Ventimiglia, annegò per sfuggire a pestaggio: al via il processo in Corte d’Assise
Udienza rinviata al prossimo 8 maggio
Imperia. Si è aperto stamane, davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Imperia, presieduta dal giudice Carlo Alberto Indellicati (con a latere Francesca Di Garo e Chiara Eleonora) il processo che vede sul banco degli imputati Fortune Nworji: nigeriano di 29 anni accusato di concorso in omicidio preterintenzionale per aver causato la morte del connazionale Osakpolor Omoregie, annegato il 29 maggio del 2019 a Ventimiglia dopo essersi gettato in mare, a quanto sembra nel tentativo di sfuggire all’aggressione di un gruppo di tre stranieri, di cui due risultano al momento irreperibili.
Secondo quanto ricostruito dalla pubblica accusa, sostenuta dal pm Paola Marrali, Omoregie si sarebbe lanciato in acqua, alla foce del fiume Roja, dopo essere stato aggredito a bastonate e con il lancio di pietre e cocci di vetro, come dimostrano le tumefazioni alla zona sovraorbitaria e diverse contusioni riscontrate sulla salma del giovane.
L’imputato, che attualmente vive a Udine, è assistito dall’avvocato Elena Pezzetta. Mentre il fratello della vittima, abitante a Ventimiglia, si è costituto parte civile a processo ed è rappresentato dall’avvocato Marco Bosio.
Il pubblico ministero ha chiesto e ottenuto l’audizione di numerosi testimoni, tra cui tre già sentiti in sede di incidente probatorio: a causa delle difficoltà linguistiche, secondo la pubblica accusa, non sarebbe emersa completamente la ricostruzione dei fatti, importante per chiarire le responsabilità da attribuire all’imputato e da chi, in concorso, ha contribuito alla morte del giovane nigeriano. Sfileranno in aula anche agenti della polizia giudiziaria e testimoni oculari, tra cui l’uomo che ha trovato il corpo di Omoregie. Acquisita, invece, la relazione medico legale: non ci sarà bisogno di sentire il perito, il medico Davide Bedocchi di Genova.
La Corte ha rinviato l’udienza al prossimo 8 maggio, quando inizierà l’istruttoria dibattimentale.