Il tribunale di Imperia assolve la vedova di Riccardo Agnesi
L’imprenditore, morto alcuni mesi fa, e la seconda moglie erano accusati, in concorso di essersi appropriati dei soldi della figlia di lui
Imperia. Non fu peculato. Il tribunale collegiale di Imperia ha assolto stamane Carla Besta, vedova di Riccardo Agnesi (sposato in seconde nozze), dall’accusa di peculato in concorso con il marito, morto alcuni mesi fa, nel corso del lungo processo.
L’imprenditore, che fu uno degli eredi dello storico pastificio Agnesi, era finito alla sbarra con l’accusa di aver speso parte dei soldi della figlia Barbara, disabile (della quale era stato nominato amministratore) per spese personali o comunque non aderenti la curatela.
L’accusa iniziale era nei confronti dell’uomo, incaricato di pubblico servizio, ma anche la moglie è stata poi imputata in concorso in quanto sapeva che il marito era amministratore della figlia. A denunciare la coppia era stata l’altra figlia dell’imprenditore.
I fatti risalgono al periodo tra il 2012 e il 2014 e riguardano la mancata rendicontazione delle spese. Inizialmente, Agnesi era accusato di essersi appropriato di circa novecentomila euro della figlia. In seguito a una serie di perizie, richieste dall’avvocato Mario Leone, difensore dell’imprenditore e della moglie, la cifra era scesa a poco più di duecentomila euro. La difesa è poi riuscita a dimostrare, attraverso una serie di ricevute, che le spese, seppur non rendicontate, erano state fatte a beneficio della figlia Barbara, morta poi nel 2016.