Tariffe agricole dell’acqua, le associazioni vincono la battaglia per gli adeguamenti
La prima variazione è stata approvata dalla struttura commissariale. Cia Imperia: «Contenti di essere stati ascoltati»
Imperia. Le associazioni di categoria hanno vinto la battaglia per l’adeguamento al ribasso della nuova tariffa unica dell’acqua applicabile agli agricoltori professionali. A comprovarlo è il decreto firmato ieri dal commissario ad acta dell’ambito idrico imperiese Claudio Scajola, con il quale è stata varata la modifica del regime in vigore, contestato duramente dalle categorie.
La nuova tariffa agricola prevede la suddivisione tra utenze a scopo privato e professionale. Ai privati che fanno agricoltura domestica viene applicato un prezzo più oneroso che fissa in 0,79 centesimi al metro cubo il valore della quota variabile nello scaglione da 0 a 200 metri cubi consumati all’anno. La seconda fascia stabilisce un corrispettivo di 1,68 centesimi/mc per consumi da 201 a 500 metri cubi all’anno. Oltre questa soglia, il prezzo sale a 2,24 centesimi/mc.
Nettamente meno onerose le nuove tariffe valide per gli imprenditori agricoli, ovvero per tutti coloro che hanno un contratto con Rivieracqua classificato come utenza non domestica a uso agricolo professionale. La nuova tariffa base è di 0,64 centesimi/mc fino a 1000 mc/anno (prima era di 0,72 centesimi/mc). Nella seconda fascia, denominata “I eccedenza”, gli agricoltori pagheranno 1,16 centesimi/mc per un consumo annuo ricompreso tra 1001 e 20 mila metri cubi (contro gli 1,52 centesimi/mc precedenti). L’ultima fascia, “II eccedenza”, prevede un prezzo di soli 1,24 centesimi/mc per consumi superiori ai 20 mila metri cubi all’anno (la vecchia tariffa era di 2,01 centesimi/mc). Cambiano anche gli oneri fissi, con le quote per fognatura e depurazione che verranno applicate solo a coloro che sono collegati alla fognatura pubblica.
«Ci siamo impegnati molto per ottenere queste modifiche che se non fossero state approvate avrebbero reso insostenibile le nuove tariffe per gli operatori del settore», – commenta Mariangela Cattaneo, presidente Cia Imperia, una delle associazioni che hanno presentato ricorso al Tar -. «Dopo diverse riunioni e le difficoltà di dialogo avute con la struttura commissariale, ci siamo sentiti costretti a ricorrere al tribunale amministrativo regionale. Questa iniziativa ha favorito l’apertura di una trattativa con il presidente della Provincia e commissario ad acta Claudio Scajola che si è conclusa con il recepimento delle nostre istanze. A partire dalla suddivisione tra parte produttiva e privata che è stata accolta in pieno. Siamo contenti di essere stati ascoltati. Certo, adesso si presenta alla porta il problema dei conguagli sui quali abbiamo avuto rassicurazioni sulle possibilità di dilazione degli importi dovuti».
Conclude Cattaneo: «Rivolgo un appello a tutti quei professionisti che non hanno sottoscritto un contratto commerciale pur avendone i requisiti. Fatelo, perché la nuova tariffa per gli imprenditori è molto più conveniente di quella per i privati».
Soddisfazione per il risultato ottenuto viene espressa anche dal sindaco di Terzorio e presidente del comitato tecnico di Rivieracqua Valerio Ferrari, tra i portavoce delle istanze degli agricoltori all’interno del gestore unico: «E’ uscito ieri il decreto del commissario ad acta che oltre a integrare nella tariffa unica i comuni di Bordighera e Pieve di Teco, opera una significativa rimodulazione delle tariffe, distinguendo tra privati e imprenditori e andando tempestivamente incontro alle richieste di revisione al ribasso arrivate dal mondo agricolo».