne condivido il contenuto, però mi stupisce, politicamente, che la maggioranza faccia una mozione alla maggioranza e poi chieda alla minoranza di firmarla. Quindi non so cosa sia successo tra di voi, ma una domanda ce la siamo fatta tutti: c’è stata sicuramente qualche diatriba».

«Appurato che il diritto all’istruzione è un diritto costituzionale – ha aggiunto la collega consigliera Cristina D’Andrea – Non capisco proprio il senso di presentare una mozione di maggioranza in un consiglio comunale. Perché se è vero che fate costanti riunioni di maggioranza, non capisco perché, tra l’altro, chiedere un impegno al sindaco se ne avete solo discusso per cercare una soluzione e, a quanto ho capito, la soluzione l’avete già trovata».

«Questo è un classico caso in cui la realtà sorpassa l’immaginazione – ha dichiarato il consigliere del Pd Alessandro Leuzzi -. Se ho capito bene succede questo: nel febbraio scorso il sindaco di Mentone dice che non può più garantire i fondi (150mila euro all’anno) per la scuola francese e che quindi l’istituto avrebbe cessato la sua attività. Il Pd presenta un’interrogazione, il sindaco risponde e ci rassicura che la scuola resterà aperta. E la maggioranza presenta una mozione. Questa sera avete tentato un’Opa sulla poltrona del sindaco, dovete saperlo tutti. Questa è una vera e propria crisi di maggioranza. Mi pare che la divisione sia abbastanza chiara: un partito all’interno della maggioranza si è imposto e gli altri sono stati sottomessi».

«Devo rilevare che in realtà fino ad aprile sulla scuola francese avete dormito sonni tranquilli – ha sottolineato la consigliera Dem Vera Nesci -. Ve ne siete occupati a seguito dell’interrogazione che abbiamo presentato dopo che alcuni genitori ci hanno informato del rischio di chiusura. Noi ad aprile abbiamo presentato l’interrogazione e ricevuto risposta dal sindaco che si impegna a mantenere la scuola aperta. 
Evidentemente voi il suo impegno non lo avete preso sul serio, visto che avete presentato una mozione in cui chiedete al sindaco di impegnarsi a mantenere aperta la scuola. E’ evidente che qualcosa è successo. E’ palese che qualcuno la voleva e qualcuno non la voleva».

«E’ qualche anno che sono qua – ha detto il consigliere Gaetano Scullino – Ma mozioni di questo genere che impegnano sindaco e giunta, su un problema molto importante, non lo avevo mai visto. Ho letto la risposta che il sindaco ha dato al Pd, il 21 di maggio, e dopo un giorno, sottolineo un giorno, la maggioranza, a firma di tutti (ad eccezione di Ambesi) fa una mozione che impegna il sindaco. Non è mio compito indagare su quanto accade nelle segrete stanze, ma è certo che qualcosa sia successo».
Scullino ha ricordato alla maggioranza, che i lavori da effettuare nello stabile comunale che ospita la scuola France, sono notevoli: «Bisogna verificare la conformità dell’impianto elettrico e idraulico, dell’impianto antincendio; c’è da verificare l’agibilità e la certificazione antisismica. I costi stimati sono di circa 370mila euro. Da quando firmerete il contratto di comodato quasi gratuito della scuola francese, il Comune di Ventimiglia si farà carico di tutto per far sì che 100 bambini, più insegnanti e operatori, possano entrare in sicurezza in quella scuola».

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