Fellegara cala l’asso civico, «Noi fuori dagli schemi, vinceremo le elezioni»
Al Porto vecchio la presentazione di Generazione Sanremo: «Ci autofinanziamo così non dobbiamo favori a nessuno. L’onda fucsia rinnoverà la città»
Sanremo. Volente o nolente è la novità delle elezioni sanremesi. E ci tiene a rimarcarlo il candidato sindaco della coalizione progressista Fulvio Fellegara che oggi, dal Porto vecchio, ha presentato la lista civica Generazione Sanremo, una delle tre che lo appoggiano.
«Ho scelto di presentare Generazione Sanremo al Porto vecchio perché per me ha un triplo significato, – ha esordito Fellegara -. A 16 anni ho iniziato a lavorare qui, alla Gelateria del Porto, imparando il mestiere di barman. Il secondo motivo è politico. Siamo di fronte a uno degli elementi che cambierà Sanremo: l’antico approdo cittadino oggetto di un noto progetto di riqualificazione. Un progetto che è stato modificato in peggio e che va rivisto ascoltando le tante richieste degli operatori».
«Ci siamo impegnati a garantire una continuità amministrativa – ha proseguito Fellegara -, portando avanti i progetti dell’amministrazione uscente ma avendo come faro l’interesse pubblico. Nelle convenzioni siglate con il privato, la giunta Biancheri si è completamente dimenticata dei lavoratori. Non aver pensato a un indennizzo per le persone che lavorano su questo rettilineo è una grave mancanza che dovremo colmare».
«Terzo – commenta il candidato sindaco -, con grande orgoglio presento la lista che rappresenta la vera alternativa per questa città. Dei 24 candidati presenti, 23 non hanno mai fatto parte del consiglio comunale. Il 24esimo, Massimiliano Moroni (croupier, con un passato nel centrodestra), è la quota indicata da +Europa che abbiamo integrato all’interno della nostra squadra civica. Questi candidati portano competenza, qualità e l’impegno che li contraddistingue. La lista è giovane e rappresenta tutte le categorie. È una lista moderna, al di fuori degli schemi consolidati».
La lista del sì. «Siamo quelli del sì. Sì al lavoro, allo sviluppo, alla crescita e anche al porto. Ma soprattutto, diciamo sì al sociale, all’aiuto per chi è più svantaggiato. Diciamo sì all’acqua pubblica e a una riforma del sistema sanitario che risolva i problemi di accesso alle cure per chi ne ha bisogno».
Il rinnovamento. «Ringrazio tutti coloro che con esperienza politica alle spalle hanno accettato di buon grado di lasciare spazio ai giovani. E’ una nostra scelta precisa, condivisa anche da Progetto Comune e PD (le altre due liste in supporto a Fellegara, ndr). Sentiamo il bisogno di un rinnovamento e vogliamo dare il buon esempio. E lo dico chiaro: siamo in campo per vincere le elezioni. L’entusiasmo che ci pervade cresce giorno dopo giorno. Presto presenteremo il programma, ricco e inclusivo».
L’onda fucsia. «Qualcuno ha parlato di onda fucsia al Centrale. Lo slogan ci è piaciuto così tanto che l’abbiamo fatto nostro. Siamo dell’idea che quest’onda non solo deve conquistare Sanremo, ma vuole dare un futuro alla provincia e anche alla Regione, dove c’è necessità di un ricambio a livelli importanti».
L’inchiesta su Toti. «Non ho commentato la vicenda giudiziaria direttamente, ma piuttosto ho riflettuto sulla situazione politica che emerge da essa. È un monito che ci ricorda l’importanza di considerare i costi della politica. Quando ci sono flussi finanziari così cospicui, è inevitabile interrogarsi su chi li stia muovendo e con quale libertà possano agire gli amministratori pubblici. La recente vicenda ha messo in luce un modo di fare politica in Liguria che alcuni definiscono come ‘Liguria da bere’, caratterizzato da ingenti spese in comunicazione. Questo solleva domande su quanto sia sano un simile uso di risorse e su chi ne tragga realmente beneficio. La nostra scelta etica è quella di non cercare finanziamenti massicci. Chi lo fa è distante anni luce da noi e crediamo che anche il cittadino debba interrogarsi su queste dinamiche».
Quanto spenderete rispetto agli altri due candidati in corsa per l’elezione? «A spanne un decimo delle due coalizioni di centrodestra. Nonostante gli altri investano centinaia di migliaia di euro, credo che a questo giro non sarà sufficiente per loro, considerando il modo in cui hanno strutturato questa campagna elettorale. E’ assurdo pensare che stiano spendendo più di quanto il sindaco di Sanremo potrà guadagnare in cinque anni di mandato».
Ma Generazione Sanremo dove sta? «Mi viene in mente Gaber quando ironizzava sulle differenze tra destra e sinistra. Ovviamente rivendico la mia storia. Non l’ho mai nascosta. Generazione Sanremo però è nato come un gruppo civico che accoglie e dialoga con tutta la città. Non a caso abbiamo iniziato affrontando temi come lo sviluppo, il commercio e il turismo. Non ci sentiamo etichettati. Ci troviamo bene in una coalizione progressista».
C’è chi dice che un sindacalista non potrà mai diventare sindaco di Sanremo… «Chi ragiona per stereotipi commette un grave errore. Ho sempre adottato un approccio aperto e dialogante con tutti, nonostante le mie origini sindacali. Potrei rispondere a queste critiche sostenendo che un ingegnere non può essere un buon sindaco perché se ne capisce solo di impianti e potrebbe sentirsi fuori luogo in altre situazioni. Lo stesso può valere per un avvocato che ragiona e si esprime in un linguaggio troppo tecnico senza riuscire ad affrontare i problemi in una prospettiva politica». Ogni riferimento di Fellegara a Gianni Rolando e Alessandro Mager è puramente casuale.