A Ospedaletti non si canta “Bella Ciao”, le reazioni dei candidati Lugarà e Boeri
«La nostra Costituzione è antifascista. La mentalità dell’amministrazione attuale no»
Ospedaletti. Tiene banco nella città delle rose la polemica sulla mancata esecuzione di “Bella Ciao” durante il corteo del 25 aprile. Dopo l’Anpi, che ha definito «offensivo e irrispettoso» il diktat del Comune, guidato dal sindaco Daniele Cimiotti, che ha imposto alla banda di non eseguire la canzone, a prendere posizione sono oggi anche i candidati a sindaco di Ospedaletti.
L’attuale consigliere comunale Valentina Lugarà sottolinea come «la commemorazione del 25 Aprile di quest’anno, per il nostro comune di Ospedaletti, non si discosta molto da quelle degli ultimi quattro anni di questa amministrazione. Forse, in una inutile classifica, risulta però essere la peggiore». Poi, in una sorta di telecronaca, racconta la celebrazione: «In una giornata soleggiata, ma accompagnata da un vento teso che a tratti impediva di fare sventolare la bandiera italiana che si avvinghiava all’asta quasi a presagire la propria volontà di non udire certe parole, la piccola folla aspetta che si dia inizio alla cerimonia. Minuti di attesa e di ritardo, manca il gonfalone comunale. La banda intona l’inno nazionale di Mameli, a seguire si depongono le corone al monumento dei caduti di tutte le guerre e quindi prende la parola il sindaco».
Sotto accusa il discorso di sindaco e vice, «Breve, anzi brevissimo saluto per lasciare subito la parola alla vice Sindaco che inizia a leggere un breve testo dove, in ordine sparso si parla di guerre, oppressori (quali? Chi?), liberazione (da chi? da cosa?) e libertà.
In questo breve e mieloso discorso viene nominata una sola volta, verso la fine della lettura, la parola “antifascista”. Una sola volta. Finito il brevissimo discorso, una voce “terza” annuncia che la cerimonia è finita. Bene, anzi male».
Corteo senza Bella Ciao: «Inutile attendere che la banda attacchi la canzone che è ormai divenuta un simbolo internazionale della libertà contro ogni fascismo e ogni sopruso dell’uomo sull’uomo – aggiunge Lugarà – Inutile attendere quelle note per conciliare ed unire chi ancora crede in tutte le forme di democrazia e di dialogo contro il fascismo e l’oppressione in tutte le sue forme.
Inutile attendere una cosa che è stata soppressa, censurata, dall’amministrazione comunale attuale, raccomandandosi bene di non fare eseguire ne Bella Ciao ne Fischia il vento alla banda musicale. Solo quale segno di libertà, democrazia e di rispetto, senza nessuna connotazione di tipo politico, tant’è che anche i comuni limitrofi di Sanremo e Ventimiglia, le hanno eseguite nella normalità delle celebrazioni. Alla faccia della democrazia, del dialogo, e della trasparenza. Nella piazza vuota rimane ancora per qualche istante la bandiera italiana, accompagnata dal fischio del vento. Il resto è già passato. Un ultimo passaggio, una riflessione anche verso i bambini presenti, si perchè l’apparenza è importante per il nostro comune, bambini in prima fila, fascia tricolore, ma per loro non una spiegazione, non una testimonianza di chi ha vissuto quei tempi, tempi che noi non abbiamo vissuto e che ci auguriamo non vivere mai, ma grazie a chi ha lottato per noi e la nostra libertà. I bambini forse pur contenti che la celebrazione sia durata pochi minuti, si saranno chiesti, il perchè non è stato detto “chi era l’oppressore di cui ha parlato il sindaco o la vicesindaco?” Siamo sicuri però che le famiglie e soprattutto le insegnanti abbiano dato ai bambini spiegazioni più esaustive di cosa rappresenti il 25 aprile, giorno della liberazione dal nazifascismo. Perchè come istituzioni, in questo 25 aprile, purtroppo riteniamo si abbia fallito».
«Quella del 25 Aprile, festa della liberazione, è stata una cerimonia estremamente triste e falsa, che non ha suscitato alcuna emozione anzi, rabbia profonda – dichiara il candidato sindaco Giorgio Boeri -. Persino mia moglie Graziella si è rivolta a me indignata dicendomi “ma tu non potevi dire niente, fare qualcosa per esprimere la vergogna di tale oltraggioso comportamento?”. Ed io, come immagino tutti i democratici che hanno partecipato, ho risposto che forse ci ho riflettuto troppo e avviare una protesta con quel clima freddo in tutti i sensi di ieri mi ha fatto desistere. Ma oggi no! voglio fare una comunicazione che nulla ha a che fare con la campagna elettorale ma che vuole rappresentare il mio sentimento del rispetto di quei morti e di coloro che hanno combattuto per la nostra libertà donandola alle generazioni per loro future. Io non credo che il brano Bella Ciao offenda nessuno, i combattenti per la libertà erano di tutte le estrazioni politiche ma li univa solo il desiderio estremo di Libertà per il nostro popolo».
«Io rispetto la nostra bellissima Costituzione ANTIFASCISTA in opposizione totale alla nemmeno velata mentalità fascista della nostra (purtroppo) attuale amministrazione – conclude Boeri -. Intendo qui esprimere la mia ferma opposizione a tale atteggiamento per partecipare con tutta l’indignazione di quella parte antifascista che credo e spero sia la maggioranza della nostra Comunità».