Gli studenti del Cassini incontrano Vittorio Sgarbi

13 aprile 2024 | 16:03
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Gli studenti del Cassini incontrano Vittorio Sgarbi
Gli studenti del Cassini incontrano Vittorio Sgarbi
Gli studenti del Cassini incontrano Vittorio Sgarbi

Ieri lo spettacolo culturale in scena all’Ariston

Sanremo. Gli studenti dell’ufficio stampa del liceo Cassini di Sanremo, venerdì 12 aprile, hanno avuto l’incredibile opportunità di incontrare e intervistare il rinomato critico dell’Arte Vittorio Sgarbi, in occasione dell’uscita del suo nuovo libro intitolato “Michelangelo: Rumore e Paura”.

L’evento ha suscitato grande eccitazione tra gli studenti, non solo tra quelli appassionati di arte e letteratura, perché Sgarbi è un intellettuale poliedrico, raffinato conoscitore del mondo dell’arte, ma è anche un volto noto a tutti per sua eccezionale personalità, che unità ad una passionalità molto intensa e  a un particolare  brio polemico, lo rende  unico.  La possibilità di incontralo è stata quindi una occasione ghiotta, ma anche fonte di ansia. Ma Sgarbi è Sgarbi e così con la sua viva  e passionale eloquenza ha condiviso con gli studenti i suoi pensieri sul genio di Michelangelo e sulla sua interpretazione dell’arte rinascimentale. Al microfono ha però  ammesso la sua personale preferenza per i pittori veneziani dello stesso periodo, tra cui Giovanni Bellini, che ha dichiarato di apprezzare particolarmente per il  suo straordinario sentimento della natura ,evidente anche in pittori del calibro  di Giorgione e  poi di Tiziano.

Il saggio su Michelangelo, per chi non lo sapesse, completa la trilogia sui grandi del Rinascimento, aggiungendosi ai volumi già pubblicati su Leonardo e Raffaello, tutti descritti dall’autore nella loro “unica inimitabilità”. Il Rinascimento,come dichiara Sgarbi- è un concetto importante, che   riguarda personalità che hanno dialogato più con Dio che con gli uomini . In realtà, svela Sgarbi,  il libro  nasce come  libro indiretto, come se fosse un libretto di un’opera teatrale, perché dopo tante rappresentazioni di Michelangelo , Raffaello e Leonardo nei diversi teatri d’Italia “ io ho dovuto rappresentare il mio corpo a corpo con loro”.  L’opera quindi ,non deve essere considerata  un classico manuale di Storia dell’Arte, perché Sgarbi non scrive dal punto di vista del critico d’Arte , ma fa partecipi i lettori delle profonde emozioni provate da lui di fronte alla potenza delle opere di Michelangelo. Quindi nel libro non  ripercorrere la biografia dell’artista  e non analizza le tecniche pittoriche,ma come lui stesso dichiara,   si è occupato di Michelangelo uomo e non  di Michelangelo artista, e ancora  “ sono io che imparo da Michelangelo e non io che insegno qualcosa  di Michelangelo”.

Gli studenti hanno avuto l’opportunità di porre   domande dirette a Sgarbi, che ha risposto con sincerità e profondità. Messo alle strette dalla domanda “Preferisce Michelangelo o Raffaello?”, ha in realtà chiarito la grande differenza tra i tre  illustri artisti; se da una parte l’autore della Cappella Sistina instaura un dialogo puro e diretto con Dio ed è quello quindi più vicino a Dio,come la Cappella Sistina con magnifica eloquenza    testimonia,  Leonardo al contrario  ha una visione più immanente,  legata alla Scienza  e il pittore della Scuola di Atene i raffigura la potenza intramontabile della Chiesa di Roma e dei  suoi Pontefici.  Essi , continua Sgarbi, sono tre grandi pensatori che si esprimono in  immagini e rappresentano la forza del Cristianesimo e in questo senso li “ tratto  come filosofi”. 

In particolare per Michelangelo, ha continuato Sgarbi, l’elemento più affascinante nella sua arte è il non finito, tecnica usata dalla scultore per  svelare la verità della forma già intrinsecamente presente nella freddezza della pietra e da questa intrappolato, riuscendo  a dire  così ciò che non è espresso e non si può esprimere.  Questa probabilmente è  la più  grande intuizione dell’artista,  che costituisce un  lascito , come ha spiegato nel prezioso intervento al teatro Ariston, di cui hanno fatto tesoro molti  artisti del ‘900, uno fra tutti  Picasso. 

L’incontro con Vittorio Sgarbi per gli studenti  è stato un momento di crescita che li ha  ispirati  e motivati a esplorare ulteriormente il mondo dell’Arte, con passione e libertà. È stato inoltre un privilegio per loro poter interagire con una mente brillante e appassionata come quella del critico e un’esperienza che sicuramente ha arricchito il loro percorso scolastico.