L’Ariston non solo Festival, per i 61 protagonista il cinema

31 maggio 2024 | 11:55
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Inaugurata una mostra con cimeli e pellicole girate nella Città dei fiori. Fino al 30 giugno ingresso libero

Sanremo. In occasione del 61esimo compleanno del Teatro Ariston, questa mattina è stata inaugurata una mostra dedicata al cinema per celebrare la lunga storia della settima arte nella Città dei fiori. Fino al 30 giugno, tra le mura dell’Ariston sarà vietato pronunciare la parola “Festival”, con il cinema a prendersi la scena principale.

I patron Walter e Carla Vacchino hanno accolto oggi i primi visitatori, esprimendo il loro entusiasmo per questo evento commemorativo. «Sessantuno anni di Ariston, un’occasione per ricordare parlando di cinema», – ha dichiarato Walter Vacchino -. «Si parla sempre di musica, ma oggi celebriamo il cinema con questa mostra che si sviluppa in tre stanze, ognuna con un tema specifico. La prima è dedicata ai film girati a Sanremo, con spezzoni di 25 pellicole che vanno dal 1913 con “Amor mio” fino alla fiction “Vita da Carlo,” realizzata alcuni mesi fa e in uscita su Prime il prossimo anno».

«La seconda stanza – ha proseguito il patron dell’Ariston – esplora le produzioni cinematografiche sviluppate direttamente nel teatro. Tra i più recenti le monografie su Mia Martini e Dalida. La terza stanza rende omaggio a Nino Zucchelli, l’inventore della mostra sul film d’autore. Un personaggio eccezionale che girava il mondo per recuperare pellicole censurate».

Tra i prestigiosi cimeli che si possono osservare ci sono le cuffiette che veicolavano agli spettatori del cinema Ritz la voce dei traduttori. «I problemi denunciati dal cinema di 50 anni fa sono molto simili a quelli di adesso», – ha concluso Vacchino -.

La mostra offre anche un percorso attraverso l’evoluzione delle camere da presa, dalle prime a carbone alle più recenti a laser. Aristide Vacchino, fondatore del teatro, era profondamente innamorato della magia del cinema, e oggi l’Ariston celebra la sua eredità non solo come palco musicale, ma anche come epicentro della cultura cinematografica. Incluse proiezioni di contributi video e fotografici, dai titoli storici come “Ma l’amor mio non muore” del 1913 a “La contessa scalza” del 1954, fino ai recenti “Mixed by Erry”, “Race for Glory”, “Dalida”, “Io sono Mia” e “The Ferragnez”.

Questa esposizione, parafrasando il celebre jingle festivaliero, dimostra che “Sanremo è Sanremo” ben prima dell’avvento del Festival della Canzone Italiana, offrendo una nuova prospettiva sulla ricca tradizione cinematografica della città.