Il caso

Camporosso, la replica del sindaco Gibelli: «Morabito ha perso ennesima occasione per tacere»

«Accecato dal proprio ego, non ha compreso il significato e la portata del provvedimento che ha disposto l’archiviazione del procedimento penale aperto nei suoi confronti»

davide gibelli

Camporosso. Si scaldano i toni della campagna elettorale camporossina: il sindaco in carica e candidato alle amministrative comunali di giugno, Davide Gibelli, replica duramente al consigliere e candidato sindaco Maurizio Morabito in merito alla conclusione della vicenda che aveva portato lo stesso Gibelli a denunciare il suo ex vicesindaco per diffamazione.

«Spiace dover rilevare che il consigliere Morabito ha perso l’ennesima occasione per tacere, strumentalizzando, a suo uso e consumo, una vicenda giudiziaria che in tutta verità non gli rende affatto onore», dichiara Gibelli, che non ci sta a passare per bugiardo davanti ai suoi concittadini. Anche perché, sottolinea, «E’ vero che il giudice ha archiviato la pratica, ritenendo che il comportamento di Morabito rientrasse nella polemica politica, ma ha anche accertato tutto quello che avevo descritto dettagliatamente nella denuncia-querela. Resta il fatto che quello che è avvenuto è molto grave, ho ampia documentazione che dimostra come Morabito diffondesse falsità con il solo obiettivo per screditarmi. Per questo, ora, intraprenderò un’azione di richiesta di risarcimento civile». 

E ancora:  «Il signor Morabito, accecato dal proprio ego, non ha compreso il significato e la portata del provvedimento che ha disposto l’archiviazione del procedimento penale aperto nei suoi confronti.

Il giudice, pur avendo appurato che le condotte da me denunciate erano state effettivamente compiute dal signor Morabito, ha ritenuto di inquadrarle nell’ambito “della polemica di carattere politico – amministrativo” in cui “i limiti delle condotte che possono avere carattere diffamatorio devono essere intesi in senso assai elastico” – specifica l’attuale sindaco, riportando alcuni passi del provvedimento del gip -.

Sulla base di queste valutazioni ha disposto l’archiviazione del procedimento penale, ma ciò non toglie che quelle condotte, offensive e tese a discreditarmi, il signor Morabito le abbia poste in essere così come dettagliatamente narrate nella querela e riscontrate in fase di indagini.

L’archiviazione penale non elimina certamente la gravità dei suoi comportamenti dal punto di vista civilistico, personale, morale e politico nei miei confronti e non solo miei. Questo è l’aspetto più rilevante della vicenda e quindi, attesa l’incapacità di Morabito di darsi pace e di capire quando è meglio fermarsi, sono costretto mio malgrado ad esperire l’azione civile di risarcimento del danno in cui verranno depositati tutti i riprovevoli messaggi scritti e vocali inviati dall’allora Vicesindaco a consiglieri e cittadini comuni».

«Aggiungo infine che quanto ha posto in essere per la vicenda dei “buoni spesa” è stata solo la punta dell’iceberg dei comportamenti tenuti negli ultimi anni e volti a screditare me e tutta l’Amministrazione della quale ancora fa parte. Il suo assenteismo, lungi dall’essere risibile, è facilmente documentabile negli atti comunali; basti evidenziare che le sue assenze in consiglio comunale sfiorano il 70% negli ultimi due anni e mezzo – conclude -. Ribadisco che i motivi della revoca da vicesindaco del signor Morabito si è resa necessaria per l’ormai totale assenza di fiducia oltre che di collaborazione amministrativa. Pretestuosa, e inaccettabile, invece, è la divulgazione che ieri il signor Morabito ha fatto a molti cittadini della notizia dell’archiviazione accompagnata dalla frase “le bugie hanno le gambe corte”. Mi spiace per il signor Morabito. ma sono abituato a raccontare sempre la verità e questo per fortuna i miei concittadini lo hanno capito da tempo».

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