Parole di Auricchia, le considerazioni del consigliere Alessandro Casano

2 maggio 2024 | 10:22
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Parole di Auricchia, le considerazioni del consigliere Alessandro Casano

«Le sue parole sono assolutamente non condivisibili, tuttavia ho trovato fuori luogo i toni da processo politico all’interno del consiglio comunale»

Imperia. «Doveroso premettere che le parole di Auricchia sono state fuori luogo e assolutamente non condivisibili ed è impossibile non prendere le distanze da dichiarazioni di questo genere fatte da un dirigente scolastico», afferma il consigliere Alessandro Casano che aggiunge:

«Altrettanto fuori luogo però ho trovato i toni da processo politico all’interno del Consiglio Comunale con la pretesa di condannare parole e pensieri, sulla base di una visione dottrinale della parità di genere che sa più di ideologia che di vero rispetto per le ovvie e naturali differenze tra i generi maschile e femminile.
Differenze che ricorrono inevitabilmente nella vita reale e ce lo ricorda quotidianamente la triste conta delle morti sul lavoro che riguardano nella stragrande maggioranza dei casi i lavoratori di sesso maschile.
Al di là di queste considerazioni, visto che è stato agitato lo spettro della discriminazione nelle scuole a causa delle avventate parole di Auricchia, mi sembra giusto ricordare quando nel silenzio generale venivano discriminati per davvero alcuni studenti rispetto ad altri. E in questo il Preside si è distinto quando di fatto impediva la partecipazione alle gite scolastiche ai ragazzi non vaccinati. Come? Semplicemente organizzando gite di quattro giorni ben sapendo che il green pass da tampone ne durava solo tre.
In questo modo i ragazzi non vaccinati avrebbero dovuto fare un tampone il quarto giorno con tutte le  implicazioni relative in caso di positività vera o falsa del test e va da sé che in molti (di quei pochi) decidevano di non partecipare alle gite. Ragazzi i quali, è bene ricordarlo, erano gli unici a partire con un tampone e quindi i più sicuri dal punto di vista della trasmissione del virus, essendo già noto in allora che il vaccino e relativo green pass non avevano alcuna efficacia sulla prevenzione del contagio.
Capisco la giusta preoccupazione della sinistra per le parole sessiste e discriminatorie del Preside ma sembra che, nel duro impegno a combattere regimi e ideologie scomparse da un’ottantina d’anni, qualcuno non si sia accorto del facile ritorno della censura, della tessera per il lavoro e della discriminazione vera in un certo periodo della storia recente».