Scajola richiama al rispetto della legge ma la questione bollette rischia di esplodere
Migliaia di utenti si stanno radunando sui social per protestare contro gli aggravi
8Sanremo. Tanta, troppa gente dichiara pubblicamente di non sapere come pagare le bollette dell’acqua che da settimane stanno arrivando nelle buche delle lettere degli utenti della provincia di Imperia, su carta intestata del gestore unico provinciale Rivieracqua.
Non solo grandi aziende e strutture commerciali, ma anche moltissimi privati cittadini si sono riuniti in più gruppi sui social per protestare contro gli importi addebitati loro a seguito dell’applicazione retroattiva, al primo gennaio 2022, della nuova tariffa unica del servizio idrico integrato.
Su gruppi Facebook e Whatsapp nati da pochi giorni, sono già migliaia gli iscritti che pubblicano foto di bollette da capogiro. Chi le posta spesso propone azioni forti. I più moderati lanciano l’idea di una raccolta firme e una petizione, altri vorrebbero organizzare una manifestazione per celebrare il “funerale” dell’acqua pubblica. C’è addirittura chi ha creato un sondaggio che include l’ipotesi disobbedienza civile. A dover affrontare una vertenza sociale davvero complessa è il presidente della Provincia e commissario dell’ambito idrico imperiese, il sindaco Claudio Scajola. Ieri l’ex ministro ha richiamato pubblicamente al rispetto della legge, anticipando un fondo provinciale per sostenere le famiglie in difficoltà e confermando la possibilità di dilazionare gli importi imputati una tantum.
Misure sacrosante in questo contesto in cui famiglie intere si trovano senza mezzi per far fronte al pagamento di un servizio pubblico essenziale avviato verso la parziale privatizzazione. Il buco di bilancio che Rivieracqua deve ripianare è nell’ordine degli 80 milioni di euro. Nessuno dei Comuni soci ha mai ventilato l’ipotesi di agire nei confronti degli amministratori che hanno contribuito al dissesto. E oggi non sarebbe più possibile farlo, visto che sono scaduti i termini di un’eventuale azione di responsabilità. Questo mix di bollette da capogiro e nessun responsabile identificato o identificabile, sta generando un’ondata di indignazione che non si sa bene dove potrà finire.