Sicurezza

Bordighera, ristoratore aggredito da ragazzini. Le minoranze chiedono turno serale della polizia locale

Al lavoro su interrogazione da sottoporre al prossimo consiglio comunale

corso Italia bordighera

Bordighera. «Nonostante il grande lavoro e la presenza costante dell’Arma dei Carabinieri sul territorio di Bordighera, visto il grave episodio accaduto a un ristoratore di corso Italia, nel prossimo consiglio comunale presenteremo un’interrogazione per chiedere al sindaco di istituire, se possibile, un turno serale della polizia locale».

Lo dichiara il consigliere comunale di minoranza Massimiliano Bassi (Bassi Sindaco), commentando la notizia dell’aggressione subita dal ristoratore R.B. venerdì scorso, quando aveva chiesto a un gruppo di ragazzini di smettere di correre in scooter in corso Italia. Per tutta risposta, i giovanissimi hanno parcheggiato i loro scooter e sono andati a cercare l’uomo. Uno di loro, che ha dichiarato di avere 14 anni, ha colpito il ristoratore con il casco.

Fortunatamente R.B. non ha riportato gravi ferite, ma l’episodio ha suscitato indignazione e anche un po’ di paura tra i cittadini. «Visti i piccoli furti che avvengono sul territorio in special modo sulle auto in sosta- spiega Bassi – Considerando questo grave episodio, che speriamo rimanga unico nel suo genere, sarebbe importante poter garantire la presenza di una pattuglia della polizia locale che effettui dei controlli nelle ore serali e notturne, come già succede a Sanremo e a Ventimiglia. Oltre alla presenza delle telecamere, che già l’amministrazione ha giustamente installato in città, riteniamo che un presidio fisico da parte dei nostri agenti possa essere un buon deterrente a episodi di microcriminalità, soprattutto in vista dell’estate che vedrà la nostra città piena di turisti».

Anche il consigliere di minoranza Giuseppe Trucchi (Insieme) si associa alla richiesta del collega Bassi: «Sono d’accordo sul fatto che il turno serale possa essere utile per prevenire episodi come quello che purtroppo è accaduto». «Oltre alla repressione, però – aggiunge Trucchi – Bisognerebbe anche prevenire certi comportamenti. Per questo sarebbe importante comprendere le cause di questa situazione sociale che porta alla presenza di bande di ragazzini». Da neuropsichiatra infantile con alle spalle una lunga carriera anche in Asl1, Trucchi cerca di andare a fondo del problema per risolverlo: «Perché reprimere non basta – conclude -. Sta mancando da troppo tempo un’attenzione sociale e psicologica sui ragazzi. Sarebbe importante riuscire a organizzare qualcosa tra Comuni, Asl, e distretti per non lasciare la gioventù abbandonata a se stessa».

 

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