Presunta corruzione, assessore Marco Scajola: «Aspettiamo che Toti torni a guidarci bene come ha fatto finora»
«Nel frattempo lavoriamo per il bene del territorio, senza fermarci per i commenti di qualche opportunista della politica»
Genova. «C’è grande senso di responsabilità da parte di tutti e un aspetto che mi è piaciuto nei colleghi di giunta è che quando ci siamo riuniti c’è stata anche molta umanità nel comprendere la difficile situazione di Giovanni. Ci siamo stretti simbolicamente intorno a lui, perché sappiamo come si lavora bene al fianco di Toti: è un presidente che ti lascia operare in autonomia, e aspettiamo che al più presto possa tornare a guidarci come bene ha fatto in questi anni. Ad Alessandro Piana, che deve ricoprire il ruolo di presidente, ho ribadito che ha il mio pieno sostegno e che ora lavoreremo insieme ancora di più di quanto fatto in precedenza, da colleghi ma anche da rappresentanti dello stesso territorio». Lo ha dichiarato l’assessore regionale Marco Scajola, al rientro nell’Imperiese dopo la riunione di giunta che si è svolta a Genova nel pomeriggio.
Scajola da anni lavora fianco a fianco del governatore della Liguria Giovanni Toti, arrestato ieri, mentre si trovava in un albergo a Sanremo, dalla Guardia di Finanza di Genova con l’accusa di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio, nell’ambito di una inchiesta della Dda del capoluogo ligure che ha portato all’iscrizione di 25 persone nel registro degli indagati e all’esecuzione di dieci misure cautelari.
Marco Scajola ha voluto ribadire, pubblicamente, la stima che nutre nei confronti di Toti, parlando del «grande dispiacere e anche della sofferenza per la situazione in essere, per l’affetto e la stima che si ha nei confronti di Giovanni Toti, persona ritenuta da tutti corretta e onesta. E quindi quello che è successo porta a dispiacere e ad essere amareggiati per quello che potrà vivere in questi momenti Giovanni e, insieme a lui, la sua famiglia».
Qual è lo stato d’animo di Toti? «Le cose che sappiamo è che Giovanni, come ci è stato riferito dal suo avvocato, è molto sereno – risponde Marco Scajola – E deve esserlo perché sono convinto e siamo convinti che dimostrerà la sua più totale estraneità alle accuse e sappiamo, come sa la maggior parte dei liguri, che è persona sincera, onesta e corretta e che, da quando è presidente, ha speso ogni minuto per migliorare e per fare il bene di questo territorio».
Nonostante l’assenza del presidente, sostituto momentaneamente dal vice Alessandro Piana, il lavoro dell’amministrazione regionale va avanti. Nel pomeriggio gli assessori si sono riuniti in giunta. «Da un punto di vista amministrativo – spiega Scajola – C’è grande senso di responsabilità, sia nella giunta che nei consiglieri comunali tutti: al di là del colore politico tutta la maggioranza sta dimostrando grande responsabilità, serietà e determinazione nel voler continuare l’importante lavoro in corso sui vari temi che interessano i liguri. Siamo consci delle difficoltà, ma non saranno i commenti di qualche opportunista della politica o di una sinistra che ragiona come sempre al ‘tanto peggio, tanto meglio’ a fermarci. Siamo molto uniti tra di noi: assessori, capigruppo e consiglieri sono responsabili, coesi e determinati a lavorare».
Alle minoranze che chiedono le dimissioni di Toti e della sua giunta, l’assessore risponde: «Loro le dimissioni le chiedono sempre a prescindere: l’opposizione non ha mai cambiato, dal 2020 ad oggi, il suo modo di operare. Al di là di questi ultimi fatti, il loro linguaggio è sempre stato di attacco brutale, di zero proposte per il territorio. Quello che dicono oggi non è diverso da quello che dicevano prima, quindi diamo poco adito alle loro dichiarazioni».
Vista la vicinanza temporale alle elezioni comunali ed europee, che porteranno gli italiani alle urne tra un mese, c’è chi ha parlato di giustizia ad orologeria. Cosa ne pensa? «Ho sempre avuto fiducia nei confronti della magistratura e voglio continuare ad averla: ecco perché mi aspetto che, nel più breve tempo possibile, venga fatta chiarezza e che quindi Giovanni possa tornare al suo lavoro – conclude Marco Scajola – Devo dire però che i dubbi sulle modalità e sulla tempistica fanno nascere molte perplessità».