MiC, archeologi, architetti, archivisti, bibliotecari, ingegneri, restauratori, storici dell’arte precari in lotta

10 maggio 2024 | 11:39
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MiC, archeologi, architetti, archivisti, bibliotecari, ingegneri, restauratori, storici dell’arte precari in lotta

Oggi un presidio davanti al Ministero della Cultura

Roma. Il 10 maggio a Roma NIdiL CGIL e UILTemp in presidio con gli ex collaboratori in partita IVA del Ministero della Cultura per chiedere il riconoscimento delle professionalità e del lavoro svolto e una stabilità lavorativa. «Il sistema dei beni culturali e la tutela del nostro patrimonio artistico non si possono reggere sul personale precario arruolato ‘a singhiozzo’, senza prospettive e senza tutele». Nel 2020 il Ministero della Cultura decise di sopperire alla carenza di personale, che ancora oggi si attesta a circa 8.000 unità, con l’utilizzo di collaboratori e collaboratrici con partita IVA, che furono autorizzati dall’art. 24 del D. L. 14 agosto 2020, n. 104, convertito, con modificazioni, in L. 13 ottobre 2020, n. 126, e ss. mm. Tra la fine del 2020 e il primo semestre del 2021 furono banditi i primi avvisi di selezione, ed espletati, sempre nel 2021, dalle Direzioni Generali ABAP, Musei e Biblioteche e Diritto d’autore.

Le collaborazioni sono state prorogate fino a 18 mesi (al 31.12.2022) sulla base dell’esito positivo delle attività svolte. Sono seguiti avvisi nel 2023, questa volta banditi dai singoli Uffici e Istituti Periferici, per un massimo di 9 mesi di collaborazione. Attualmente sono in corso di redazione gli avvisi 2024 per un massimo di 6 mesi di collaborazione. Complessivamente, a seguito di tutti questi avvisi, il MiC si è avvalso, nel triennio, della qualificata ed esperta collaborazione di circa 800 professionisti di diverso profilo: Archeologo, Architetto, Archivista, Assistente tecnico di cantiere, Assistente tecnico geometra, Bibliotecario, Esperto catalogatore, Comunicatore, Esperto gare e contratti,
Ingegnere (esperto in impiantistica, esperto in informatica, strutturista), Restauratore, Storico dell’arte, Tecnico contabile.

«I collaboratori a partita IVA del MiC ex art. 24 D. L. 104/2020 conv. L. 126/2020, chiedono oggi una cosa sacrosanta: che l’esperienza maturata in questi tre anni presso gli Uffici e gli Istituti Periferici non venga azzerata, ma sia al contrario valorizzata, mettendola a frutto attraverso modalità da individuare, per arrivare a una giusta stabilità lavorativa che gioverebbe a questi lavoratori e al patrimonio culturale del nostro Paese. Stiamo chiedendo di incontrare i vertici del Ministero della Cultura dalla fine del 2023 – concludono Roberta Turi e Gian Vincenzo Benito Petrassi segretari nazionali NIdiL CGIL e UILTemp – ma ad oggi nessuno si è neppure degnato di risponderci. Per questo il 10 maggio abbiamo deciso di organizzare un presidio davanti al Ministero della Cultura, in via del Collegio Romano, dalle 10 alle 13. Manifesteremo insieme a una delegazione di collaboratori e collaboratrici per far sentire la nostra voce e chiedere insieme a loro un lavoro stabile con diritti».