Sequestrato jet privato da 10 mln euro all’aeroporto di Albenga
In azione i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Savona e dal personale dell’Ufficio Antifrode dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli
Albenga. Un jet privato, il cui valore è stato stimato in 10 milioni di euro, fermo in hangar presso l’aeroporto di Villanova d’Albenga (SV), è stato sottoposto a sequestro dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Savona e dal personale dell’Ufficio Antifrode dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
I finanzieri e funzionari doganali hanno effettuato una capillare ricognizione degli aeromobili presenti presso il Riviera Airport, rinvenendo un Cessna Citation X del valore a nuovo di circa 25 milioni di euro. Il velivolo, battente bandiera statunitense, è rimasto in hangar per più di sei mesi, quindi oltre il tempo massimo previsto per lo sdoganamento e il conseguente pagamento dei dazi e dell’IVA all’importazione. A seguito di complesse indagini, il G.I.P ha rilevato la posizione di contrabbando del velivolo e l’evasione dell’IVA per un importo pari a 2,2 milioni di euro. Le sanzioni pecuniarie ammontano a circa 11 milioni di euro.
Le banche dati, le acquisizioni documentali e gli appostamenti mirati, hanno consentito di risalire al proprietario del mezzo di lusso, un imprenditore monegasco che, per ottenere indebiti vantaggi fiscali, aveva interposto tra sé e il bene un trust con sede in Delaware (USA) e altre tre società fiduciarie, aventi sede presso le Isole Vergini Britanniche, le Isole Cayman e Panama. L’imprenditore e altre due persone compiacenti sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Savona.
Per tale ragione, la Procura della Repubblica di Savona ha avviato l’iter per segnalare alle competenti Autorità tedesche, per il tramite di Eurojust, altri assetti aerei, tra cui un jet Gulfstream G650, un Gulfstream GV e un elicottero Agusta Westland 109S Grand, hangarati in Germania presso l’aeroporto di Karlsruhe-Baden-Baden e aventi un valore stimato di circa 80 milioni di euro, per la successiva contestazione dell’evasione dell’I.V.A. all’importazione, così come previsto dalla c.d. direttiva PIF, recepita in Italia con D.Lgs. 75/2020 e posta a tutela degli interessi finanziari dell’Unione Europea.
L’operazione congiunta della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Dogane, in attuazione del Protocollo d’Intesa siglato dalle due amministrazioni, si inquadra in un contesto di monitoraggio e repressione delle frodi doganali e dell’IVA, anche a carattere internazionale, le quali generano iniquità
e sottraggono risorse, comunitarie e nazionali, che dovrebbero essere destinate alle fasce più deboli della popolazione oggi, tuttavia, tali condotte possono essere individuate sempre più agevolmente grazie ad un approccio cooperativo, trasversale e sinergico dell’Amministrazione Finanziaria nel suo complesso.
Si rappresenta, infine, che il procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari e i provvedimenti finora adottati non implicano la responsabilità degli indagati, non essendo stata assunta alcuna decisione di merito definitiva sulla responsabilità delle persone sottoposte ad indagini.