Maestosa, rara, storica: l’Araucaria bidwillii di Bordighera diventerà albero monumentale

6 aprile 2024 | 07:00
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Maestosa, rara, storica: l’Araucaria bidwillii di Bordighera diventerà albero monumentale

L’intuizione dell’agronomo Roberto Garzoglio regalerà un’altra pianta tutelata alla “Città delle Palme”

Bordighera. E’ alta 30 metri, ha un diametro di 360 centimetri, un portamento maestoso e un’età stimata tra i 120 e i 144 anni: è l’Araucaria bidwillii Hook (Pino del Queensland) sita in un giardino privato di via Cesare Augusto, a Bordighera, che presto sarà inserita nell’elenco regionale degli alberi monumentali della Liguria, tutelandoli come patrimonio di particolare interesse naturalistico, ambientale e storico culturale come previsto dalla legge regionale n.4 del 22/01/1999 (art. 12).

A segnalare il magnifico esemplare, che grazie all’imponente altezza è visibile da diverse parti di Bordighera, è stato l’agronomo bordigotto Roberto Garzoglio che, grazie alla volontà del legittimo proprietario della pianta, ha redatto una relazione tecnico agronomica a supporto della richiesta.

Un pregio per Bordighera, che potrà vantare un altro albero monumentale oltre a quelli già inseriti nel registro. I requisiti per essere tutelata dalla legge, l’Araucaria bidwillii li ha tutti: dal pregio naturalistico legato all’età e alle dimensioni al pregio legato a forma e portamento, che fortunatamente sono rimasti naturali e perfetti grazie al fatto che la pianta, come scrive Garzoglio nella sua perizia, si è sviluppata «in un sito naturale idoneo ed ottimale, senza particolari interventi da parte dell’uomo e in assenza di interferenze con altri alberi e/o manufatti».

albero monumentale bordighera

E ancora: il valore ecologico, visto che «l’esemplare costituisce un vero e proprio habitat per l’entomofauna e l’avifauna presente nel sito specifico»; la rarità, visto che nell’intera città di Bordighera, ricca di parchi e giardini, sono presenti soltanto altri due esemplari della stessa specie, comunque inferiori per dimensioni.

Presente anche il requisito del pregio naturalistico legato all’architettura vegetale, in quanto «l’esemplare – scrive il dottore agronomo – ha libertà di espansione mantenendo il naturale portamento della specie». Così come si può parlare del pregio paesaggistico, visto che la presenza di un albero così maestoso caratterizza l’intero paesaggio che lo circonda.

Non ultimo, il pregio storico e culturale: l’albero, infatti, è stato piantato in quello che in origine era il parco intorno alla storica Villa Ortensia. Si tramanda che l’impianto dell’esemplare sia avvenuto alla fine del 1800, esattamente quando a Bordighera vennero piantati i Ficus macrophylla che oggi si possono ancora ammirare alle porte del centro storico e all’ingresso del museo Bicknell. A dimostrazione dell’importanza di Villa Ortensia e del suo parco, poi, ci sono gli articoli pubblicati l’8 aprile del 1926 sul “Journal de Bordighera“. Come ricostruito nella relazione dell’agronomo Garzoglio, Villa Ortensia, all’epoca, risultava di proprietà della famiglia Johns. Prima del 1926, la dimora, secondo quanto tramandato dai cittadini, apparteneva a un russo che ne perse la proprietà al gioco d’azzardo al Casinò di Sanremo. Nel corso degli anni la villa ha ospitato personaggi illustri, tra cui il musicista Vittorio Monti (mandolinista della Regina Margherita), sposato con Annie-Winifried Johns.

albero monumentale bordighera

Dopo il passaggio della pratica in giunta comunale a Bordighera, la richiesta sarà inoltrata a Regione Liguria e quando arriverà il parere da Genova, sicuramente positivo viste le peculiarità e la bellezza dell’esemplare, l’Araucaria bidwillii entrerà di diritto nell’elenco degli alberi monumentali, dove sono già presenti l’intero filare di araucaria (Araucaria excelsa) sito sulla passeggiata a mare che “con esemplari così numerosi costituisce una vera eccezione anche in Liguria, dove comunque non è specie particolarmente rara”; tre Ficus macrophylla di età compresa tra i 100 e i 120 anni, un glicine centenario e un pino delle Canarie (Pinus canariensis Smith). Cinque alberi, questi ultimi, che sono il retaggio del giardino Moreno: una proprietà privata che nell’Ottocento si estendeva per ben 80 ettari e che gli artisti di tutto il mondo, Monet compreso, hanno avuto la fortuna di ammirare.

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