Ventimiglia, capannone “Immogesta” abusivo. Scullino: «Vicenda finalmente conclusa»

«Da sindaco in carica all’epoca della contestazione dell’illecito e poi del contenzioso che ne è seguito, condivido il giudizio del mio assessore con delega all’urbanistica (Tiziana Panetta, ndr) che ha contribuito a tutelare la Legge con correttezza e professionalità»
Ventimiglia. «La vicenda giudiziaria del capannone di “Immogesta s.r.l.” di via Maneira, oggetto dei commenti odierni, è finalmente conclusa con una sentenza definitiva e senza appello che ha dato ragione al comune di Ventimiglia». Lo dichiara in una nota l’ex sindaco e attuale consigliere comunale di minoranza Gaetano Scullino.
«Ricordo – aggiunge Scullino – Che il procedimento ha preso il via dall’attività di vigilanza edilizia che ha accertato l’assenza di titolo abilitativo dell’immobile, ne ha ordinato la demolizione e la riduzione dei luoghi allo stato pristino e ha inflitto una sanzione pecuniaria al responsabile dell’abuso e poi in ogni caso ha contestato l’indebito cambio di destinazione d’uso da artigianale a commerciale».
«Da sindaco in carica all’epoca della contestazione dell’illecito e poi del contenzioso che ne è seguito, condivido il giudizio del mio assessore con delega all’urbanistica (Tiziana Panetta, ndr) che ha contribuito a tutelare la Legge con correttezza e professionalità, agendo sempre all’interno della nostra squadra secondo le mie direttive però in piena autonomia e indipendenza».
«Mentre leggo i commenti odierni prendo atto attraverso essi di due solenni smentite – continua Scullino -. La prima smentita riguarda le ingiuste accuse che ho dovuto subire di sindaco egocentrico che tiranneggia e frena i propri assessori, visto che l’avvocato Panetta oggi coniuga al singolare il verbo “vincere”. La seconda smentita è l’esatto contrario delle promesse fatte da chi mi ha sostituito e che fino all’ultimo ha protetto “Immogesta s.r.l.”, cioè quelle di voler finalmente introdurre nel Palazzo Municipale competenza, imparzialità e ascolto sia della professionalità interna e sia di quella esterna, filtrata e consolidata da uno storico collaudo».
«Alla acquisizione dell’immobile al patrimonio comunale, atto dovuto in forza di legge – conclude – Aggiungo la restituzione delle somme percepite indebitamente dalla sua locazione, nell’auspicio che il caso serva da monito per tutti coloro che sono tentati di percorrere la stessa strada confidando in una Amministrazione forte con i poveri e gli indifesi e debole con gli abusivi e i prepotenti».