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Diano Marina, associazione Mappamondo: «No al Cpr, né qui né in altre Regioni»

10 maggio 2024 | 17:22
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Diano Marina, associazione Mappamondo: «No al Cpr, né qui né in altre Regioni»

«Non abbiamo timori per il turismo o i residenti, abbiamo timore per le persone che vi verranno rinchiuse»

Diano Marina. «Nella primavera del 2017 Mappamondo ed altre associazioni (Aifo, Caritas, Apertamente, Arci, Intersos) promosse la serata di discussione “A braccia aperte – conoscere per capire”(22 marzo 2017). Nei giorni precedenti alcuni Sindaci del Dianese avevano organizzato una manifestazione contro l’apertura di un Centro di Accoglienza per i rifugiati a San Bartolomeo al Mare.

Appena si tratta di stranieri, rifugiati, immigrati sul territorio alcuni animi si scaldano e preannunciano problemi di ordine pubblico, danni al turismo.

L’allora Sindaco di Diano Marina Giacomo Chiappori in una mozione al Consiglio Comunale propose: richiesta di politiche di aiuti nei paesi di provenienza al fine di evitare invasioni incontrollate che impediscono la convivenza, l’integrazione e il rispetto della vita e della dignità, creazione di campi gestiti insieme alle maggiori organizzazioni internazionali competenti, in cui convogliare i migranti che aspirano al riconoscimento dello status di rifugiato (marzo 2017).

Cosa accadde lo raccontammo due anni dopo a Cervo il 5 aprile 2019 con lo spettacolo “L’altrove” attraverso le testimonianze dei migranti. Non successe alcuna tragedia per i cittadini e per il turismo.

Comunque per una volta siamo d’accordo: non vogliamo nessun Cpr né qui, né in altre regioni e nemmeno in Albania! Non abbiamo timori per il turismo o i residenti, abbiamo timore per le persone che vi verranno rinchiuse.

I Centri per il Rimpatrio Cpr sono sotto accusa un po’ ovunque a causa dei trattamenti disumani che spesso vi vengono praticati come abuso nella somministrazione di psicofarmaci, mancanza di igiene, scarsa qualità del cibo. Al di là di questo la domanda principale riguarda il “reato” per le quali queste persone vengono rinchiuse in un “non carcere”: ingresso illegale in Italia. Da una parte le motivazioni sono riconducibili a cause come guerre e disastri ambientali, dall’altra alla scarsissima possibilità di entrare legalmente in Italia per motivi di ricerca lavoro.

Un mucchio di risorse vengono spese da anni per impedire alle persone di venire in Italia attraverso finanziamenti alla Libia, alla Tunisia e ad altri Paesi del nordafrica. Calano invece le risorse per dare un’accoglienza decente ed efficace per coloro che tra molte traversie riescono ad arrivare in Italia, mentre sarebbe invece necessario espandere quelle azioni che potrebbero favorire un buon inserimento nel nostro territorio come apprendimento della lingua, formazione professionale, politiche della casa.

Questo senza togliere nulla all’assistenza ai cittadini italiani. In conclusione mentre il Governo propone di aprire un Cpr a Diano Marina, stiamo attendendo la riapertura di un Centro di accoglienza per i migranti in transito (chiuso dalla Prefettura nel 2020) che, sia pure in numero più ridotto grazie alla possibilità di transito alla frontiera di Ventimiglia, continuano ad essere presenti in città senza alcun appoggio pubblico, ma solo grazie alle organizzazioni di volontariato. I pasti sono distribuiti da Caritas e da una rete informale di associazioni italo francesi. Mancano servizi igienici e luoghi per dormire, ma si trovano i soldi per pagare i vigilanti per impedire alle persone di usare l’acqua del cimitero.

Mappamondo e Casa Africa sono una sola associazione da giugno 2023. Il nostro impegno per l’accoglienza degli stranieri si realizza con corsi gratuiti di italiano, sportello informativo Migrapoint a Imperia e Sanremo, somministrazione di pasti alla frontiera. Da dicembre 2023 sono con noi anche i volontari di Rete Sanremo Solidale».