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Arteterapia a Monaco grazie all’Associazione Eugenio Benedetti Gaglio

28 maggio 2024 | 12:43
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Arteterapia a Monaco grazie all’Associazione Eugenio Benedetti Gaglio
Arteterapia a Monaco grazie all’Associazione Eugenio Benedetti Gaglio
Arteterapia a Monaco grazie all’Associazione Eugenio Benedetti Gaglio

L’opera di cioccolato, realizzata da Moa Ferreira, studente del Pavillon Bosio di Monaco, da qualche giorno troneggia nella sala d’attesa dell’UPPM

Principato di Monaco. E’ di Moa Ferreira, studente del Pavillon Bosio di Monaco, l’opera in cioccolato che da qualche giorno troneggia nella sala d’attesa dell’UPPM, Unité de Psychiatrie et de Psychologie Médicale, nota come il centro La Roseraie, del Principato di Monaco.

Si tratta di un’ulteriore offerta proveniente, su iniziativa di Anna Maria Benedetti, dall’associazione di cui fa parte come membro fondatore e tesoriere, la Association de Bienfaisance Eugenio Benedetti Gaglio, grazie ad un dono del mecenate Riccardo de Caria che l’ha acquistata all’asta di beneficenza organizzata nel corso della prima edizione di Chokolashow, iniziativa coordinata dalla Monaco International Hub nel tunnel Riva lo scorso 9 maggio. Ma che rapporto potrebbe esserci tra il cioccolato e l’arteterapia? Lo abbiamo chiesto a Monica Di Rocco, insegnante di arte presso la Scuola Sec. Di Primo Grado di Dolceacqua che di arte se ne intende, poichè è (anche) arteterapeuta presso il dipartimento di psichiatria dell’Ospedale Principessa Grace di Monaco.

«Ho utilizzato il cioccolato, spezie e succhi vegetali per la produzione di Acquerelli naturali che ho poi sperimentato con le mie classi due anni fa, in un progetto di pittura Botanica presso il Vivaio Noaro di Camporosso. Vorrei proporlo anche ai pazienti del CHPG».

Arteterapia è un lavoro che richiede dedizione, impegno e professionalità: qual è il percorso formativo che ti ha portato a questo traguardo?

«Nel 2008 ho iniziato dei laboratori artistico-espressivi presso la CAUP (comunità alloggio utenza psichiatrica) di Sanremo con il Dott. Remigio Barbarino.Dopo questa bellissima esperienza ho deciso di seguire una formazione specifica in Arteterapia. Mi sono diplomata nel 2014 presso la Scuola di Arteterapia della Cittadella di Assisi. Tra i validissimi insegnanti della scuola, Maurizio Peciccia, allievo di Gaetano Benedetti, mi ha insegnato il DSPT (disegno speculare progressivo terapeutico)che ho poi sperimentato al CHPG di Monaco»

A Monaco lavori dal 2021 grazie al contributo che l’Association de Bienfaisance Eugenio Benedetti Gaglio di Monaco elargisce da anni : cosa significa per te lavorare con pazienti di varie nazionalità?

«Ho sempre trovato molto stimolante ed arricchente lavorare in ambito psichiatrico e con pazienti di varie nazionalità (dal 2011 al 2013 ho effettuato il mio tirocinio di Arteterapia presso le Comunità Terapeutiche della Provincia di Imperia e poi in Francia, al FAM (foyer d’accueil medicalisé) dell’Ospedale di Breil Sur Roya».

Oltre al Principato di Monaco hai avuto altre esperienze all’estero?

«Nell’Aprile scorso ho portato la mia esperienza di Arteterapia effettuata nel servizio di Psichiatria del CHPG a Marrakech, nell’ambito del Ventesimo Convegno Mondiale della WADP (Associazione Mondiale di Psichiatria Dinamica) con il sostegno della DAP (Accademia Tedesca di Psicanalisi) e in Cooperazione della MADP (Associazione Marocchina di Psichiatria Dinamica). Con l’Associazione Alfapsy International di cui faccio parte, abbiamo presentato un Simposio intitolato “L’etica in psichiatria psicodinamica”. Ho illustrato il progetto di Arteterapia intitolato “Da un seme” realizzato nel servizio di Psichiatria del CHPG, diretto dalla Dott.ssa Aubin, grazie al contributo dell’Associazione di Beneficenza Eugenio Benedetti che promuove questa pratica da diversi anni anche all’UPPM, in memoria del Prof. Gaetano Benedetti».

E, nell’introduzione hai messo in evidenza proprio la figura di Gaetano Benedetti: perché?

«E’ stato un uomo e medico straordinario poiché, uno degli allievi prediletti di Carl Gustav Jung. In sessant’anni di trattamento della malattia mentale, ha lottato per la dignità e il benessere dei “folli” sviluppando ed elaborando un modello di psicoterapia delle psicosi con uno slancio etico che è andata al di là della mera professione in ambito della salute mentale».

Prossime iniziative che ti riguardano?

«Il prossimo primo Giugno sarò nuovamente in Marocco, a Casablanca, dove si svolgerà il Quattordicesimo Congresso Nazionale della AMPSP (associazione marocchina degli psichiatri del settore pubblico) dal tema “L’adolescente in terapia”. Parlerò del mio progetto di Arteterapia contro la dispersione scolastica, che sto attuando con gli adolescenti della scuola di Dolceacqua dove insegno».