Ventimiglia, Pd all’attacco: «Città al limite dell’autogestione. Il sindaco non ha la leadership»
Waterfront, gestione dei parcheggi, raccolta differenziata: il j’accuse dei Dem sulle pratiche più importanti della città di confine
Ventimiglia. «Riteniamo che la città sia in una situazione disarmante, al limite dell’autogestione: questo a causa di un sindaco assente, che non vede, non sente, non parla. Un sindaco che sul waterfront non dice nulla, sui soldi del principe di Monaco non dice nulla, sui parcheggi non dice nulla, su rifiuti non dice nulla. Non mette la sua squadra in condizione di poter lavorare. Questa è la dimostrazione della carenza di leadership e del disamoramento nei confronti della propria città».
E’ un attacco a 360 gradi, quello espresso da Francesco Minazzo, segretario del Partito Democratico di Ventimiglia, nei confronti delle pratiche più importanti da parte dell’amministrazione comunale di centrodestra guidata dal sindaco Flavio Di Muro.
A entrare nel merito di quelle che, a dire dei Dem, sono le maggiori criticità, sono stati i consiglieri comunali di minoranza in quota Pd Vera Nesci e Alessandro Leuzzi.
«Abbiamo un sindaco assente e disinteressato, che non vediamo mai se non alle inaugurazioni o alle conferenze stampa da lui stesso convocate – ha esordito Nesci -. Mi riferisco in modo particolare alla raccolta differenziata: progetto che non è partito nel migliore dei modi». Secondo il Pd, a mancare è stata «un’attività capillare e costante di informazioni. E manca la presenza del sindaco. Questo è un momento importante, un cambio epocale per la cittadinanza tutta che andava preparata, informata e aiutata a far fronte alle nuove regole». Eppure, di incontri con la cittadinanza per spiegare il nuovo servizio, ce ne sono stati diversi. «E’ vero, ma troppo a ridosso dell’inizio della raccolta stessa – replica Nesci -. Gli incontri dovrebbero continuare per aiutare i cittadini».
«L’unico periodo in cui c’è stato un aumento di raccolta differenziata a Ventimiglia è stato tra il 2014 e il 2019 (quando Ventimiglia era guidata dal sindaco del Pd Enrico Ioculano, ndr). E oggi siamo a rischio multe. Non avremo, ad esempio, la tariffazione puntuale, che era uno degli obiettivi del nuovo appalto – sottolinea Vera Nesci – Manca una leadership: la squadra non è guidata. L’assessore che si occupa della raccolta differenziata in questo momento non ha il supporto del sindaco e la sua gestione evidenzia parecchi limiti».
Ma le critiche non riguardano solo la gestione dell’igiene pubblica in città. «Assenza, disinteresse ma anche immobilismo – prosegue Nesci – L’ultimo consiglio comunale risale al 26 febbraio, come se non ci fossero pratiche da seguire in questa città». «Ci sono interpellanze che abbiamo presentato a novembre e tutt’oggi non hanno ancora avuto risposta», denunciano i consiglieri, che hanno annunciato di volersi rivolgere al prefetto.
L’attacco del Pd riguarda anche la mancanza di espressioni chiare, da parte della maggioranza, su pratiche importanti come il waterfront e la gestione dei parcheggi.
«Questa amministrazione molto probabilmente nei prossimi quattro anni gestirà una pratica che è considerata la più spinosa, quella del waterfront – specifica il consigliere Alessandro Leuzzi -. Il comportamento pilatesco adottato in questa pratica dal sindaco è sotto gli occhi di tutti, ma questo perché è impegnato a fare da equilibrista nella sua maggioranza, evidentemente spaccata. E per questo continua a rinviare una pratica importante, che riguarda i prossimi 20 anni di questa città, sotto tutti i punti di vista. Abbiamo fatto proposte ad esempio su gestione degli oneri, chiedendo un intervento sulla scuola di Nervia e un vero palazzetto dello sport, aperto a tutti: invece, da parte della maggioranza, non c’è nessuna proposta. Il rischio è quello di veder naufragare questa pratica. Abbiamo una città ferma che rischia di perdere ulteriori occasioni».
Sui parcheggi blu, attualmente liberi in tutta la città dopo la revoca dell’appalto, Leuzzi spiega: «E’ un dramma legato alla vecchia amministrazione. Il Pd aveva cercato di fermare questa gara che ha portato a un contratto capestro. La maggioranza di allora, che poi è quella di oggi ed è dunque inutile il continuo rimpallo delle responsabilità, è andata avanti. Quando la nuova maggioranza di centrodestra si è insediata, probabilmente sotto l’effetto inebriante della vittoria, non ha messo mano ai conti in rosso che questo appalto stava producendo. Hanno provato poi nei mesi successivi a intervenire. Ma come? Facendo interloquire gli avvocati del Comune con quelli della società che aveva in mano la gestione. Ma qui non è questione di interloquire, qui sono in ballo 850mila euro all’anno. Ora cosa dirà sulle entrate a bilancio che andiamo a perdere? Cosa farà con i dipendenti? Cosa dovrebbe spiegare ai commercianti per gli introiti persi, visto che se giri due ore poi vai in un’altra città a parcheggiare e a comprare? L’ultima notizia in merito alla gestione dei parcheggi, sarebbe quella di una soluzione ponte, ma pare che la toppa sia peggio del buco».