A tu per tu

Confronto improvvisato tra Fellegara e Mager dopo il forfait di Rolando

Sull'acqua pubblica visioni completamente divergenti che si ritrovano sui diritti Lgbt+

Generico maggio 2024

Sanremo. Il primo dibattito della campagna elettorale tra i candidati sindaco delle coalizioni più pesanti, politicamente parlando, si è tenuto oggi, alla Federazione operaia di via Corradi, tra l’esponente del centrosinistra, Fulvio Fellegara, e il civico, Alessandro Mager. Un confronto di fatto improvvisato che in origine avrebbe dovuto tenersi solo tra Fellegara e Gianni Rolando (centrodestra dei partiti) ma che si è allargato a Mager, provocando però il forfait di Rolando.

Il movente scatenante dell’assemblea sono state le parole spese pubblicamente dal leader del centrodestra per commentare il Sanremo Pride. Termini come “degenerato” e “razza” che non sono andati giù a Fellegara, il quale aveva invitato Rolando a un chiarimento pubblico. Tuttavia, al centro del confronto tra i candidati sindaco non ci sono stati i diritti delle persone Lgbt+ ma la privatizzazione di Rivieracqua. Un argomento sul quale Fellegara e Mager hanno dimostrato di avere posizioni divergenti. Due vedute completamente opposte, l’una, quella di Fellegara, pro salvataggio pubblico, e l’altra, quella di Mager, per il privato come male minore di fronte all’ipotesi fallimento.

«Io sono per la proprietà pubblica dell’acqua – ha spiegato Mager -. Dobbiamo renderci conto che la situazione debitoria in cui versa il gestore unico non può essere procrastinata a oltranza. La società costituita dai Comuni ha accumulato circa 70 milioni di euro di debiti. Sulle colpe, non è questa la sede per discuterne. Come si fa a uscirne? Già nel 2019 la conferenza dei sindaci dell’ambito idrico imperiese ha stabilito che non era più possibile risanare il bilancio di Rivieracqua. Anche perché il gettito delle bollette era insufficiente. C’erano impianti acquisiti nel 2012 in condizioni fatiscenti che sono da risistemare».

«Ora c’è bisogno di un formidabile afflusso di denaro per risanare la società. La gara per l’ingresso del socio privato è inevitabile. Non c’è via d’uscita. Aggiungo che il privato in Rivieracqua è il male minore: senza, la società si avvia verso il fallimento. Conoscendo gli atti della procedura non ci sono altre opzioni. La mia posizione è amara, frutto dello studio dello stato di fatto».

La replica a Fellegara: «Non si può affrontare questo tema pensando di liquidare il passato sgravando di responsabilità chi ha gestito Rivieracqua. C’è un nome e un cognome: Claudio Scajola. Partiamo dai fondamentali. Rivieracqua nasce nel 2012. La gestisce alla rovescia il direttore generale Gabriele Saldo. Uomo di Scajola. Poi, i Comuni di centrodestra di questo territorio hanno fatto resistenza: Bordighera ha fatto più ricorsi al Tar e Imperia, con Amat, ha avallato un’istanza di fallimento. Le responsabilità politiche sono queste e vanno certificate».

«Oggi arrivano gli aumenti tariffari che guardano al futuro anche se sono stati resi retroattivi. La retroattività degli aumenti va contrastata e andrebbe bloccata per la parte pregressa, garantendola per il prossimo triennio. Rivieracqua ha attualmente un giro d’affari di 50 milioni di euro. Nei prossimi 3 anni incasserà 30 milioni in più e potrebbe ripagare il 30 percento del suo debito. Chiunque pensa – ha proseguito Fellegara – che l’assegnazione al privato sia snella e veloce vive in un altro mondo. Quando arriverà, forse fra 2 anni, metà dei debiti saranno assorbiti dagli aumenti tariffari. La stiamo risanando per poi consegnarla al privato. Noi avevamo chiesto all’Amministrazione Biancheri che questa patata bollente fosse lasciata nelle mani della nuova giunta comunale. Invece, l’era Biancheri si è chiusa con una scelta che andava evitata». Ha concluso il candidato sindaco: «La conseguenza della privatizzazione sarà l’impoverimento del territorio. C’è un indotto di 500 persone tra Andora e Ventimiglia che tra qualche anno sarà solo un ricordo perché il privato si porterà sul posto le proprie aziende di fiducia provenienti da fuori e le commesse locali svaniranno».

Dopo l’argomento acqua – al quale ha fornito il proprio contributo nel senso della salvaguardia della gestione pubblica anche Andrea Artioli (centrodestra) -, Fellegara e Mager hanno passato una buona mezzora ad ascoltare gli interventi dei presenti sui diritti Lgbt+. Una serie di opinioni e testimonianze spesso toccanti che hanno rappresentato un arcobaleno di punti di vista. La visione si è dimostrata comune a tutti, nell’ordine dell’eguaglianza e del rispetto reciproco. L’unico candidato a cui sarebbe convenuto ribadire il concetto era assente, giustificato o meno.

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