Sicurezza sul lavoro, riforma fiscale, sciopero generale della CGIL e UIL: «Basta morti bianche»
Tiziano Tomatis, segretario generale CGIL: «Nei primi due mesi del 2024 in provincia già due morti sul lavoro»
Imperia. Nel primi due mesi del 2024 già due morti sul lavoro in provincia di Imperia, un rinnovo dei contratti al 5%, sanità pubblica inesistente nel ponente imperiese e un nuovo modello sociale di fare impresa. Ma anche la carenza degli ispettori del lavoro a vigilare sulle imprese del territorio. Questi alcuni dei motivi per la manifestazione della CGIL e UIL che si è svolta questa mattina, in piazza Bianchi, nel cuore di Oneglia. Fumogeni, fischietti e almeno una cinquantina di sindacalisti appartenenti alle due sigle all’interno dello sciopero generale di quattro ore in programma oggi 11 aprile.
«Nella nostra manifestazione – precisa Tiziano Tomatis, segretario generale della CGIL- stiamo chiedendo che il committente abbia la responsabilità anche nei subappalti nei termini della responsabilità degli infortuni sul lavoro. Nel 2022 avevamo avuto un apice elevato di infortuni con una leggera discesa nel 2023 ma nel primo bimestre del 2024 siamo già a due morti sul lavoro della provincia di Imperia, quattro rispetto ai 3 dell’anno scorso e questa la dice lunga sulla sicurezza del lavoro».
«Non c’è controllo- aggiunge Milena Speranza segretaria generale UIL – il problema è che non abbiamo gli ispettori perché l’Ispettorato del lavoro non ha più la forza perché non ha più gli ispettori che vadano a fare i controlli e bisogna che anche lì si investa e si facciano le assunzioni adeguate affinché questi controlli possano tornare su tutto il territorio sia nazionale che locale».
«Abbiamo problemi importanti- sottolinea la Speranza- e uno dei più sentiti dalle organizzazioni sindacali è il tema della sicurezza sul lavoro. Noi da tempo facciamo campagne per arrivare ad avere zero morti sul lavoro, ancora quest’anno da gennaio ad oggi la situazione è peggiorata al posto di migliorare e crediamo che ci vada un impegno maggiore perché le aziende che non rispettano tutta la questione della sicurezza sul lavoro devono in qualche modo essere sanzionate ma non con delle sanzioni che poi si risolvono con un mese di sospensione. Noi vogliamo proprio, laddove non si sta attenti alla sicurezza ci siano delle colpe in carico al datore che vanno quasi a finire nell’omicidio colposo perché alla fine bisogna proprio comprendere come si deve lavorare e come si deve rispettare il lavoratore il cui diritto è tornare a casa alla sera dai suoi familiari. Non si può più perdere la vita sul posto di lavoro e bisogna avere un sistema normativo che castighi molto seriamente queste aziende che non rispettano la sicurezza sui posti di lavoro».
Non solo sicurezza sul lavoro ma anche una riforma fiscale adeguata che non impoverisca il lavoro.
«Oltre alla sicurezza sul lavoro- aggiunge Tomatis – siamo qua a protestare in maniera molto forte sulla riforma fiscale che è iniqua e al di là dell’occupazione sul lavoro o l’aumento dell’occupazione da comunque un lavoro povero tanto è dato dalle tasse che soltanto i dipendenti e i pensionati si stanno accollando per tutto lo Stato. Noi vogliamo dire basta a tutto questo anche perché il Governo per contrastare queste cose qua non ha fatto nulla. Oggi siamo in piazza anche per questo sulle imprese abbiamo una posizione molto decisa: bisogna aumentare la formazione ma soprattutto inserirla laddove non c’è, dare una patente a punti alle imprese che non rispettano o rispettano poco quelli che sono tutti i dispositivi sulla sicurezza e chi non raggiungesse la patente positiva non può fare impresa. Questo è solo uno dei punti su cui CGIL e UIL si stanno battendo da tempo in tutta la nazione. Crediamo e vogliamo risvegliare l’animo di tutta la popolazione perché questo è un tema che riguarda tutti, non solo i lavoratori dipendenti. Siamo la provincia dove abbiamo i redditi più bassi in assoluto, considerando l’inflazione al 18% tutti gli aumenti che ci sono stati sono di quattro euro al mese».
Due le vertenza principali dei sindacati in provincia di Imperia: RT e la sanità pubblica.
«Vertenze in atto sul nostro territorio abbiamo quella sul trasporto pubblico locale- aggiunge Tomatis- che he oggi ci manifesta ci da un risultato assai decadente Ci sono situazioni in provincia di Imperia e nell’entroterra dove i servizi del trasporto sono stati dimezzati e in alcune zone anche soppressi. Abbiamo un accordo con la Prefettura di formalizzare un protocollo per maggior sicurezza per quanto riguarda le imprese e con il Comune di Imperia per cercare di far sì che la società RT ad oggi in concordato possa rientrare in un’affidamento in house per dare un po’ più di garanzia sia ai cittadini che ai lavoratori. Un’altra vertenza è quella sulla sanità pubblica in provincia di Imperia dove non abbiamo più sanità, in due parole non abbiamo più la possibilità di curarci. Gli imperiesi sono destinati a sostare ore in pronto soccorso senza essere curati e anche questo qua è un dramma ed è la priorità assoluta da affrontare a partire dal Governatore della Liguria che continua a sostenere che tutto va bene».
«Questo è un territorio che ha poco lavoro- conclude la Speranza- quindi bisogna in qualche modo studiare, avere idee, cercare di essere veramente imprenditoriali per ricreare posti, un sistema che porti guadagno in casa alle famiglie. Tra i tanti problemi che portiamo in piazza c’è anche quello dei rinnovi contrattuali e non si possono sentire rinnovi contrattuali al 5% e questo significa impoverire sempre di più le famiglie. Noi crediamo che ci vadano delle azioni serie, ci vada, a partire dai territori dove non si può più far finta di niente».
La nota. «Questa mattina in Piazza Bianchi a Imperia insieme alla CGIL e alla UIL centinaia di lavoratori, pensionati e cittadini hanno manifestato per avere risposte più concrete, più sicurezza per il e sul lavoro, una riduzione delle tasse semplicemente facendole pagare a chi oggi ancora ne evade per il 70% , per dire basta alla precarietà e alla falsa occupazione ma anche per denunciare le condizioni nel nostro territorio partendo dalla situazione della sanità, dal numero di infortuni, purtroppo anche mortali, aumentati già nei primi due mesi del 2024 e del trasporto pubblico locale dove nei paesi dell’entroterra i servizi vengono ridotti o addirittura soppressi». A dichiararlo sono Tiziano Tomatis (Cgil) e Milena Speranza (Uil).
«Al termine del presidio abbiamo portato le istanze della protesta all’Illustrissimo Prefetto di Imperia, il quale, dimostrando un grande senso di praticità e condivisione delle problematiche sollevate, ha da subito accolto la richiesta dei Sindacati per aprire un tavolo con le Organizzazioni sindacali Confederali e con gli Enti istituzionali (INAIL, Ispettorato, ASL ) al fine di stipulare un protocollo operativo a garanzia di una più accurata attenzione alla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro».